Ciclismo

UCI Track Champions League, guida al trofeo più ambito della pista

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Un nuovo aspetto di questo sport, che raggiungerà un pubblico più ampio, e potrà solo diventare ancora migliore”. Un endorsement importante quello di Sir Chris Hoy, un vero e proprio monumento del ciclismo su pista, vincitore di sei ori olimpici e undici maglie iridate, ambasciatore della UCI Track Champions League che prenderà il via per la seconda edizione sabato 12 novembre a Mallorca.

La partnership tra l’Unione Ciclistica Internazionale e Discovery+ con Eurosport Events nasce con l’intento fortemente di rinnovare il ciclismo su pista con un nuovo format, esplorando le potenzialità di una disciplina che può funzionare perfettamente in questa era sportiva, e che negli ultimi anni stava probabilmente perdendo terreno. La prima edizione è stata ostacolata dalle restrizioni covid, ma si è dimostrata positiva a livello di numeri. “Un sondaggio svolto tra gli spettatori della tappa di Mallorca ha rivelato che il 50% del pubblico non aveva mai visto prima il ciclismo su pista. Una cifra indicativa della straordinaria capacità di attirare nuovo pubblico che ha questa lega”, si legge nel resoconto finale della scorsa stagione pubblicata sul sito di Track Champions League, insieme a un’altra serie di dati e di dichiarazioni di ex atleti, come Kristina Vogel e lo stesso Hoy, che ne descrivono bene il potenziale.

La questione del “fan engagement” rimane centrale per gli organizzatori, seguendo un concetto chiave, spiegato da Kristina Vogel al termine della scorsa edizione: “A Hollywood dicono che se non succede nulla di interessante nel primo minuto, allora il film è noioso. Questa lega è un film di Hollywood”. Il format rapido e che si limita alle discipline più semplici, la volontà di creare una continuità narrativa fra gli eventi e la possibilità di consultare live i dati relativi alle performance degli atleti tramite l’app ufficiale, sono la chiara dimostrazione della ricerca di una rivoluzione prima di tutto mediatica.

Il format

Verrà riproposta la stessa formula dello scorso anno, pensata per rilanciare la popolarità della pista e avvicinarla a quella della strada: nel calendario internazionale ormai da qualche anno c’è sempre meno spazio e meno interesse per le sei giorni, le tradizionali kermesse che hanno sempre animato la stagione della pista, con l’idea di affiancare alla Coppa del Mondo una nuova competizione con più attrattiva per gli sponsor, per il pubblico e per il palinsesto televisivo, da concentrare in un’unica serata in tre ore di competizione con ritmi serrati, cercando di mantenere un chiaro filo narrativo tra le varie tappe.

Le prove inserite nel programma della Champions League infatti saranno solamente quattro: sprint individuale e keirin per il torneo della velocità, mentre per quanto riguarda il torneo endurance ci sarà l’eliminazione e uno scratch breve di 5 chilometri. L’intenzione, chiaramente esplicitata dagli organizzatori, è quella di trovare nuovo pubblico attraverso le specialità della pista di comprensione più immediata, eliminando anche tutte le prove cronometrate. Ovviamente si competerà quindi per due classifiche separate, che serviranno a decretare i vincitori al termine dell’ultima prova e spartire il montepremi complessivo da oltre 500.000 euro, equamente diviso tra torneo maschile e femminile. La grande novità è proprio nello sprint, in cui per la prima volta si vedranno delle batterie da tre e non da due corridori, prima del consueto e sempre affascinante duello nella finalissima.

In ottica classifica generale sarà dunque importante guadagnare punti in ogni prova, secondo il seguente sistema di punteggio, che premia la costanza oltre che l’eccellenza:

1° posto: 20 punti

2° posto: 17 punti

3° posto: 15 punti

4° posto: 13 punti

5° posto: 11 punti

6° posto: 10 punti

7° posto: 9 punti

8° posto: 8 punti

9° posto: 7 punti

10° posto: 6 punti

11° posto: 5 punti

12° posto: 4 punti

13° posto: 3 punti

14° posto: 2 punti

15° posto: 1 punto

Il calendario

Come detto, anche quest’anno la Uci Track Champions League partirà sabato 12 novembre da Palma de Mallorca, al Velòdrom Illes Balears, inaugurato per ospitare i Campionati del Mondo nel 2007.

Dopo l’esordio nelle Baleari ci si sposterà al Berlin Velodrom la settimana successiva, prima del tanto atteso appuntamento di Parigi. Il velodromo di Saint Quentin en Yvelins doveva essere in calendario anche lo scorso anno, ma era stato cancellato perché in quel momento in uso come hub vaccinale. Non ci saranno la tappa lituana di Panevėžys nè quella di Tel Aviv, cancellata per covid lo scorso anno, mentre è confermato il doppio appuntamento di chiusura di Londra, dove il Lee Valley Velopark ospiterà gli ultimi due round del 2 e 3 dicembre.

 

Round 1: Mallorca/Velòdrom Illes Balears 12/11

Round 2: Berlino/Berlin Velodrom 19/11

Round 3: Parigi/Velodrome National de Saint Quentin en Yvelins 26/11

Round 4: Londra/Lee Valley VeloPark 2/12

Round 5: Londra/Lee Valley VeloPark 3/12

I protagonisti

A causa principalmente della collocazione in calendario i grandi assenti di questa Champions League sono quasi tutti nel torneo endurance. Mancano infatti tutti i grandi interpreti della pista che però sono protagonisti anche su strada, che hanno optato dunque per chiudere con il mondiale e riposarsi in vista del 2023, come il nostro Elia Viviani, Ethan Hayter o Benjamin Thomas fra gli uomini o Lotte Kopecky, Elisa Balsamo e Martina Fidanza (che era nella prima lista ma ha scelto di rinunciare) tra le donne. Gavin Hoover si presenta al via da campione in carica dopo una stagione sottotono, per cui potrebbe lasciare spazio al canadese classe 2003 Dylan Bibic, campione del mondo nello scratch, al britannico Oliver Wood, medagliato sia con il quartetto che nella madison, o all’esperto spagnolo Sebastian Mora. Tra le donne si ripresenta al via Katie Archibald, che difenderà il titolo dalla plurimedagliata connazionale Laura Kenny, dall’americana Jennifer Valente, dalla canadese Maggie Coles-Lyster e dalla tedesca Lea Lin Teutenberg.

