F1

VerSTOPpen – Dov’è finita la Red Bull?

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Il dominatore degli ultimi due mondiali, Max Verstappen con la sua Red Bull si è ritrovato a non vincere per cinque gare consecutive. Un record negativo che non si verificava dalla stagione 2020. Come se non bastasse, poi, un mondiale che sembrava già vincente per Red Bull ora è riaperto. 

Certamente, gli eventi che hanno scosso i suoi grandi protagonisti – dall’addio di Adrian Newey al caso Horner – hanno avuto sicuramente il loro impatto sul team.

Da un pre-stagione caotico all’ascesa McLaren, ripercorriamo il 2024 che ha tolto le ali alla scuderia delle “bibite”.

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IL CASO HORNER E L’INVERNO 2024

Il caso Horner

In primis, a scuotere le fondamenta di un team che sembrava inarrestabile è stata l’indagine a inizio febbraio su Christian Horner per “comportamenti molesti nei confronti di una dipendente” del team.

A Milton Keynes, mentre a Maranello si festeggiava l’annuncio di Lewis Hamilton, scoppiava il caos. Jos Verstappen, padre del pilota, attacca il team principal, invitandolo indirettamente a lasciare la guida della scuderia. Da lì, a cascata piombano su Horner pure Helmut Marko, consulente di riferimento per il team e anche il pilota stesso, Max Verstappen

Le indagini proseguono, non arrivando a nulla di concreto e spegnendo lentamente la scintilla dello scandalo attorno a Christian Horner.

La spaccatura però si è soltanto appena aperta. Adrian Newey, progettista capo delle monoposto e grande protagonista dell’ascesa Red Bul annuncia di lasciare Red Bull nella prima metà del 2025

Per Red Bull, questa è probabilmente la pedina principale che ha portato alla situazione odierna. Progressivamente, Newey si slaccia dagli aggiornamenti della RB20 affidati un nuovo team di sviluppo

In Bahrain la Red Bull riesce a portare a casa una doppietta mentre una misteriosa mail anonima viene inviata ai giornalisti F1 del Paddock. Tra gli allegati ci sono chat private che provano il coinvolgimento del team principal. Horner risponde presentandosi al circuito con la moglie, mano nella mano, Geri Hallwell.

La spaccatura definitiva arriva in seguito all’intervento della casa madre Red Bull, la quale lancia una seconda indagine su Christian Horner. Si creano così due “fazioni”. Da una parte la fazione di Marko, che spinge all’abbandono da parte del team principal. Dall’altra la fazione di Horner, che punta a mantenere la guida del team al britannico. 

Nonostante tutto, nessuno avrebbe immaginato un calo clamoroso delle prestazioni di Verstappen e della Red Bull. Nel team campioni del mondo ci sono spaccature giganti e dolorose. Crepe che quasi sicuramente, anche oggi, giunti nella seconda parte della stagione, non si sono ancora risaldate.

Max Verstappen, pilota tra i personaggi

QUELLE FASTIDIOSE VOCI: VERSTAPPEN E MERCEDES

Se c’è qualcuno che questa situazione ha deciso di sfruttarla a suo vantaggio, quello è Toto Wolff. Il team principal Mercedes negli anni ha sempre più visto crescere la sua inimicizia con Christian Horner, sopratutto dopo quel famigerato Abu Dhabi 2021. 

Orfano di Lewis Hamilton, appena ufficializzato in Ferrari dal 2025, Wolff cavalca l’onda dei i rumors nell’aria che spingono Max Verstappen in Mercedes per il 2025. Grazie a dichiarazioni e coccole verso il campione del mondo in carica, l’austriaco riesce a creare ancor più scompiglio attorno alla figura sempre più oscura di Horner, che diventa sempre di più una macchiolina nel team. 

Ci deve pensare Mitzlaff, Ceo del gruppo sportivo di Red Bull, a spegnere le date voci e a garantire la permanenza di Max e Marko nel team. 

L’attenzione mediatica attorno a Red Bull però cresce ulteriormente. Durante il Gran Premio d’Australia si fanno strada nuovi rumors che vogliono l’imminente addio di Horner dalla guida di Red Bull. Voci che, visti i precedenti, si fanno sempre più concrete. 

Nessuno parla, ma Horner resta.

Red Bull, dopo il passaggio della tempesta che l’ha avvolta, si ritrova sempre più divisa in due, con un altro nemico pronto a fare la sua comparsa vestito d’arancione: la McLaren.

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L’ASCESA McLAREN E IL TRACOLLO RED BULL

A inizio stagione, soprattutto dopo i risultati e le performance delle prime gare, si iniziava ad avere un presentimento: Red Bull è molto forte, ma, a differenza degli anni precedenti, è attaccabile

Presto fatto, l’ascesa di McLaren si scatena. Da Miami il team papaya colleziona quattro pole position e vince tre gran premi, dando vita a un’ascesa che si fa dirompente dopo gli aggiornamenti portati al Gp d’Olanda, dove Norris vince rifilando venti secondi a Max Verstappen

La campanella in casa Red Bull suona all’impazzata e la classifica gli dà ragione. Dopo la dirompente vittoria di Norris in Olanda, al Gran Premio d’Italia le cose non vanno tanto meglio.

