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Sinner e Musetti, i due condottieri del tennis italiano

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Sinner e Musetti. La freddezza composta dell’uno, l’energico carattere dell’altro. Con pace del tanto acclamato Alcaraz, che sicuramente avrà una carriera spumeggiante tra qualche settimana, tra qualche mese, tra qualche anno, i nostri due tennisti stanno polarizzando l’attenzione dei tifosi sparsi nei quattro angoli del continente. Una crescita costante, continua, allenamento dopo allenamento, torneo dopo torneo. Nelle ultime settimane, negli ultimi giorni, si è parlato tanto dei nostri due condottieri. Sì, chiamamoli condottieri. Una definizione non azzardata, nonostante entrambi non abbiano compiuto ancora 20 anni. Molti si domanderanno perché ritengo opportuno usare una parola tanto importante e che presuppone porre sulle loro spalle un carico di responsabilità non indifferente. Ve lo spiego subito dandovi giusto qualche dato sulla loro crescita dalla ripresa del tennis mondiale dopo lo stop forzato causa Coronavirus.

La crescita imperterrita di Sinner: una premessa

Partiamo da Jannik Sinner chiamato, a mio avviso impropriamente, da molti “italioti patriottici” Gianni, Giannino, Gioacchino giusto per citarne alcuni. Torniamo alle cose serie e se ho fatto questo breve preambolo è solo per smascherare quei tifosi che seguono il tennis e lo contaminano con stereotipi di bassa lega. Commentando il tennis in modo triviale non si dà giustizia ad uno sport che come ogni Sport avrebbe bisogno di un minimo di serietà per essere trattato. Esperti delle tastiere, state lontani dai veri tifosi e dai ragazzi che ci stanno accompagnando in gioie continue nel corso degli ultimi anni, degli ultimi mesi, delle ultime settimane.

Gioie continue? Quali gioie? Facciamo un breve recap dei risultati sportivi di Sinner dal ritorno in campo dopo la pausa forzata causa Covid all’ultimo torneo disputato di Dubai. Per iniziare direi di partire dai numeri oggettivi di vittorie e sconfitte che il tennista trentino ha collezionato: su 38 partite disputate il bilancio recita 25 vittorie e 13 sconfitte. Un bel bilancio non c’è che dire. Jannik dunque dalla ripresa ha vinto in media 2 partite ogni 3 disputate.


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I numeri a favore dei suoi costanti miglioramenti

Per molti i numeri non testimoniano una crescita ed ecco l’obiezione più classica: con chi ha ottenuto quelle vittorie? In che tornei le ha ottenute? In questo caso la consistenza di queste domande è tendente allo zero. Come prime vittime eccellenti del tennista trentino ricordiamo Paire e Tsitsipas agli Internazionali di Roma nel quale Sinner si è issato fino agli ottavi di finale. Jannik però impara dalle sconfitte e questo lo si nota nel torneo successivo, non un torneo qualunque, gli Open di Francia, il leggendario Roland Garros.

Sinner conquista i quarti di finale agli Internazionali di Roma 2020. Foto: @janniksin

Quattro vittorie in crescendo, una più netta dell’altra contro Goffin, Bonzi, Coria e soprattutto A.Zverev prima di arrendersi solamente sotto ai colpi del padrone assoluto dello slam francese Rafael Nadal. Jannik Sinner non è una meteora, e la sua crescita è imperterrita. Nell’Atp di Colonia 2 arriva fino alle seminifinali battendo Duckworth, Herbert e Simon prima di arrendersi al futuro vincitore del torneo, che aveva battuto qualche giorno prima sulla terra francese, A.Zverev.

Le “imprese” non finiscono qui anche se ormai trovo sia arrivato il momento di sostituire il termine “imprese” con “partite alla portata del nostro tennista se è in condizione”.

Ci sono altri tre momenti clou nel percorso di maturazione del giovane Sinner nel corso dell’ultimo anno:

  • la vittoria del primo torneo Atp in quel di Sofia dove si sbarazza agevolmente di Fucsovics, Huesler, De Minaur, Mannarino prima di arrivare a giocare una finale tesa e non giocata perfettamente che comunque si porta a casa 2 set a 1 contro il canadese Pospisil;
  • il bis concesso nel torneo di Melbourne dove si sbarazza in sequenza di Vukic, Bedene, Kecmanovic, Khachanov, e Travaglia;
  • l’ultimo torneo disputato a Dubai dove si arrende solamente al quasi imbattibile Karatsev dopo aver vinto una vera e propria lotta di nervi contro il mai domo Bautista Agut al secondo turno;

Musetti, il livello challenger superato e la conferma nei tornei Atp

Dopo aver ampiamente delineato i risultati della crescita di Sinner, passiamo a Musetti, l’altra faccia della medaglia d’oro del tennis italiano. Il tennista di Carrara, a differenza di Sinner, non calca da anni i palcoscenici più importanti del tennis mondiale. È quasi un anno più giovane del suo collega ed è partito dopo nella scalata della classifica Atp. Sin da giovane però era considerato un predestinato visti i risultati ottenuti nel circuito Under 18. Tra questi spicca l’Australian Open del 2019 conquistato all’età di 16 anni. Grazie alla conquista di questo Slam juniores Musetti diventa il più giovane tennista italiano ad essersi aggiudicato un trofeo di questa importanza.

