Alla vigilia degli europei Elena Pietrini lascia il ritiro della nazionale azzurra a causa di stanchezza fisica e mentale. Una decisione che fa discutere e riapre una domanda che molti giocatori ed addetti ai lavori si fanno: “Non è che si gioca troppo?”.
Vacanze Brevi
Le vacanze per i giocatori e giocatrici delle varie nazionali sono quasi inesistenti. La maggior parte di loro arriva nelle fase finali delle competizioni nazionali e della Champions League che terminano nella prima metà di maggio. Una settimana di riposo e poi si riparte con le rispettive nazionali che tengono gli atleti impegnati per tutto il periodo estivo. Passano poco più di una decina giorni ed è ora di cominciare una nuova stagione con le rispettive maglie di club.
Tutto ciò ha un impatto durissimo sui fisici e menti degli atleti che sempre più spesso accusano infortuni di natura muscolare dovuti ad una preparazione atletica con carichi di lavoro minimi.
La Volleyball Nations League è così necessaria?
Parliamo di una competizione dal grande fascino ma che ormai sta perdendo il suo prestigio nel mondo della pallavolo. Questa competizione si gioca nella primi due mesi dell’estate, privando gli atleti del riposo necessario dopo la stagione di club, e costringendo gli stessi a viaggi molto lunghi in tutte le parti del mondo. Un’esempio lampante della stanchezza accumulata dai giocatori in questa competizioni è lo svenimento di Paola Egonu nella partita tra Italia e Cuba alle recenti VNL.
Blengini e Mazzanti, due modi diversi di interpretare la VNL
Gli allenatori delle nostre nazionali hanno avuto due modi diversi di interpretare l’ultima edizione della Volley Nations League. L’allenatore della squadra maschile, Chicco Blengini, ha preferito portare a giocare il torneo una squadra B composta dai migliori giovani azzurri per dare a loro il giusto spazio che spesso non trovano nei club in modo da farli crescere e fare riposare i big (esclusi Gianelli e Piano) per i momenti clou della stagione. Mazzanti, contando anche sulla giovane età media della sua squadra, non ha concesso riposo alle titolari puntando alla vittoria del torneo. Entrambe le scelte si sono rivelate vincenti perchè poi hanno portato alla qualificazione olimpica delle due nazionali, ma siamo sicuri che all’europeo la nazionale femminile arriverà con le risorse mentali giuste per superare i momenti di difficoltà che incontrerà durante il percorso?
Solo il tempo lo dirà, ma sta di fatto che nella pallavolo nessuno ascolta gli atleti che chiedono a gran voce di giocare meno partite per limitare gli infortuni che risultano essere sempre più frequenti.
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