Le previsioni per l’NBA Draft 2020 erano già piene di incertezze prima della cancellazione del college basket causa Covid 19, figuriamoci ora dove regna l’indecisione su eventuali workout, interviste, visite ed incontri con i vari giocatori, un Draft avvolto dal mistero sin da inizio stagione dove era chiaro che la prossima non fosse la classe più talentuosa di sempre ma, al contrario, piena di incognite e diamanti grezzi, proviamo dunque ad analizzare i migliori prospetti con un tocco d’Italia per la prima volta dopo 12 anni.
ANTHONY EDWARDS, Georgia
18 anni 1,96 m
Stats: 19.1 ppg, 5.2 rpg, 2.8 apg, 40% FG, 29% 3PT
Edwards è il miglior scorer del prossimo Draft: atleta sublime, esplosivo, ha dimostrato di essere pericoloso anche da 3 punti con percentuali però da rivedere, quando si scalda può fare cose incredibili come 33 punti in un tempo contro Michigan State. Potenzialmente può difendere due o tre diverse posizioni (PM, G, AP) fattore fondamentale nella moderna NBA.
Parliamo del suo lato negativo: spesso tende a prendere delle triple dalla distanza contrastato e la sua % da 3 ne risente, ciò è dovuto probabilmente al fatto che tutto l’attacco era sulle sue spalle e difficilmente i tiri venivano ben costruiti.
Ci sono troppi tratti nella partita in cui denota mancanza di concentrazione sui due lati del campo, sin dall’high school si è fatto notare per la sua grande efficacia nei secondi tempi dopo inizi partita a dir poco complicati.
Potenziale scelta N1, avrà bisogno di un periodo di adattamento in un sistema che gli conceda i suoi spazi senza forzature.
LAMELO BALL, Australia
18 anni, 2,03 m
Stats: 17 ppg, 7 apg, 7.5 rpg
So cosa penserai quando sentirai il nome di LaMelo Ball e non posso darti torto, ma, al netto delle uscite del padre Lavar sulle quali sorvoliamo, il ragazzino è cresciuto, non è più solo il fratello minore di Lonzo Ball che ha rinunciato al college per giocare in Australia, ma un play dal futuro promettente. Gran passatore, esaltato dalla sua statura, buon decision making; il suo tallone d’achille è però il tiro, totalmente da rivedere anche come meccanica nonostante sia ottimo ai liberi. Melo è uno dei più giovani della classe 2020 dunque anche atleticamente meno pronto, dovrà fare grandi passi avanti dal punto di vista fisico per essere al livello NBA.
Altra incognita è la reputazione fuori dal campo: universalmente riconosciuto come difensore pigro versione telepass, ciò dovrà radicalmente cambiare se vorrà avere sperenze di competere ad alti livelli, nel basket di oggi si difende coralmente in 5 e avere un peso morto nella propria metà campo è l’ultima cosa che cercano le franchigie.
Ci sono dei rischi enormi sul suo conto ma ha un margine di miglioramento altrettanto evidente, vedremo chi si assumerà il rischio di svilupparlo al meglio e di gestire ciò che lo circonda fuori dal campo.
JAMES WISEMAN, Memphis
19 anni, 2,16 m
Stats: 19.7 ppg, 10.7 rpg, 3.0 bpg
Wiseman ha tutti gli strumenti fisici che tu possa desiderare su un campo da basket. Atleta eccezionale che può salire a qualsiasi altezza. Ha tutto per essere rimbalzista e difensore illegale, infatti, può difendere letteralmente 5 posizioni senza problemi.
D’altro canto soffre innanzitutto la sua competitività che è stata messa in discussione durante gli anni, non ha sempre controllato la partita nel modo in cui uno delle sue dimensioni dovrebbe fare; non è aggressivo fisicamente come alcuni vorrebbero, e ha l’abitudine di cercare il gioco perimetrale per dimostrare di essere un giocatore completo invece di sovrastare chiunque sotto canestro; infine, i potenziali problemi caratteriali: dimesso da Memphis a dicembre, a metà stagione, dopo aver infranto le regole NCAA (firmando dopo essere stato pagato dal coach).
La sensazione è che lui debba decidere chi vuol diventare: uno dei migliori centri NBA (stile Myles Turner) o provare a sviluppare altre componenti del suo gioco (stile Giannis) con il forte rischio di fallire? Ciò starà anche alla sua futura squadra.
