1… 2… 3… 4… per un totale di 602 chilometri percorsi.
La Grande Boucle, dopo appena quattro tappe, inizia ad entrare nel vivo. La corsa più bella del mondo, con lo sfondo degli Champs-Élysées, inizia col botto: sfida a due tra Fernando Gaviria, uomo corsa della Quick Steep e Peter Sagan, tre volte Campione del Mondo.
L’edizione numero 105 del Tour de France è una bella copia del Giro d’Italia: dai muri al pavé, passando per la prima volta nella storia della corsa sugli sterrati delle stradine di campagna con tappe di montagne più brevi per regalare spettacolo sulle strade della Francia. La prima frazione da Noirmoutier-en-l’Ile a Fontenay-le-Comte, si colora di blu: Fernando Gaviria, prima maglia gialla di stagione, beffa sul rettilineo finale il duo Sagan-Kittel. La seconda tappa, partenza da Mouilleron-Saint-German con arrivo a la Roche-su-Yon, è il replay dell’apertura sul piano tecnico e altimetrico. Sagan, complice la caduta di Gaviria a poco più di duemila metri dal traguardo, si prende la #MaillotJaune battendo in volata l’italiano Colbrelli e il padrone di casa Demare.
Dopo le prime due volate, come volevasi dimostrare, finalmente si arriva alla tanto attesa cronosquadre di Cholet, “solo” 35 chilometri per i corridori. Nel nord-ovest della Bretagna, nella zona della Loire, ecco che la BMC di Richie Porte – con Greg Van Avermaet che si prende la terza maglia gialla della corsa – con una media di 54,800 km/h in poco più di 38’ minuti, siglano una fantastica vittoria di squadra. A Cholet, Nibali riesce ad evitare il tracollo (Sagan crolla) e Froome dopo la caduta in apertura riesce a piazzarsi dietro gli statunitensi così da tornare in gara. Nella tappa odierna (4^), da La Baule a Sarzeau – il paesino di cui è sindaco David Lappartient nonché presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale (UCI). Tappa adatta ai velocisti, Gaviria bissa il successo beffando nuovamente allo sprint Sagan e il velocista tedesco Greipel. Generale che rimane invariata, Van Avermaet tiene la gialla, a pari tempo il compagno di mille avventure Van Garderen.
A cura di Onorio Ferraro (Twitter – @OnorioFerraro)
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