Ogni trenta giorni Vita Sportiva organizza sui propri profili social un torneo, tramite sondaggi, per eleggere l‘Atleta del Mese. A scegliere l’atleta che più si è contraddistinto/a nel mese appena trascorso siete proprio voi. In questa rubrica noi dedicheremo un articolo all’atleta vincitore/vincitrice.
Eroico. Questo uno dei mille aggettivi che possono essere utilizzati per descrivere Rafael Nadal dopo l’insperato trionfo agli Australian Open che ha battezzato e regalato una prima grande sorpresa al 2022 tennistico e sportivo in generale.
Sì, perché il campione spagnolo si presentava all’appuntamento con molti dubbi sulla propria condizione, con questo dolore al piede che non gli aveva permesso di concludere la stagione precedente e che ancora non lo lasciava tranquillo, ma con la voglia di rimettersi in gioco e la fame di chi vuole dimostrare e dimostrarsi ancora una volta di essere il migliore.
Ai nastri di partenza del torneo c’era già grande fermento e attesa vista l’assenza di Djokovic, il favorito assoluto per la vittoria finale, che apriva a qualsiasi scenario e faceva ricadere le maggiori pressioni su Medvedev, fresco vincitore degli US Open proprio ai danni del serbo. Quasi tutti quindi si aspettavano che fosse lo Slam del ricambio generazionale definitivo, con la contesa del titolo che avrebbe riguardato finalmente quella “old next gen” che negli ultimi anni aveva raccolto solo le briciole e attendeva la sua occasione. Non aveva però fatto i conti con l’ultimo superstite della generazione d’oro per il quale molti avevano previsto un ruolo da gregario e che invece ha sbaragliato la concorrenza più con l’atteggiamento che puramente ed esclusivamente con il gioco.
Ed è stata questa la vera forza di Rafa. Ha giocato solidamente come sa ma la vittoria è andata oltre i singoli colpi ed è frutto di una mentalità e una caparbietà che segnano tutt’ora la differenza trai buoni giocatori e i campioni. In questo caso i limiti fisici che l’età può fisiologicamente comportare sono stati compensati. Lungo il cammino verso il successo ci sono stati momenti di difficoltà e potenziale scoramento soprattutto nella finale contro Medvedev: si è ritrovato ad essere in svantaggio di due set e a un passo dalla sconfitta, ma alla fine il temperamento e l’indole del vincente gli hanno dato la spinta per avanzare fino al traguardo e sorprendere anche sé stesso – come testimoniato dalla reazione emozionata e quasi incredula a fine partita dopo cinque ore e ventiquattro minuti di lotta.
Questa storia già di per sé incredibile assume i crismi dell’impresa epica per il fatto che con questo successo Rafael Nadal diventa il Numero 1 della storia per numero di Slam vinti superando i due leggendari rivali e compagni di viaggio. Corona così una carriera irripetibile e lo fa peraltro trionfando in una superficie e in un torneo dove in passato non era riuscito a dare il meglio. Una di quelle storie che rientrano nel genere dell’epica moderna e a cui non tutti potrebbero voler credere.
RAFA #NADAL 🇪🇸 È IL TENNISTA PIÙ VINCENTE DI SEMPRE!
🇦🇺 #AusOpen – 2️⃣
🇫🇷 Roland Garros – 1️⃣3️⃣
🇬🇧 Wimbledon – 2️⃣
🇺🇸 US Open – 4️⃣TOTALE: 2️⃣1️⃣ Slam
Nessuno come lui.
Uno degli atleti più forti di sempre. pic.twitter.com/abLxxOnPI3
— Vita Sportiva (@vitasportivait) January 30, 2022
Curiosamente un copione simile – forse scritto dallo stesso sceneggiatore – lo si era già visto con il trionfo di Federer sempre agli AO nel 2017, anch’egli di ritorno dopo un lungo infortunio. E non è un caso. Perché il corpo potrà scricchiolare, ma dentro sarà sempre conservato lo spirito e la forza di quei ragazzini che hanno dominato il mondo e che hanno fatto sognare la nostra generazione facendoci appassionare a questo sport.
Rafa Nadal era mancato tanto al tennis e il suo ritorno è stato di fuoco. Quali altri traguardi potrà raggiungere in questa stagione?
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