Alain Prost, leggenda della Formula Uno, quattro volte campione del mondo, ex pilota Ferrari e memorabile rivale di Ayrton Senna. Una giornata importante per un mito che compie oggi settant’anni.
La storia di Alain Prost, da subito un vincente
Classe 1955, nasce a Lorette in Francia da una famiglia di origine armene. I genitori sognano per il figlio una carriera universitaria che Alain abbandona immediatamente, per dedicarsi alle corse. Nel 1975 a soli vent’anni vince il campionato francese di kart, successo che gli permette l’anno seguente di gareggiare in Formula Renault. Prost dimostra sin da subito le capacità tipiche di un vero campione, vincendo tutte le gare eccetto una. Il salto di categoria lo consacra ancora una volta: approda in Formula 3 pochi anni più tardi e, conquistando nuovamente il titolo europeo, attira l’attenzione delle scuderie di Formula Uno. La McLaren in particolar modo, che gli offre, in seguito a dei test privati, un contratto per la stagione successiva. La decisione avviene nel novembre del 1979 quando l’allora dirigente Teddy Mayer decide di valutare i piloti sul circuito di Paul Ricard. A contendersi il posto in squadra accanto a John Watson ci sono il californiano Kevin Cogan e il ventiquattrenne Alain Prost, a cui bastarono pochi giri per dimostrare di essere l’esordiente perfetto per contendersi un titolo mondiale.
Il debutto in F1
Esordisce nel 1980 con McLaren, scuderia che, a causa delle scarse prestazioni, lascerà dopo una sola stagione. Decide di approdare l’anno successivo in Renault, con cui riuscirà ad ottenere le prime vittorie. Gareggia con il team connazionale per tre stagioni, per ritornare poi nella scuderia d’esordio nel 1984 dove verrà battuto dal compagno di squadra Niki Lauda. Dopo due anni da vice campione del mondo in cui viene sconfitto sia da Nelson Piquet che da Lauda, arriva la gloria. E’ il 1985 quando Alain Prost viene incoronato campione del mondo dopo aver sconfitto la Ferrari di Michele Alboreto. Inizia una lunga e brillante carriera per il pilota francese che nonostante i svariati cambi di team tra Ferrari, Williams e McLaren, riesce a conquistare un posto tra i nomi che hanno reso immensa la Formula Uno. Quattro titoli mondiali cinquantuno vittorie totali ed un soprannome, che lo ha accompagnato per tredici anni nel mondo delle competizioni sportive.
Il Professore e la rivalità con Senna
Fin dagli albori, ai protagonisti del mondiale sono stati spesso attribuiti dei soprannomi, legati talvolta alle loro capacità in pista. Niki Lauda fu soprannominato ‘Computer‘ per via della sua freddezza al volante, Nigel Mansell ‘Leone’ per la grinta mostrata in pista. E poi c’erano loro: gli antipodi, gli eterni rivali costretti ad incrociarsi nel puro egoismo delle corse.
Prost e Senna sul podio del gran premio d’Ungheria 1988
Sul gradino più alto del podio Ayrton Senna, fenomeno brasiliano, affascinante e misterioso nella dualità di un carattere che si alternava tra eterna malinconia e spietata ferocia. La stessa che lo ha portato ad essere soprannominato Magic per l’appunto, come continua ad essere definito ancora oggi. Alla sua destra, il Professore Prost, temibile calcolatore che ha fatto dello studio antecedente della monoposto la forza vincente. Dunque tecnica e puro istinto, che hanno dato vita a duelli memorabili a cavallo tra la fine degli anni Ottanta e inizio Novanta. E’ il 1988 quando l’appena arrivato in McLaren Senna vince il titolo mondiale battendo il due volte campione del mondo nonché suo compagno di squadra. Tra i due scatta una rivalità importante, destinata alle pagine più importanti delle corse. La competizione ha il culmine nel 1989, quando al gran premio del Giappone Prost, per difendersi dall’attacco del brasiliano, manda entrambe le monoposto fuori pista. Ayrton decide di continuare e valendosi dell’aiuto dei commissari, torna in pista vincendo il gran premio. Solamente dopo, la direzione gara, a causa proprio di quegli aiuti, squalificherà il campione brasiliano assegnando per la terza volta il titolo ad Alain Prost.
Il breve periodo in Ferrari
Dopo il mondiale appena vinto Prost decide a fine stagione di unirsi alla scuderia di Maranello. Nonostante il talento da fuoriclasse, Alain si ritrova ad affrontare un periodo di crisi tra scarsi risultati ed una macchina poco competitiva. Dopo svariate lamentele ed una vendetta proprio di Senna che ammise solamente più tardi di averlo spinto fuori a Suzuka per vendicarsi dell’anno precedente, Prost fu sostituito dalla Ferrari nel 1991, dopo le sue critiche nei confronti della monoposto che paragonò ad un camion.
L’ultima gloria
Dopo l’avventura in rosso durata poco più di un anno e una seguente stagione sabbatica, il Professore ritorna al mondiale nel 1993 alla guida della Williams vincendo il suo ultimo e quarto mondiale.
Alain Prost, campione del mondo con la Williams nel 1993
Eppure in questa carriera dove l’istinto lo ha portato ad abbandonare gli studi per dedicarsi alle corse, c’è la percezione di non essere stato abbastanza. In una recente lunga intervista a Motorsport Magazine, Prost esprime il rammarico di non essere abbastanza apprezzato, convinto che abbia dato alle corse più di quanto gli venga riconosciuto.
Ayrton rappresentava più il brio. Io ero il ‘Professore’, clinico. Lui era ‘mistico’ e alla gente piaceva questo. A volte mi chiedo come sarò ricordato. Sembra uno scherzo, ma sono completamente sottovalutato! Lo so. Lo vedo. Non so perché, ma è il mio marchio in un certo senso.
Il contrasto netto con gli avversari, un pretesto aggiuntivo per un fuoriclasse, nel tempo è diventato il motivo per cui amare ancora di più un Professore come Alain.
Immagine in evidenza: @HQFormula1, X
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