L’attesa è finita, a Cancun si comincia! Prendono il via le WTA Finals. Dopo una difficoltosa ricerca della sede ospitante, la decisione è ricaduta sul Messico. Il torneo conclusivo della stagione del tennis femminile, prima delle finali di Billie Jean King Cup, incoronerà la nuova “maestra“. L’anno scorso in Texas aveva trionfato Caroline Garcia, che quest’anno non è riuscita a qualificarsi. Sarà invece della partita Maria Sakkari, in sostituzione dell’infortunata Karolína Muchová. Uno dei temi più interessanti sarà la lotta tra Iga Swiatek e Aryna Sabalenka per terminare l’anno al numero 1 del ranking. Di seguito, il quadro completo dei gironi e delle otto giocatrice partecipanti.
GRUPPO BACALAR
1 Aryna Sabalenka (Bielorussia)
4 Elena Rybakina (Kazakistan)
5 Jessica Pegula (USA)
9 Maria Sakkari (Grecia)
GRUPPO CHETUMAI
2 Iga Swiatek (Polonia)
3 Coco Gauff (USA)
6 Ons Jabeur (Tunisia)
7 Marketa Vondrousova (Rep. Ceca)
ARYNA SABALENKA
Prima nella Race e prima nella classifica WTA. A Cancun, Aryna si presenta come regina indiscussa della stagione solare. E’ vero, direte voi, che il panorama femminile si è trovato di fronte ad un susseguirsi continuo di colpi di scena, ma è anche vero che la “tigre” bielorussa è stata capace di mutare la propria natura contro tutto e tutti. Un anno dopo il baratro e le luci spente, Aryna è lì, da sola, al comando. Vittoria a Melbourne, doppia semifinale a Parigi e Londra, a cui si aggiungono il trionfo a Madrid, la finale a New York, poi persa contro Gauff, e gli ottimi risultati conseguiti nel “Sunshine Double“. Senza dubbio la dominatrice, ma anche la favorita?
IGA SWIATEK
Dopo 75 settimane, la polacca ha abdicato. Si era insediata un po’ a sorpresa, quando Ashleigh Barty decise di salutare tutti e appendere la racchetta al chiodo. Iga ha dovuto assumere così il comando della nave, a soli 21 anni. L’ha fatto benissimo, vincendo Slam e dominando. A maggio ha vinto per la terza volta il “suo” Roland Garros, ma ad agosto, in una calda notte americana, Jelena Ostapenko l’ha eliminata agli ottavi dello US Open. Da lì, il sorpasso; Sabalenka si spinge sino alla finale e diventa la nuova numero 1 del tennis. E quindi ci si ritrova improvvisamente senza più niente tra le mani. Solo le gocce delle lacrime. Lacrime che poi ha ritrovato in Cina, ma questa volta di felicità, dopo l’errore di Liudmila Samsonova che le ha consegnato il titolo. Quinto trofeo del 2023, 63° vittoria della stagione. Curiosità nel vedere se riproporrà il piano tattico visto a Pechino; un ritorno al passato, caratterizzato da una maggiore solidità in contenimento. Per Iga, la buona notizia è che può tornare in cima al mondo alle WTA Finals.
COCO GAUFF
Per Coco Gauff la stagione 2023 può essere considerata quella della svolta. Fondamentale in particolare è stata l’estate sul cemento americano, iniziata con la vittoria a Washington e culminata nel trionfo a New York, con nel mezzo il successo di Cincinnati. La 19enne statunitense sembra aver fatto il definitivo cambio di passo e deve esser considerata tra le favorite ad ogni torneo. In Messico proverà a difendere il terzo posto nel ranking dall’assalto di Rybakina. Trova nel suo girone la bestia nera Swiatek, che escludendo la sfida di Cincinnati, l’ha sempre battuta. Gauff è pronta ad aggiungere mattoncini al suo processo di maturazione.
