Il nono giorno la Juventus si riposò. Dopo otto giornate di Serie A dominate, la squadra di Allegri ha pareggiato in casa con il Genoa una partita che, forse perchè la testa era già a Manchester, i bianconeri non hanno affrontato con la concentrazione giusta. Ne hanno approfittato Napoli, Inter e Lazio che, vincendo, hanno accorciato, seppur di poco, il divario con i bianconeri. I nerazzurri si sono portati a casa un derby da estasi pura, facendo sprofondare nuovamente il Milan, mentre azzurri e biancocelesti hanno regolato le pratiche Udinese e Parma. Crisi in casa della Roma, battuta, a sorpresa, dall’ottima Spal di Semplici.
Passata in vantaggio con il solito gol di Ronaldo – il portoghese sta tornando a essere una macchina letale – la Juventus si è specchiata troppo, subendo il gol del pari in un modo che ha fatto infuriare Allegri. La distrazione di Bonucci, Benatia e Szczesny sul cross di Kouamé è stata gravissima: in Serie A non ci si può fermare pensando che il pallone sia uscito. Su Bonucci, poi, bisognerebbe aprire un caso. Il numero 19 bianconero è colpevole su almeno 5 gol dei 6 subiti in totale dalla Juventus e, in generale, non sembra il giocatore che era nei primi anni a Torino.
La frenata della Juventus ha fatto avvicinare Napoli, Inter e Lazio, portatesi, rispettivamente, a 4, 6 e 7 punti dalla vetta. Se, però, le squadre di Ancelotti e Inzaghi avevano un impegno sulla carta facile, quella di Spalletti ha vinto il derby, ancora una volta alla fine. I nerazzurri, alla settima vittoria di fila, dopo aver dominato a lungo il gioco, hanno segnato al 92′ con Icardi, dimostrando un carattere fuori dal comune. Il modo migliore per avvicinare la gara con il Barcellona.
A steccare sono state Roma e Milan, su cui è doveroso aprire più di una parentesi. I giallorossi appaiono stanchi nelle gambe e nella testa. I senatori, i vari Fazio, Manolas Dzeko, De Rossi, hanno come un senso di appagamento dopo le imprese dello scorso anno e non sembrano più in grado di tirare la carretta. I nuovi arrivati, invece, non sono all’altezza di chi è partito perchè Olsen, Pastore e Nzonzi non valgono Alisson, Nainggolan e Strootman. In tutto questo Di Francesco appare sempre più demotivato e abbandonato a un destino che, presto o tardi, porterà a un esonero.
I rossoneri, invece, hanno perso un derby senza giocare. Troppo rinunciatario, infatti, è stato l’atteggiamento di Gattuso, che ha schierato i suoi con il baricentro basso per tentare di pungere in contropiede. Il risultato? Un tiro in porta all’80’. Al Milan non ci si può, però, porre qualche domanda anche su Donnarumma. L’errore del portiere rossonero è costato il derby e, con un Reina in panchina, il suo posto da titolare non può essere più così sicuro. Non deve suonare come una punizione, ma, in ogni squadra, gioca il più in forma. Se il titolare non rende, spazio alla riserva, nonostante i sei milioni annui percepiti.
I pareggi tra Sampdoria e Sassuolo, Bologna e Torino e Fiorentina e Cagliari non hanno contribuito a smuovere più di tanto la classifica, mentre, finalmente, l’Atalanta è tornata alla vittoria. I bergamaschi, a secco dal primo turno, si sono imposti per 5-1 sul campo del Chievo – su cui, ormai, è scritta la parola “retrocessione” – grazie a un Ilicic in stato di grazia, autore di una tripletta.
La Serie A sta entrando nel vivo e l’impressione è che, a parte la Juventus che continua a fare un campionato a parte, per le prime posizioni ci sarà da divertirsi. In fondo potrebbe salvarsi l’Empoli, mentre il destino di Frosinone e Chievo è più che segnato.
fonte foto: twitter.com/sscnapoli
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