Primi due quarti di stagione regolare della Turkish Airlines Euroleague. Dopo anni di crisi prima, di stallo poi, il livello di gioco e di spettacolo, insieme all’attrattiva del torneo, sta riprendendo a salire. Trattasi del torneo europeo che più si avvicina, e che più mira a diventare, la competizione più vicina all’NBA del vecchio continente.
Arrivati all’intervallo della partita, il risultato non è ancora definitivo, ma è utile e si può redarre, un primo bilancio della stagione. La scelta tra Top & Flop, prende in considerazione i roster e i giocatori che hanno reso e disatteso di più, le aspettative di inizio stagione.
Partendo dai Top, non si può che iniziare con l’Efes Istanbul. I biancoblu dopo aver centrato una storica finale, alle Final Four di Gasteiz, erano chiamati alla riconferma. Compito centrato con lode, fin qui, occupando il primo posto della classifica, in coabitazione con il Real Madrid.
Coach Ergin Ataman ha visto cambiare di poco il suo roster, già di primissima qualità. Gli unici due neo arrivi, Chris Singleton e Alec Peters, hanno aggiunto centimetri e profondità alla squadra, sopperendo inizialmente, alla lungo degenza di uno dei migliori giocatori dell’intera Eurolega, quale Adrien Moerman.
Sull’Efes ha così dichiarato il coach dello Zalgiris Kaunas, Sarunas Jasikevicius: “Sembra che giochino insieme da 10 anni. Hanno molti giocatori che possono creare gioco e questo è il loro principale punto di forza. Probabilmente giocano il miglior basket dell’Eurolega, al momento”.
A trainare così in alto i turchi, ancor più del play serbo Micic, è stata la crescita esponenziale nelle prestazioni e nel rendimento di Shane Larkin. La guardia statunitense, ex NBA, dopo aver trascinato i suoi nel finale di stagione scorso, sta trovando una quantità e qualità di rendimento disumana. Ad inquadrare il suo stato di forma, la partita in casa col Bayern Munich.
Seconda squadra Top, lo è un’altra di quelle che ha cambiato meno. Sì perché Il Maccabi FOX Tel Aviv, ha confermato il nucleo di base dell’anno scorso, arrivando a rinforzare tutti e 3 i reparti. Oltre a Nate Wolters dallo Zalgiris e Othello Hunter dal CSKA, l’acquisto estivo ad aver colpito tutti, è stato il ritorno alla base di Omri Casspi. Sì perché dopo 10 anni girovaghi tra una franchigia NBA e l’altra, l’ala israeliana è tornata in Eurolega, così come successo al pari ruolo serbo-spagnolo Nikola Mirotic.
A stupire e trascinare i gialloblu, fin qui quarti e ad oggi falcidiati dagli infortuni, è Scottie Wilbekin. Il play/guardia americano, naturalizzato turco, era atteso al varco, dopo una passata stagione, fatta più di bassi che di alti. Coach Sfairopoulos, gli sta dando fiducia e il giocatore lo sta ripagando con la moneta di punti e assist, formando con Tarik Black e Hunter, un binomio play-pivot solidissimo.
In ultima istanza, a “pari punti” figurano 3 delle 5 “neopromosse” dell’Eurolega. Stella Rossa, Valencia e Asvel-Villeurbanne, si trovano in quest’ordine, tutte a 16 punti, insieme al Khimki, a ridosso dei playoff, lasciandosi dietro squadre ben più quotate e con aspettative di inizio stagione, fin qui superate oltre ogni più rosea aspettativa.
Prima tra le 4, per differenza canestri, la Stella Rossa di Belgrado. Memori tutti della vicenda estiva legata all’incidente di Kuzmic, la squadra serba si è ripresentata in Eurolega, con un mix di esperienza, Stratos Perperoglou su tutti, giovani serbi, come è nota fare storicamente e un po’ di imprevedibilità con i due americani Lorenzo Brown e James Gist. Grazie al rientrante coach Dragan Sakota, sembra aver trovato una quadra, mancante ad inizio stagione.