Sì, perché se per molti di noi Tifosi il weekend di Monza è stata la grande e gloriosa seconda vittoria di Leclerc nel Tempio della Velocità, per Red Bull è stato un altro passo verso il baratro, con Perez ottavo e Verstappen sesto, la dimostrazione definitiva che Red Bull inizia ad avere strada da recuperare non solo nei confronti di McLaren, ma forse ora anche su Ferrari e Mercedes.

E la classifica ne è la dimostrazione chiave. Dopo Monza, McLaren ha ormai praticamente chiuso il gap nel campionato costruttori, arrivando a -8 dal “drink team” , con Lando Norris che nel campionato piloti rosicchia ancora qualche punto, assestandosi a -62 da Max Verstappen.

Sconfitti sia sul loro circuito, al Red Bull Ring di Spielberg, che in casa Verstappen, a Zandvoort, Red Bull inizia a vedere un’ingombrante ombra arancione stagliarsi sempre più vicina a loro. 

Le cause, di per sé, sono svariate e complicate ancora da capire.

Inequivocabili, però, sono le parole di Jos Verstappen, il quale dopo il Gp olandese ha dichiarato senza peli sulla lingua che il team sta sbagliando totalmente strada e che Max non è felice della macchina che guida

E mentre Red Bull lentamente affonda, Newey è diventato un fantasma. Dopo esser diventato una pedina cardine del mercato 2025, l’ingegnere è totalmente sparito dai radar, senza lasciare dichiarazioni e facendosi vedere sempre più di rado. Coloro che hanno preso il suo posto non sono ancora riusciti, probabilmente, a non far sentire la mancanza del britannico

Newey, però, aveva già anticipato che il progetto 2024 non era privo di difetti. L’evoluzione portata dalla RB20, per l’ingegnere, aveva caratteristiche che sul lungo termine avrebbe permesso alla concorrenza di rientrare in gioco. Oltre a ciò, al Gp di Cina è nato il sospetto sui freni asimmetrici, vietati dalla FIA, che potrebbe aver messo un ostacolo pesante tra gli sviluppi della monoposto. 

E ora che i problemi si sono verificati, per il team austro-inglese la gestione della situazione si sta facendo sempre più difficile.

E lentamente, da Marko a Max, passando dai tifosi, tutti stanno mettendo sempre più all’angolo Christian Horner, incapace di gestire la cosa.

L’OLANDESE VOLANTE E LA MINACCIA ARANCIONE

Nonostante il caos che ha contaminato Red Bull da febbraio a oggi, Max Verstappen resta leader della classifica piloti, appunto con un distacco di 62 punti dal contendente più vicino, Lando Norris.

Sergio Perez, a parità di macchina, è in settima posizione. Nonostante le voci che si inseguivano per cacciare il messicano, pare che Marko abbia iniziato a scaricare parte delle sue colpe anche sul team e sui mancati progressi.

Max però resta lì.

Non dobbiamo dimenticarci che parliamo di un fuoriclasse, un fenomeno assoluto di questo sport e che non a caso vanta tre titoli nella sua bacheca. 

Per tutti coloro che hanno sempre detto che “ha la macchina migliore”, è necessario ricordargli che l’olandese, nonostante tutto, è ancora lì a combattere per la vittoria, nonostante una macchina che ormai, se non nelle sue geniali mani, sembra sempre più da metà classifica

La freddezza di Verstappen l’ha tenuto saldo e concentrato nonostante la tempesta che ha inondato lui e tutto il suo team. Se è vero che da qualche gara a questa parte il “vecchio” Max figlio delle emozioni sembra esser tornato, non possiamo non definirlo ancora il super favorito alla vittoria del mondiale

Perché la macchina fa, e tanto, nella Formula 1, ma chi la guida fa la differenza. Lo dicono i 51 punti persi da Norris da inizio stagione, soprattutto quelli pesantissimi in Canada e Silverstone, oltre alla beffa subita dal compagno di squadra Oscar Piastri proprio al via del Gp d’Italia.

Dunque, a nove gare dalla fine del mondiale, da una parte abbiamo probabilmente il pilota migliore, Max Verstappen, a contendersi il titolo con un gran pilota che guida quella che è la macchina migliore, Lando Norris.

Se l’olandese possa il quarto titolo piloti, è tutto da vedere. Alle sue spalle Red Bull dovrà fare i conti con un titolo costruttori che sembra in procinto d’esser perso. 

Le garanzie, però, restano poche.

L’Austria l’ha dimostrato e le altre gare l’hanno confermato. La stagione 2024 non sarà come le stagioni 2022 e 2023. La stagione 2024 è destinata a essere ricordata per l’ascesa McLaren e il caos di Red Bull, ma per nostra fortuna mancano ancora molte gare, e se ne prevedono delle belle. 

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Immagine in evidenza a cura di Riccardo Seghizzi


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