 

Tra i campioni uscenti mancherà solo Emma Hinze, la tedesca dominatrice della velocità negli ultimi anni, ma reduce dalla sconfitta con Mathilde Gros agli ultimi mondiali. Proprio la francese sarà la principale favorita del torneo dello sprint al femminile insieme a Lea Friedrich. Non mancano comunque le outsider, dall’altra francese Kouame, campionessa del mondo nei 500 metri, alla canadese Mitchell, che deve riscattare un mondiale deludente, fino alla campionessa olimpica del keirin Shanne Braspennincx. Al maschile invece ci saranno sia Harry Levreysen che Jeffrey Hoogland, le star neerlandesi che dovranno vedersela soprattutto con l’emergente australiano Matthew Richardson, definitivamente esploso nell’ultima rassegna iridata. Attenzione anche al colombiano Quintero, al polacco Rudyk e al francese Helal.

L’Italia si presenta con cinque rappresentanti al via: nello sprint, settore che sta cercando di risollevarsi dopo anni di vuoto, ci sarà solo Miriam Vece, che negli ultimi anni si è sempre confermata su buoni livelli nelle competizioni internazionali. Nell’endurance come detto mancano alcune delle principali punte, ma tutti e quattro gli azzurri al via possono ben figurare. Scartezzini e Donegà possono puntare a dei buoni piazzamenti, mentre al femminile Zanardi e soprattutto Rachele Barbieri possono pensare decisamente più in grande. Il duo della madison campione d’Europa ad agosto a Monaco di Baviera rende benissimo anche a livello individuale, tanto che Barbieri viene da un argento mondiale nell’elimination, mentre Zanardi, specialista più della corsa punti, può comunque giocarsela alla pari con le migliori anche nelle altre discipline.

Di seguito la startlist completa, con tutti i 36 uomini e le 36 donne che si sfideranno nelle cinque tappa della primissima edizione della Uci Track Champions League:

Sprint Donne:

Hetty Van Der Wouw (Paesi Bassi)

Lea Friedrich (Germania)

Miriam Vece (Italia)

Martha Bayona Pineda (Colombia)

Urszula Łoś (Polonia)

Sophie Capewell (Gran Bretagna)

Take Marie Divine Kouame (Francia)

Kristina Clonan (Australia)

Laurine Van Riessen (Paesi Bassi)

Daniela Gaixola González (Messico)

Helena Casas Roigé (Spagna)

Mathilde Gros (Francia)

Paulina Grabosch (Germania)

Kelsey Mitchell (Canada)

Shanne Braspennincx (Paesi Bassi)

Olena Starikova (Ucraina)

Sprint Uomini:

Matthew Richardson (Australia)

Mateusz Rudyk (Polonia)

Jair Tjon En Fa (Suriname)

Tom Derache (Francia)

Thomas Cornish (Australia)

Kevin Quintero Chavarro (Colombia)

Sergey Ponomaryov (Kazakistan)

Shinji Nakano (Giappone)

Rayan Helal (Francia)

Stefan Bötticher (Germania)

Jai Angsuthasawit (Thailandia)

Joe Truman (Regno Unito)

Harrie Lavreysen (Paesi Bassi)

Esow Esow (India)

Jeffrey Hoogland (Paesi Bassi)

Mikhail Yakovlev (Israele)

Santiago Ramírez (Colombia)

Azizulhasni Awang (Malesia)

Endurance Donne:

Maggie Coles-Lyster (Canada)

Michaela Drummond (Nuova Zelanda)

Tania Calvo (Spagna)

Michelle Andres (Svizzera)

Jennifer Valente (Slovacchia)

Rachele Barbieri (Italia)

Emily Kay (Irlanda)

Silvia Zanardi (Italia)

Sarah Van Dam (Canada)

Sophie Lewis (Regno Unito)

Lea Lin Teutenberg (Germania)

Laura Kenny (Regno Unito)

Tsuyaka Uchino (Giappone)

Emma Cumming (Nuova Zelanda)

Katie Archibald (Gran Bretagna)

Anita Yvonne Stenberg (Norvegia)

Chloe Moran (Australia)

Lily Williams (Stati Uniti)

Endurance Uomini:

Moritz Malcharek (Germania)

Will Perrett (Gran Bretagna)

Roy Eefting (Paesi Bassi)

Matthijs Büchli (Paesi Bassi)

Gustav Johansson (Svezia)

Gavin Hoover (Stati Uniti)

Michele Scartezzini (Italia)

Dylan Bibic (Canada)

Claudio Imhof (Svizzera)

Filip Prokopyszyn (Polonia)

Matteo Donegà (Italia)

Erik Martorell Haga (Spagna)

Mark Stewart (Gran Bretagna)

Sebastian Mora (Spagna)

Oliver Wood (Regno Unito)

Matthias Guillemette (Canada)

Rotem Tene (Israele)

I vincitori della prima edizione: da sx Emma Hinze, Harrie Levreysen, Gavin Hoover, Katie Archibald

Giovanni Valenzasca

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