ELENA RYBAKINA
Ad un passo dalle prime tre c’è la campionessa di Wimbledon 2022 Elena Rybakina. Costante tutto l’anno, la giocatrice kazaka ha dimostrato di meritare di sedere al tavolo delle grandi del tennis femminile, come conferma il 1000 vinto nella città dei gladiatori, a Roma. La copertina dell’Australian Open è andata a Sabalenka, ma Elena ha compiuto un’altra cavalcata trionfale, fermatasi, forse, sul più bello. Il suo tennis migliora partita dopo partita, perché funziona tecnicamente facendo leva su servizio e facilità d’impatto. Chissà, che non sia proprio la prima di servizio dirompente a rivelarsi arma spartiacque di tutto il torneo. Cancun è la prima volta alle WTA Finals, e si sa, la prima volta non si scorda mai.
JESSICA PEGULA
Non l’hanno vista arrivare. O forse, vedendola, hanno pensato che si trattasse solo di un’avventura. Sì, perché, in pochi avrebbero scommesso su questa ragazza. Fresca vincitrice di Seoul, proprio dove è nata sua madre, abbandonata alla nascita fuori da una stazione di polizia, poi adottata e cresciuta negli USA. La quinta forza mondiale si è vista protagonista di una stagione fatta di luci e ombre, la cui nota più alta è stata senza dubbio la vittoria in Canada. Lo scorso anno l’avventura a Fort Worth fu un vero e proprio disastro per la 29enne; quest’anno alle WTA Finals Jessica può sicuramente far di meglio.
ONS JABEUR
Un trionfo già essere lì. Sì, perché per Jabeur è stata una stagione complessa, costellata da problemi fisici che non le hanno permesso di giocare al meglio delle sue possibilità. L’epilogo più doloroso si è consumato a Wimbledon, sui sacri prati londinesi, in finale. É tornata a gioire in occasione della tournée asiatica, con il successo a Ningbo. Basterà per far sbocciare e sbloccare definitivamente Ons? Purtroppo, non si sa quando avverrà il definitivo salto di qualità, ma la qualità tennistica della tunisina rimane assoluta. Se il braccio è scevro da pressioni, Ons creerà scompigli fino alla fine.
MARKETA VONDROUSOVA
La sorpresa più bella, la più emozionante, forse. La ceca, nata da una famiglia di sportivi, avvolge il papiro della sua storia da lontano, anzi lontanissimo. Si avvicina al circuito professionistico già da piccola, nel 2019 approda in finale al Roland Garros. Gli infortuni, soprattutto quelli al tendine ed al gomito sinistro, sembrano allontanarla dalla racchetta. É proprio in questi momenti, però, in una camera a tu per tu con la propria anima, che Marketa si forgia. “Gli infortuni mi hanno forgiata, sono allenatissima a stop e ripartenza continue. La cosa più importante è che non sento più dolori”, ha rivelato in una recente intervista. Arriviamo, dunque, a luglio, persi nella magia di un prato londinese; Vondrousova batte Ons Jabeur e si laurea regina a Wimbledon. I precedenti prima di quella finale? 4 vittorie totali in carriera su erba. A Cancun potrebbe essere il jolly del mazzo, non ha nulla da perdere.
MARIA SAKKARI
La 28enne greca è sulla carta la meno accreditata alla vittoria finale. Maria ha staccato l’ultimo biglietto per il treno direzione Finals all’ultimo, sostituendo l’infortunata Muchova. Il suo 2023 è stato molto al di sotto delle aspettative. Ha perso al primo turno in tre Slam su quattro e l’unico gioia risale a settembre scorso, in Messico, a Guadalajara. Successivamente ha raggiunto risultati discreti, come la semifinale a Tokyo ed i quarti a Pechino. Lo scorso anno, vinse il proprio girone battendo Sabalenka e Pegula. Riuscirà a replicare in queste WTA Finals? Il feeling con il Messico, dove ha sempre giocato molto bene, potrebbe aiutarla a diventare in sordina la vera mina vagante.
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