Calcio

La tattica del nuovo Chelsea di Thomas Tuchel

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Esattamente un anno fa, di questi tempi, stavamo celebrando il Chelsea di Frank Lampard, il quale viaggiava verso un’insperata – dopo il blocco del mercato – qualificazione alla Champions League. Un anno dopo non vi è più l’allenatore londinese, bensì Thomas Tuchel, ex di Paris Saint-Germain e Borussia Dortmund.

IL BACKGROUND

L’ex centrocampista della squadra londinese è stato esonerato dopo che le ultime negative prestazioni avevano visto scivolare i Blues al di fuori della “zona Europa”. Lampard si posizionava all’ultimo posto per media punti tra gli allenatori scelti dal proprio presidente, Roman Abramovic, con appena 1,67 a partita. Il Chelsea si ritrovava immischiato al centro della classifica con 8 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte, in 19 partite.

L’ANALISI TATTICA

Lampard con Mason Mount – Twitter @FuticonJuanjo

IL CHELSEA DI LAMPARD

Il Chelsea di Frankie si schierava con un classico 4-3-3, che vedeva un gioco perlopiù basato sulle verticalizzazioni in fase offensiva e su un’alta pressione in quella difensiva.

Partendo dalla zona superiore della metà campo, si poteva notare come, in fase di possesso, facesse alzare molto i terzini e portasse parecchia densità a centrocampo, con le due mezzale e i due esterni portati a stringere. Il mediano, solitamente Jorginho, si abbassava sulla linea dei difensori per iniziare l’azione e dare ordine alla manovra dei Blues. Giocando solitamente con una punta di peso, Tammy Abraham, i giocatori adottavano lanci lunghi sul proprio centravanti per saltare il pressing avversario e salire. Una soluzione che ha messo in difficoltà lo stesso Chelsea, nel momento del rientro di Hakim Ziyech, data la presenza di Werner al centro dell’attacco. Al contrario, la posizione centrale dell’attaccante tedesco ha favorito il gioco palla a terra e verticale del tecnico inglese.

Per quanto riguarda la fase difensiva, la squadra di Londra attuava un pressing alto, con i due centrali sulla linea del centrocampo. Questa tattica favoriva i lanci lunghi avversari, i quali divenivano facili prede del duo difensivo Thiago Silva-Zouma. La disposizione cambiava in un 4-2-3-1, con Kanté che stringeva accanto a Jorginho, mentre Mason Mount si occupava della marcatura del mediano. Gli esterni offensivi si abbassavano, formando una sorta di barriera a centrocampo, con i giocatori pronti a uscire sul movimento laterale della palla.

 

Tuchel con Josef “Jupp” Heynckes – Twitter @TTuchelOfficial

IL CHELSEA DI TUCHEL

La prima cosa che notiamo nel Chelsea di Tuchel è il cambio di modulo, il 3-4-2-1, e la presenza di giocatori ai margini del precedente progetto tecnico, come Marcos Alonso e Christensen.  L’allenatore tedesco li ha infatti rivalutati, insieme all’ex Roma Antonio Rüdiger e ad Azpilicueta, la cui versatilità lo ha reso nuovamente importante.

La manovra offensiva dell’ex Borussia Dortmund si basa sugli stessi concetti del precedente Chelsea, quali intensità e verticalizzazioni. Viene sfruttata al meglio la densità a centrocampo, creata dalle due mezze punte e dai due mediani. Nel momento in cui questi vengono  costretti ad alzarsi dal pressing avversario, entra in gioco Andreas Christensen, molto spesso bravo a cercare e trovare il passaggio tra le linee. Al centro dell’attacco trova spazio Timo Werner, il quale si scambia di posizione con il connazionale Kai Havertz che, grazie alla sua fisicità, riesce a mantenere qualche pallone nei momenti di difficoltà.

La difesa della squadra londinese vede l’abbassamento dei due esterni sulla linea dei tre difensori, formando una difesa a 5. I due mediani si pongono davanti alla difesa, con le due mezze punte che svolgono il lavoro sporco d’uscita sia sui terzini che sui mediani avversari. Nel momento in cui la palla supera la metà campo, si aziona il pressing del Chelsea, reattivo a recuperare la palla e a lottare sulle seconde palle. Negli istanti di gioco di reale sofferenza, possiamo notare come una mezza punta si abbassi a dare mano ai due centrocampisti difensivi. L’altra resta qualche metro più avanti, pronta a far ripartire la manovra.

L’ESITO

L’esito è sotto gli occhi di tutti. Al Chelsea è arrivata una ventata di aria fresca e punta ad un posizionamento in Champions League. Thomas Tuchel ha sfruttato al meglio il lavoro del predecessore, il cui esito poteva essere diverso con un pizzico di fortuna in più.

L’allenatore tedesco non ha sconvolto i principi del gioco della squadra, ma ne ha sfruttato i punti di forza, quali intensità e rapidità di azione. Ha inoltre rovesciato il punto del debole del Chelsea di Lampard, la fase difensiva. Infatti, l’alta pressione condotta dalla squadra inglese, una volta superata la prima fase di essa, concedeva molti metri alla squadra avversaria, oltre ad una superiorità numerica. L’ex Paris Saint-Germain è intervenuto organizzando una difesa a 5, la quale ha visto la perdita di Zouma e il reintegro dei vari giocatori esclusi da Frankie.

Mirko Guarducci
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