OBI TOPPIN, Dayton
22 anni, 2,06 m
Stats: 20.0 ppg, 7.5 rpg, 2.2 apg, 1.2 bpg, 1.0 bpg, 63% FG, 39% 3PT
Toppin è il classico giocatore da scelta sicura a 0 rischi: da un lato, è uno dei pochissimi giocatori nel Draft che potrebbe dare un contributo immediato in NBA senza bisogno di un lungo ambientamento vistà l’età di 22 anni, e, dato che il vertice di questa classe è costituito da giocatori che verranno scelti in base al loro potenziale Obi è l’uomo perfetto per chi ha bisogno di “tutto e subito”.
Gli schemi offensivi di Dayton sono stati simili a quelli NBA e lui ha fatto la differenza: saltatore esplosivo e versatile, non male da 3 punti, ottimo rimbalzista e buon passatore, potrà giocare da ala grande o centro, ha una costituzione fisica che gli permette di difendere anche sul perimetro nonostante fatichi contro lunghi versatili.
Anche se al college si è rivelato un gran difensore a livelli più alti potrebbe soffrire il fatto di non essere uno stoppatore, non è eccezionale sulle linee di passaggio e offensivamente ha delle skill limitate e prevedibili, non è un creatore di tiri ma si fa trovar pronto con coraggio quando è chiamato in causa sugli scarichi da 3 punti, da migliorare i tiri liberi (70%); in generale il giocatore più affidabile del Draft ma con una prospettiva limitata vista l’età avanzata rispetto ai colleghi, per chi cerca solidità a basso rischio è l’uomo giusto.
ISAAC OKORO, Auburn
19 anni, 1,98 m
Stats: 12.9 ppg, 4.4 rpg, 2.0 apg, 29% 3PT
Okoro è un giocatore, come Toppin che potrebbe essere solido e pronto fin da subito, magari non una star in prospettiva ma un titolare per gli anni a venire, è un’ala/guardia con un’eccellente difesa su più posizioni, definito da molti come il miglior difensore dell’anno a livello di college, un’ancora nella propria metà campo capace però di leggere il gioco molto bene anche in versione offensiva.
L’unico neo è il tiro da 3 punti molto carente che a livelli alti si fa sentire, ma, essendo descritto come un grande lavoratore farà sicuramente tutto il possibile per costruire una meccanica affidabile.
TYRESE HALIBURTON, Iowa State
20 anni, 1,96 m
Stats: 15.2 ppg, 6.5 apg, 5.9 rpg, 41.9% 3PT
I numeri di Haliburton saltano subito all’occhio, è una guardia con una visione straordinaria, tiratore letale e difensore nella media, è stato il miglior giocatore per il Team USA agli U-19 World Championships durante l’estate.
Se c’è un problema con Haliburton, sono i suoi strumenti fisici. Non è un atleta esplosivo e ci sono validi dubbi sulla sua tenuta a livello NBA, ha anche un tiro con rilascio lento che potrebbe essere neutralizzato ai piani alti.
Il fatto che sia un grande passatore lo aiuta moltisimo come successo con Doncic, Young e Morant, è un rischio che in molti saran pronti a correre.
ONYEKA OKONGWU, USC
19 anni, 2,06 m
Stats: 16.2 ppg, 8.6 rpg, 2.7 bpg, 1.2 spg, 72% FT
Okongwu è descritto dagli esperti in maniera molto netta: atleta esplosivo, fisicamente robusto, ha dimostrato di essere efficace a livello di college come scorer, rimbalzista e difensore d’elite, buone movenze dal post e ottima lettura offensiva sui pick n roll.
Totalmente assente il tiro purtroppo, se non riuscisse a svilupparne uno sufficiente lo renderebbe nel peggiore dei casi un giocatore energico uscente dalla panchina (alla Harrell), con un tiro tutto cambierebbe, non avrebbe limiti; potenziale illimitato ma limitato allo stesso tempo, a lui la palla.
COLE ANTHONY, North Carolina
19 anni, 1,91 m
Stats: 18.5 ppg, 5.7 rpg, 4.0 apg, 35% 3PT
Cole è un giocatore duro e competitivo, grandissimo lavoratore, non sarà intimidito dal salto NBA, ottimi passaggi e intensità difensiva, gran controllo del corpo in penetrazione con capacità di subire il contatto e scaricare al tiratore esterno, al contrario di molti suoi colleghi ha voluto lottare con i compagni fino all’ultimo anche con un infortunio al ginocchio a costo di compromettere il Draft.