Il Valencia di Ponsarnau, nonostante l’inesperienza in Eurolega di molti suoi elementi, ha trovato ottimi prospetti e un leader. Bojan Dubljevic ha finalmente trovato la maturità cestistica e, perché no, la possibilità di giocarsela in un top club europeo. Letteralmente dominante sotto canestro, è capace anche di aprire gli spazi, con un discreto tiro da 3 punti.
Ultimi, ma non per importanza, i francesi presieduti da Tony Parker, hanno trasformato l’Astroballe (5560 posti) in un vero e proprio fattore. Fin qui solo Efes, Fener e Real Madrid sono riuscite a passarci. Miglior giocatore, fra i Top dell’intera Lega, Tonye Jekiri. Il centrone nigeriano di 2,13 metri, è uno dei principali artefici del buon inizio del Lione.
Per individuare le 3 squadre Flop, con giocatori annessi, bisogna scendere di poco la classifica. Ammassate a 12 punti, troviamo appunto Olympiacos Piraeus, Fenerbache Istanbul e Bayern Monaco.
I greci del Pireo hanno iniziato l’anno con il terremoto estivo, che li ha portati, dopo una lite durata diversi mesi, a militare nella Seconda Liga Greca, dopo non essersi presentata più volte ai derby con il Panathinaikos. Diverse scelte sbagliate sul mercato, hanno visto tagliare prima l’ex Milano Kuzminskas, poi l’attuale talentuoso centro di Cremona Ethan Happ, e ultimo l’ex Virtus Kevin Punter, attualmente nelle fila della Stella Rossa.
Inoltre 3 dei giocatori più rilevanti, Kostas Papanikolau, Georgios Printezis e Vassilis Spanoulis, che con 4157 entra nella storia come l’All Time Top Scorer dell’Eurolega, sentono sempre l’aggiungersi degli anni sul groppone. Il simbolo della storia recente dei Reds, Nikola Milutinov, sembra in crisi, di minuti e gioco, dopo l’arrivo di Reed e Rubit.
Ma ad aggravare ancor di più la situazione infelice dei greci, l’avvicendarsi in panchina di coach Kestutis Kemzura, chiamato a sostituire uno degli allenatori più vincenti del torneo David Blatt, colpito negli ultimi mesi dalla sclerosi multipla.
Altra situazione, simile, quanto differente, quella del Fenerbache. Dopo che più voci hanno veleggiato su Istanbul, affermando che il club è tutt’altro che in una situazione economica florida, dalla Turchia sono partiti, direzione USA, due pedine fondamentali del gioco di coach Obradovic. Niccolò Melli, direzione NOLA e Marko Guduric a Memphis.
Lo zar e il suo staff, dopo aver fatto i conti con le lungo degenze dei centri Lauvergne e Vesely, li ha così sostituiti con due giocatori di primissimo pelo, quali sono Nando De Colo e Derrick Williams.
Qualcosa sembra però essersi rotto nel giochino del coach serbo. Nonostante lui diventi viola paonazzo ad ogni fine partita, la situazione precaria in classifica, non può che derivare anche da un rapporto non più così stretto con giocatori e gregari gialloblu, per quella che rimane comunque, sulla carta, una delle squadre più forti del torneo.
Infine dalle stelle alle stalle, il Bayern di coach Dejan Radonjic. I bavaresi erano stati la sorpresa della scorsa stagione, ed erano chiamati ad una riconferma.
La conferma fin qui non è arrivata e se da una parte, l’attuale stagione sta vedendo l’esplosione del prospetto più talentuoso del roster, Maodo Lo. Dall’altra a deludere maggiormente sono i due nuovi arrivati, dopo fuochi d’artificio estivi, Greg Monroe e Mathias Lessort.
I due lunghi, chiamati per essere l’ago della bilancia in Eurolega, non hanno per nulla inciso ad ora. Altra sorpresa in negativo, Diego Flaccadori, che dopo aver chiuso come coach Buscaglia, l’esperienza trentina, non ha trovato molti minuti in quella nuova bavarese.
La prima pagina della Regular Season Eurolega 19-20 si è conclusa. Nonostante questo, la classifica è corta e mercato e roster potranno sicuramente cambiare le carte in tavola. Ciò che è certo è che lo spettacolo non è mancato. Per cui mettiamoci comodi per goderci la lunga cavalcata verso i playoff.
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