La carta d’identità dice ventisei anni, eppure Stefania Corradini è una delle atlete più esperte dello sci di fondo nazionale. Il tutto perché l’atleta di Molina di Fiemme ha vissuto numerose esperienze in giro per il mondo, dagli studi in Svezia ai successi colti nello sci d’orientamento.
Un curriculum che le ha consentito di raccogliere diverse soddisfazioni fra gli sci stretti fra le quali spicca la vittoria della Coppa Italia 2021-22, frutto del grande lavoro svolto con il Sottozero Nordic Team A.S.D.
Un’impresa non scontata per un’atleta che fa parte di un gruppo sportivo civile e che ogni gara è chiamata a fare i conti con le colleghe della Nazionale, ma che al tempo l’ha lanciata nuovamente verso il sogno di disputare nel 2026 le Olimpiadi Invernali sulle nevi di casa.
Com’è stata accolta la vittoria della Coppa Italia 2021-22 da parte di una civile all’interno del mondo dello sci ?
“Vincere la classifica generale di Coppa Italia è stata una grandissima soddisfazione anche perché, essendo un piccolissimo team composto da me e mio padre che fa da allenatore e skiman, riuscire a battere tutti gli altri non è stato sicuramente semplice. Per gli altri probabilmente è stata una sorpresa perché non si aspettavano che avessi questa continuità durante la stagione”.
Come si può svolgere sport ad alti livelli nonostante non sia riconosciuto il professionismo e senza gli aiuti che un gruppo sportivo militare può fornire ?
“Io sono fortunatissima che la mia famiglia mi supporta e sopporta in questa avventura, per cui d’estate lavoro e d’inverno ho la possibilità di svolgere le gare. L’aspetto economico è comunque importante perché, dopo la maggior età, non è scontato poter continuare a svolgere attività ad alto livello”.
Ciò che ha fatto discutere è senza dubbio la sua mancata convocazione per l’ultima tappa di Coppa del Mondo a Falun a fronte della presenza di suoi colleghi che avevano vinto nel circuito nazionale. Come ha preso questa esclusione ?
“Io ho avuto la grande sfortuna di ammalarmi a fine novembre per cui la condizione è arrivata un po’ più tardi, impedendomi così di andare alle Olimpiadi dove sono state convocate sei atlete per sette posti. Non sono bastate le vittorie ottenute a gennaio e questa è stata di per sé già una bella botta. Sono tuttavia riuscita a riprendermi, a vincere ed esser esclusa nuovamente non è stato sicuramente piacevole. Nello sport, essendoci delle classifiche, dovrebbero far fede i risultati, tuttavia sono numerosi i fattori che potrebbero aver portato a questa decisione e, essendo un’atleta, il mio compito è quello di andar più veloce possibile e il resto non dipende sicuramente da me”.
Lo sci di fondo femminile sta vivendo a tal proposito una profonda crisi che va avanti dal ritiro di atlete del calibro di Arianna Follis, Marianna Longa e Magda Genuin. Qual è il motivo di questo limbo da cui sembriamo non uscire mai ?
“Secondo me i numeri ci sono visto che i talenti li abbiamo avuti nel corso degli anni. Certi risultati sono anche arrivati e altri di alto livello potrebbero arrivare in futuro. Sicuramente lo sci di fondo è uno sport che richiede grande allenamento, per cui potrebbe trattarsi soltanto di una questione di tempo e in vista delle Olimpiadi casalinghe potremmo tornare a fare ottime cose”.
Non sarebbe necessario riformare il sistema aprendo anche ai gruppi sportivi civili ?
“In Italia c’è questa tendenza a iniziare spesso molto giovani e quindi si crea una sorta di agonismo abbastanza ‘precoce’ rispetto ad altre nazioni. Io sono stata tre anni in Svezia fra i 17 e i 20 anni. Quando sono tornata ero fra le poche che svolgevano gare di Coppa Italia come civili, mentre negli ultimi due-tre anni questa componente è diventata sempre più forte e ci sono molte ragazze che possano continuare a svolgere la propria attività nonostante non facciano parte dei gruppi sportivi militari. Probabilmente una riforma del sistema potrebbe servire, per lo meno però qualcosa si è mosso rispetto al passato”.