Musetti esulta per la vittoria su Dimitrov ad Acapulco Foto: @InteBNLdItalia

Ci sono tre momenti clou nell’ultimo anno solare che confermano i suoi progressi:

  • i sedicesimi di finale ottenuti agli Internazionali di Roma dopo aver sconfitto uno dopo l’altro Zapata Miralles, Mayer, Zeppieri, Wawrinka e Nishikori;
  • il primo titolo challenger vinto a Forli, dopo una cavalcata culminata nella vittoria in finale contro T.Monteiro;
  • le semifinali raggiunte nell’ultimo torneo Atp 500 di Acapulco. Una settimana da record con le importanti vittorie contro Schwartzman, Tiafoe e Dimitrov.

È giusto inoltre ricordare le due finali challenger disputate da Musetti dall’inizio dell’anno. Nel challenger di Antalya viene sconfitto da Jaume Munar con il punteggio di 6-7(7) 6-2 6-2. Soonwoo Kwon invece lo batte nella finale del Challenger di Biella con il punteggio di 6-2 6-3.

Sinner e Musetti a confronto

I risultati dell’ultima settimana, nella quale sono stati disputati i tornei di Dubai e Acapulco, non ci fanno che ben sperare. La crescita dei nostri due tennisti è sotto gli occhi di tutti. Nonostante la settimana più che positiva di Jannik Sinner è Musetti a prendersi il centro della scena. Con il suo tennis pensato, fatto di accellerazioni di rovescio a una mano favolose, di topspin di dritto per spezzare il ritmo dello scambio, di smorzate imprevedibili, ci ha fatto innamorare. Proprio così perchè un tennis da “esteta efficace” lo abbiamo visto in pochi altri tennisti. Musetti viene paragonato, da tempo ormai, a Gasquet. Se dal punto di vista tecnico il paragone ci può stare, dal punto di vista della carriera tutti noi speriamo che raggiunga traguardi più importanti di quelli ottenuti dal tennista transalpino.

Musetti Sinner

Sinner e Musetti nelle prequalificazioni degli Internazionali di Roma del 2019

Il tennis di Musetti, a differenza di quello di Sinner, richiede maggior tempo per essere affinato e deve essere accompagnato da una notevole concentrazione mentale. I passaggi a vuoto possono arrivare da un momento all’altro e la solidità deve essere mantenuta lungo tutto l’arco del match. In questo Musetti può ancora crescere ulteriormente mentre Sinner, da questo punto di vista, è ormai quasi una “garanzia”. Sinner infatti, nel corso della partita, si dimostra quasi sempre sul pezzo. La solidità mentale è uno dei suoi punti di forza.

Rispetto a Musetti però è inferiore nelle variazioni del proprio stile di gioco. Jannik si affida soprattutto al servizio e ai suoi colpi da fondocampo. La palla di Sinner è pesante e il suo stile, con le dovute proporzioni, può essere comparato a quello di Djokovic. Musetti invece grazie al suo gioco vario ha in sè una componente di imprevedibilità che a Jannik manca e che può risultare decisiva quando l’avversario che si ha di fronte riesce a contrastare il proprio tennis classico.

La definizione di condottieri è adeguata?

La mia risposta è affermativa e spero di avervi chiarito come Sinner e Musetti non possano essere considerati delle meteore ma dei veri e proprio condottieri del tennis italiano sin da ora per proseguire in tutto il prossimo decennio. Molti potranno considerare questa una forzatura, ma io ritengo giusto nominarli a difensori e portatori del tennis italiano nel mondo. Giovani ma già maturi. Pronti a grandi palcoscenici.

I difetti ci sono ancora ma chi a 19 anni è stato così performante? I nomi in risposta a questa domanda si possono contare sulle dita di una mano. Trovo inoltre opportuno citare altri tennisti italiani ancora giovani che ci stanno facendo sognare come Berrettini e Sonego e vecchie volpi come Fognini e Travaglia. A loro è dato il compito di essere i generali in prima linea che supportano e sostengono il movimento insieme ai due condottieri. Insieme a Jannik Sinner e a Lorenzo Musetti.


Immagine in evidenza: ©GiampieroSposito

Riccardo Pinton
Studente universitario, appassionato di sport sin dalla tenera età.  Mi piace raccontare storie di successi, storie di rinascita. I focus principali che porto avanti sono sugli sport che da sempre mi accompagnano quotidianamente: calcio, ciclismo, e tennis. Senza dimenticare uno sguardo sulle arti marziali, praticate per lungo tempo.

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