Amarcord

“The perfect game”: il miracolo di Don Larsen

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L’8 ottobre del 1956, durante le World Series della maggior lega di baseball al mondo (MLB), Don Larsen, iconico lanciatore dei New York Yankees, compì un vero e proprio miracolo, realizzando il perfect game. Fu inoltre il primo a riuscirci in una serie finale. Prima di addentrarci nei meandri di questa incredibile storia, partiamo spiegando il significato di “perfect game” nel baseball.

Cos’è il “perfect game” nel baseball?

Nel gioco del baseball con il termine “perfect game” ci si riferisce ad una partita di almeno 9 inning, in cui un lanciatore ottiene la vittoria senza concedere battute valide o basi su ball (quando il lanciatore effettua quattro lanci in zona non valida di strike al battitore, senza che questo colpisca con una battuta), e senza che lui e i suoi compagni di squadra commettano errori. Di fatto, è una partita in cui la squadra avversaria rimane a zero, sia nei punti che nelle battute valide.

I precedenti “Perfect Game” nel baseball

Don Larsen fu il primo a realizzare un “perfect game” in una serie di finale ma, durante la Regular Season, ci erano già riusciti altri lanciatori prima di lui. Il primo in assoluto fu Cy Young, uno dei più grandi pitcher della storia del baseball, che riuscì nell’impresa il 5 maggio 1904, nella partita che vide fronteggiarsi i suoi Boston Americans (gli odierni Boston Red Sox) contro i Philadelphia A’s (adesso Oakland Atheltics). Prima di Larsen ci riuscirono anche Addie Joss, giocatore dei Cleveland Naps, contro i Chicago White Sox nel 1908, e successivamente Charlie Robertson (Chicago White Sox) contro i Detroit Tigers nel 1922.

La fondazione della MLB: l’unione tra National League e American League

La MLB fu fondata nel1903, in seguito all’unione delle 2 leghe esistenti all’epoca, la National League (fondata nel 1876) e l’American League (fondata nel 1901). In tutto, al giorno d’oggi, sono 30 le squadre che si contendono il titolo di campione, ventinove statunitensi e una sola canadese (i Toronto Blue Jays). Le due leghe sono a loro volta suddivise in 3 division: East, Central e West, ognuna composta da 5 squadre.

MLB 1956: la Regular Season

Nella stagione 1956 erano sedici le squadre che si contendevano il titolo finale. I New York Yankees dominarono e vinsero l’American League con il record di 97-57, rivelatosi il più alto della MLB. I Brooklyn Dodgers vinsero la National League con il record di 93-61, davanti ai Milwaukee Braves (92-62) e ai Cincinnati Redlegs (91-63). Mickey Mantle, esterno dei New York Yankees, fu eletto miglior giocatore dell’American League e Don Newcombe, lanciatore dei Dodgers, miglior giocatore della National League.

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World Series 1956: i primi due incontri

I New York Yankees e i Brooklyn Dodgers si affrontarono nelle World Series, per determinare la squadra campione per l’anno 1956. Sarà l’ultima finale tra squadre di New York fino all’anno 2000. Le finali si disputarono al meglio delle sette partite. Nella prima partita, i Brooklyn Dodgers vinsero per 6-3 nella cornice di casa, allEbbets Field. In gara 2 gli Yankees, vogliosi di pareggiare il conto , partirono molto forte, segnando 5 punti durante il secondo inning, soprattutto grazie al grande slam (fuoricampo con tutte le basi piene, che porta dunque 4 punti) di Yogi Berra. La gioia per i più titolati durò a breve, visto che i Dodgers, di lì a poco, segnarono 6 punti e alla fine riuscirono a vincere anche la seconda battaglia. Don Larsen fu protagonista di una partita molto negativa e fu tolto dal campo dopo soli 2 inning.

Il riassunto della grande vittoria dei Dodgers in gara 2

La ripresa degli Yankees nelle gare 3 e 4

Le partite numero tre e quattro, nell’iconico contesto dello Yankee Stadium, furono combattute e già decisive per la serie finale. In gara 3 gli Yankees vinsero per 5-3, grazie anche ad un meraviglioso fuoricampo (home run) di Enos Slaughter, che portò a casa base 3 giocatori e valse dunque 3 punti, fondamentali nell’economia della partita. Gli Yankees si imposero anche in gara 4, con il punteggio finale di 6-2. Durante il match, Tom Sturdivant, pitcher degli Yankees, concesse solamente 6 battute valide. Tutto era quindi tornato in perfetta parità, nell’attesa del quinto match, in programma nuovamente allo Yankee Stadium.

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Il riassunto del terzo match: gli Yankees entrano nella serie

Nel quinto match si fa la storia: il “perfect game”

Nella quinta partita, in programma per l’8 ottobre 1956, ci furono ben 64.519 spettatori, pronti per assistere ad un evento che sarebbe rimasto scolpito indelebilmente nella storia del baseball. Il pitcher avversario di Don Larsen fu Sal Maglie, di chiare origini italiane. Durante il quarto inning, un fuoricampo di Mickey Mantle permise agli Yankees di segnare il primo punto della partita. Il secondo punto lo segnarono durante il sesto inning, grazie ad Hank Bauer. Don Larsen riuscì a lanciare 27 volte senza mai concedere una battuta valida al suo avversario, completando così il “perfect game“. Il catcher Yogi Berra andò subito ad abbracciare Larsen, quasi incredulo di aver compiuto un’ impresa storica, regalandoci uno degli abbracci più emozionanti di questo sport.

Il “perfect game” di Don Larsen in gara 5 delle World Series

Gara 6 e 7 : la conclusione di una serie epica

In Gara 6 si arrivò alla conclusione del nono inning sul punteggio di 0-0 , quando il campione Jackie Robinson portò la serie all’ultima partita con un memorabile walk-off. In Gara 7, di granitica importanza, i 2 fuoricampo iniziali di Yogi Berra, demolirono psicologicamente i Dodgers, che subirono un tonante 9-0 finale. Johnny Kucks, pitcher degli Yankees, eliminò e decretò la fine della carriera di Jackie Robinson. Gli Yankees poterono esultare per la conquista del loro diciassettesimo titolo.

I tre record del “perfect game” di Don Larsen

Il “perfect game” di Don Larsen detiene 3 record difficilmente scalfibili. Innanzitutto, fu quello che arrivò dopo il maggior numero di anni rispetto al “perfect game” precedente (ben 34 anni dopo). Fu inoltre l’unico lanciato durante le World Series e infine, fu quello disputato con il più grande numero di spettatori presenti, ben 64000 persone.

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L’eternità racchiusa in un attimo

La carriera di Don Larsen, prima e dopo il “perfect game”, non fu tra le migliori e si concluse con un record di 81 vittorie e 91 sconfitte. Ma l’8 ottobre 1956 rimarrà per sempre scolpito nella memoria degli amanti di questo meraviglioso sport. “We can be heroes, just for one day“.

Immagine in evidenza: © timwilliamsart, Twitter

Davide Rossit

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