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VR46 Academy e Valentino Rossi: l’immortale eredità del Dottore

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Era il 2013 quando è nata la VR46 Academy, con Valentino Rossi ancora in MotoGP e i suoi amici fidati a costruire qualcosa che nel tempo è diventato il punto di riferimento del motociclismo. Un progetto voluto fortemente dallo stesso Valentino. Il suo desiderio è sempre stato quello di mettere a disposizione dei giovani piloti italiani la sua esperienza e aiutarli ad arrivare nella classe regina del motociclismo.

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La VR46 Academy è un modello vincente che sta facendo scuola nel motociclismo. Non solo a livello di talento e di competenze ma anche a livello umano, aspetto fondamentale in uno sport in cui la componente tecnica è molto importante.

Ad oggi, l’Academy di Valentino ha tra i suoi piloti Francesco “Pecco” Bagnaia, Luca Marini, Marco Bezzecchi, Franco Morbidelli, Celestino Vietti e Andrea Migno. Dalla sua fondazione fino ad ora, la VR46 ha ottenuto grandi risultati tra cui il titolo mondiale con Pecco Bagnaia e il podio ad Assen con l’allora Rookie Marco Bezzecchi al primo anno di vita del team in MotoGP.

Franco Morbidelli, il primo pilota della VR46 Academy

Per raccontare Franco Morbidelli dobbiamo partire da due palette di colori che lo hanno accompagnato nel corso della sua vita. Il bianco, il rosso, il verde della bandiera italiana e il gialloverde del Brasile. La costante tra questi due mondi è Valentino Rossi, l’amico inaspettato che lo ha aiutato a realizzare il sogno di arrivare in MotoGP.

La vita è stata brutale con Franco, privandolo molto presto di un pilastro importante della sua famiglia. Quando sei un ragazzino che ha un sogno, complicato e costoso, non è facile, soprattutto quando gli ostacoli iniziano ad essere maggiori delle opportunità. Nonostante tutto e nonostante le difficoltà economiche, Franco Morbidelli è riuscito a cambiare il destino di una storia che sembrava già scritta. L’aiuto delle persone giuste, fino all’approdo in Academy e al grandissimo rapporto di amicizia con Valentino Rossi sono state le tappe fondamentali di questo percorso.

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Il titolo mondiale in Moto2 e il titolo di Vicecampione del mondo in MotoGP hanno il gusto della rivalsa per un pilota, a cui non è stato regalato niente. La gratitudine e la riconoscenza per chi lo ha aiutato nel corso della sua vita, sono ad oggi le sue più grandi qualità, anche nei momenti difficili.

La MotoGP non regala niente e lo sa bene Morbidelli, che si trova senza un contratto per la stagione 2024 dopo essere stato lasciato a casa dalla Yamaha. Il talento non è sparito e nonostante le parole e nonostante le critiche, Franco non ha mai avuto una parola di troppo o una critica pungente. Il 2021 e il 2022 sono stati anni duri per il pilota originario di Roma, ma la differenza la fa la motivazione e come si affrontano le difficoltà. Forse una nuova sfida è la chiave per tornare ad essere competitivo.

L’impatto della VR46 Academy e di Valentino Rossi nella crescita di Pecco Bagnaia

Pecco Bagnaia è diventato Campione del Mondo della MotoGP nel 2022, dopo una rimonta storica e impossibile. Ad Assen, prima della pausa estiva, aveva un distacco di 91 punti da Fabio Quartararo e il titolo mondiale era l’ultimo dei pensieri per la Ducati, dopo le cadute e un’inizio di stagione complicato.

Bagnaia non ha avuto una carriera in discesa, tutt’altro. A solo quindici anni, nel pieno dell’adolescenza, ha mosso i primi passi nel mondiale Moto3 con il Team Italia, un’esperienza complicata e difficile. Il rischio che Pecco fosse uno dei tanti piloti di passaggio era concreto. Proprio in quel periodo è arrivata la VR46 Academy per prenderlo con sé. Una scommessa, che con il tempo è stata ripagata.

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Bagnaia è stato il primo pilota della VR46 Academy a vincere il titolo iridato nella classe regina. Inoltre, è stato il primo italiano a vincere il mondiale su una moto italiana, 50 anni dopo Giacomo Agostini. Pecco ha sempre esplicitato il grande supporto dell’Academy e di Valentino, a livello tecnico e umano. A volte basta poco, anche una gara tra amici il sabato sera per avere una prospettiva diversa e lasciare andare la tensione di un mondiale difficile. Non è cosa comune nel motociclismo vivere e allenarsi con quelli che sono rivali in pista durante il fine settimane. Eppure, questo è lo spirito dell’Academy. La competitività è nel DNA di questo sport, ma anche la condivisione e l’apprendimento è fondamentale per capire come evolvere e fare sempre meglio. E chi meglio di Valentino Rossi, che è un nove volte Campione del Mondo, può essere un grande insegnante.

Marco Bezzecchi, il talento fatto in casa della VR46 Academy

Marco Bezzecchi è arrivato in MotoGP nel 2022 nel team neonato Mooney VR46 Racing, diventando il primo pilota nella storia di questa squadra in MotoGP a conquistare i primi ottimi risultati. Un team nuovo, con persone di esperienza nel paddock del motomondiale. Amici e collaboratori storici di Valentino Rossi, che lo hanno accompagnato per 25 anni, nei momenti belli e anche in quelli più difficili.

Marco lo ha dimostrato nel tempo, non è solo colui che ha conquistato il titolo di Rookie of the Year nel 2022, il secondo posto ad Assen e le due vittorie in Argentina e in Francia, ma è tanto altro. Lui è uomo squadra, legato alle persone e alla famiglia. La VR46, infatti, è casa e famiglia, con lei è cresciuto ed è diventato l’uomo che è adesso. La lotta per il mondiale con il suo compagno di giochi al Ranch, Pecco Bagnaia, mostra quanto il Bez sia legato alle cose semplici, come l’amicizia e i rapporti di fratellanza che si sono inevitabilmente creati nell’Academy.

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Questo atteggiamento mostra quanto sia atipico rispetto agli altri piloti, perché nella decisione di poter fare un salto di carriera e guidare una Ducati ufficiale lui vuole la sua squadra e i suoi uomini di sempre. Segno che, anche nella MotoGP le cose stanno cambiando. Per essere competitivi serve avere la moto veloce, ma anche l’ambiente giusto attorno a sé.

Franco Morbidelli, Pecco Bagnaia e Marco Bezzecchi sono tre dei talenti sbocciati e cresciuti grazie all’Academy di Valentino Rossi. Lo stesso Luca Marini, ha mostrato un talento incredibile capace di farlo arrivare davanti, tra i migliori. Questo a dimostrazione di come la componente umana rimane ancora il fattore più importante, in un mondo governato dalla tecnologia e dall’evoluzione tecnica.

Immagine in evidenza: Pecco Bagnaia, Luca Marini e Marco Bezzecchi in qualifica ad Assen, nel Gran Premio d’Olanda 2023 (© VR46 Riders Academy, Twitter)

Chiara Russo

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