Manca un solo giorno alla giornata inaugurale della World Cup di pallavolo, competizione nella quale le squadre nazionali più forti del pianeta si sfideranno per ottenere il titolo di campione del mondo.
Il Mondiale, che si giocherà in Italia dal 9 al 30 Settembre, vedrà sfidarsi 24 squadre provenienti da tutti i continenti ma, come in ogni competizione, solo alcune possono essere considerate le vere pretendenti alla vittoria finale. Sette sono le squadre che partono con il favore dei pronostici, ma anche altri team potrebbero inserirsi clamorosamente nella corsa alla conquista del trofeo mondiale.
Russia:
La squadra campione d’Europa e detentrice della prima Volleyball Nations League parte davanti a tutti nella griglia dei papabili vincitori della competizione. Il CT Shlyapnikov è riuscito a creare un giusto mix fra giocatori già affermati sul panorama internazionale, come i mostri russi Mikhaylov (opposto considerato fra i pallavolisti più forti della terra) Muserskiy (centrale di 2.18 metri in grado di dominare da solo la prima linea) Volvich e Grankin (bandiere della nazionale russa), e nuovi atleti che hanno già mostrato le proprie qualità come Volkov. Il punto di forza di forza sarà sicuramente lo strapotere fisico, che viene imposto in ogni match tanto al servizio quanto in attacco e a muro.
Italia:
La squadra ha talento e grinta, e potrà anche fare affidamento sul proprio pubblico, pronto a riempire i palazzetti delle varie città italiane. Il sestetto titolare dovrebbe essere quasi uguale a quello che ha raggiunto la finale olimpica a Rio2016, con la diagonale palleggiatore/opposto formata da Giannelli e Zaytsev, i due martelli Juantorena e Lanza e con il libero Colaci pronto a guidare la seconda linea azzurra. Nuovi invece i centrali, con Anzani e Mazzone o Cester pronti a colpire con i loro muri e primi tempi. Importante sarà il contributo dei due trascinatori, Ivan Lo Zar e la Pantera (come detto qui), ma fondamentale risulterà soprattutto la concentrazione e l’entusiasmo della rosa del CT Blengini, che può e deve credere nell’impresa.
Brasile:
La nazionale sudamericana, una delle squadre più blasonate della pallavolo internazionale, si trova sicuramente fra le squadre più quotate per la vittoria finale. I Campioni Olimpionici infatti dispongono di una rosa di altissimo livello, che è stata in grado di raggiungere le fasi finali di qualsiasi torneo e di vincerne anche qualcuno. Confermati da coach Dal Zotto sono sicuramente il fenomeno verdeoro Bruninho, regista della squadra che servirà attaccanti centrali del calibro di Lucas Saatkamp e Souza, e l’opposto Wallace, uno degli schiacciatori laterali più determinanti di questo momento storico. Peserà l’assenza di Lucarelli, martello della nazionale brasiliana, alle prese con un grave infortunio.
Francia:
Il CT Tillie dispone di una rosa fatta di grandi individualità, che vanno dal palleggiatore estroso Toniutti al libero acchiappatutto Grebennikov, passando per centrali di grande spessore come Le Roux e Le Goff, e per schiacciatori come Tillie Jr. e Boyer. Elemento cardine della formazione transalpina sarà però Earvin Ngapeth, Monsieur Magique, genio e sregolatezza del volley. Il gioco tutto difesa e contrattacco potrebbe insidiare le formazioni avversarie.
Polonia:
La formazione campione del mondo in carica. La squadra guidata da coach Heynen ha apportato diverse innovazioni rispetto al gruppo che ha trionfato nella scorsa edizione della World Cup, ma molte sono le risorse che la nazionale biancorossa può sfruttare: la personalità di Kurek e Kubiak, la prestanza fisica del centrale Bieniek. La nazionale del Centro Europa passa in rassegna in maniera silenziosa, ma potrebbe sicuramente sorprendere.
USA:
Dal punto di vista del gioco collettivo, la squadra di Speraw sembra essere la più unita e rodata. Grande solidità nel reparto muro-difesa, notevole capacità di difendere e contrattaccare con qualità, eccezionale attenzione tattica: queste sono le principali caratteristiche della rosa statunitense, dotata di giocatori di spessore eccezionale come l’opposto Anderson, l’alzatore Christenson, le bande Sander e Russell, e il centrale Holt.
Serbia:
La mancanza di costanza, soprattutto mentale, è sempre stata la debolezza della squadra balcanica che, allenata da CT Grbic, non riesce ad esprimere nel lungo periodo il grande potenziale presente all’interno della rosa. Il gioco verterà su attaccanti di livello assoluto, come l’opposto Atanasijevic, i centrali Lisinac e Podrascanin (senza dimenticare un certo Stankovic), e i martelli Petric e Kovacevic.
Potrebbero essere evidenziate come possibili outsider, in grado di creare fastidio alle sette squadre favorite per la vittoria finale, il Belgio (che racchiude all’interno della propria rosa atleti come Deroo e Verhees), la Slovenia (finalista dello scorso europeo, guidata dai suoi schiacciatori Urnaut e Cebulj) e il Canada, che ha sempre ben figurato nelle ultime competizioni.
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