L’approdo di un tecnico di lungo corso come Markus Cramer potrebbe portare un cambiamento all’interno della nostra nazionale e compiere un miglioramente dal punto di vista dei risultati in vista di Milano-Cortina 2026 ?
“Ogni tanto un cambiamento può far bene e un tecnico di così grande esperienza che ha lavorato in Svizzera, Germania e Russia e ne ha viste tante aiuta sicuramente, anche perché ha probabilmente delle vedute di più ampio raggio rispetto a chi ha vissuto sempre gli stessi ambienti. E’ sicuramente una ventata d’aria fresca e può portare con sé nuove motivazioni legate anche ai nuovi metodi di allenamento”.
Spesso e volentieri vediamo le nostre atlete cogliere successi in Alpen Cup, ma successivamente faticare non poco in Coppa del Mondo. Svolgere attività in Scandinavia e aver un maggior numero di confronti con gli atleti di quell’area non potrebbe favorire la crescita delle nostre ragazze ?
“Ho avuto la fortuna di star quattro anni in Svezia e quindi ho vissuto da vicino l’ambiente giovanile, confrontandomi con la loro mentalità. L’Alpen Cup ha comunque un ottimo livello, come dimostrato dalle tedesche che hanno sempre gareggiato in quella competizione e alle Olimpiadi hanno fatto man bassa. Ci vuole magari un po’ di tempo quando uno raggiunge la Coppa del Mondo perché l’ambiente è diverso e quindi è necessario un po’ di pazienza”.
Abbiamo visto che spesso lei si cimenta nello sci-orienteering. Ci illustra questa disciplina ?
“A dir la verità ho iniziato con lo sci orientamento, una combinazione di fondo in tecnica di pattinaggio e orientiring, per cui abbiamo una cartina con i punti di controllo, sulle quali seguire le piste e trovare le lanterne. E’ molto interessante perché assomiglia al biathlon essendoci un’importante componente mentale oltre che prestativa. L’ho fatto per molti anni, anche se ora ho preferito attestarmi a livello italiano in quanto è molto difficile combinare le gare internazionali con quelle di fondo”.
Quanto è propedeutico quest’ultimo in funzione della stagione di fondo ?
“Personalmente penso di sì perché ho fatto molta esperienza nello sci d’orientamento e i risultati si sono visti. Sono cresciuta come persona, sono andata ai Mondiali e ho partecipato alle Universiadi, imparando quindi a conoscere questi ambienti competitivi con questa disciplina e non con lo sci di fondo, quindi posso affermare che mi ha aiutato molto”.
Quali sono gli obiettivi per il proseguo di questa stagione ?
“L’obiettivo è di far ogni gara nel migliore dei modi e vedremo dove ci porterà. C’è un grande sogno che è quello di prendere parte alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 anche perché il fondo sarebbe in Val di Fiemme e quindi vorrebbe gareggiare in casa. Mancano tre anni, ma il tempo passa veloce e il traguardo a lunga gittata potrebbe esser quello”.
LGS: Türkiye’de nitelikli liseye girmek isteyen öğrencilerin katılmak zorunda olduğu bir sınavdır. Bu sınav genellikle Haziran ayında yapılır ve öğrencilerin matematik, Türkçe, Fen ve Sosyal Bilimler alanlarında bilgi ve becerilerini ölçer. Başarılı olan öğrenciler, istedikleri lise türüne girebilirler.
LGS: Türkiye’de nitelikli liseye girmek isteyen öğrencilerin katılmak zorunda olduğu bir sınavdır. Bu sınav genellikle Haziran ayında yapılır ve öğrencilerin matematik, Türkçe, Fen ve Sosyal Bilimler alanlarında bilgi ve becerilerini ölçer. Başarılı olan öğrenciler, istedikleri lise türüne girebilirler.
KPSS: Türkiye’de kamu kurumlarında çalışmak isteyen kişilerin girmek zorunda olduğu sınavdır. Bu sınav genellikle Nisan ve Ekim aylarında yapılır ve öğrencilerin Türkçe, matematik, sosyal bilimler, genel kültür, bilgi ve yeterliliklerini ölçer. Başarılı olan adaylar belirlenen pozisyonlara atanabilir.