Il suo problema è lo stile di gioco, data la sua altezza e lunghezza medie, dovrà difendere le guardie e c’è incertezza sulla sua abilità a livelli alti contro giocatori esplosivi come Westbrook o dal range infinito come Curry; percentuali al tiro da rivedere a livello NBA cosi come limitare le palle perse (3,5 a partita in NCAA), passaggi buoni ma non eccelsi, se finirà nelle mani di un coach e staff competente che perfeziona il suo gioco può diventare molto interessante.
RJ HAMPTON, Australia
19 anni, 1,96m
Stats: 20min 8.8 ppg e 3.8 rpg
RJ Hampton porta con sé l’hype del predestinato da sempre, fu considerato un prospetto 5 stelle dopo la sua stagione da junior, a questo punto della sua storia, però, il giovane talento, preferisce la NBL australiana, come Lamelo, alla NCAA dedicandosi al basket a tempo pieno.
Giocatore con un atletismo esorbitante, fisicamente “lungo” sfrutta le sue doti unite ad ottime skill, per fare male sia dal palleggio sia in penetrazione, le sue caratteristiche fisiche gli consentono di essere un buon difensore rubando palloni sulle linee di passaggio
Anche le note dolenti provengono dal fisico, visto che mancano la stazza per difendere sui lunghi avversari dopo i cambi. Da migliorare la concentrazione con troppi alti e bassi durante la partita.
Il tiro è da migliorare così come il decision making, spesso prende tiri contestati ignorando compagni liberi, in una classe accusata di mancanza di talento Hampton spicca per atletismo e potenziale, ma resta il fatto che ci sia tanto lavoro da fare.
KILLIAN HAYES, Francia
18 anni, 1,95m
Stats: 12,8ppg 6,2apg 39%3PT
La caratteristica più evidente è la grandissima facilità di realizzazione, ottimo step back, la sua soluzione preferita, anche se il movimento è lento e un po’ macchinoso.
La visione e la tecnica di passaggio sono ottime anche se spesso rischia troppo la giocata perdendo palla, oltreoceano sarà necessario per lui mettere diversi chili di massa muscolare e imparare a gestire meglio i contatti, oltre che velocizzare la meccanica di tiro.
Dal punto di vista difensivo deve migliorare anche se è agevolato dalla sua statura, Hayes è un buon talento su cui lavorare.
Bisognerà capire quanto del suo impatto in Francia sia dovuto dalla sua abilità, e quanto invece dei modesti avversari.
TYRESE MAXEY, Kentucky
19 anni, 1,9 m
Stats: 14.0 ppg, 4.3 rpg, 3.2 apg, 29% 3PT
Prendere un rischio su Maxey nelle prime scelte significa scommettere sul fatto che il suo tiro da tre punti del 29% come matricola sia dettato da un’annata no a Kentucky dove non è mai entrato in ritmo, infatti, Tyrese, a livello liceale, era uno scorer implacabile lontano e vicino al canestro, tutto ciò è scomparso in questa annata.
Maxey ha bisogno di ritmo più di ogni altro giocatore, si basa tutto sul tiro essendo limitato nel resto del repertorio: non è un grande atleta anche se difende ad un livello accettabile, ha una prospettiva da 6 uomo di lusso guidando la 2nd unit della panchina, un Lou Williams nella miglore delle ipotesi per intenderci.
SADDIQ BEY, Villanova
20 anni, 2,03 m
Stats: 16.1 ppg, 4.7 rpg, 2.4 apg, 45% 3PT
Saddiq Bey è potenzialmente uno dei migliori giocatori in uscita dal Draft in grado di dare da subito un contributo come il suo predecessore Eric Paschall a Golden State. Bey è una guardia con un ottimo tiro, 45% da 3 quest’anno, buona capacità di regia e decision making, come abbiamo visto negli ultimi anni i ragazzi di Villanova arrivano in NBA come “giocatori” con una cultura di lavoro e non semplici prospetti.
Ma la cosa che ha stupito di Bey da quando è arrivato sulla Main Line è la sua capacità di difendere anche sui lunghi vista la tendenza di Villanova a switchare sempre, ciò lo ha reso il miglior difensore della squadra.
Abbiamo davanti un difensore che può cambiare su tutti, ottimo tiro e sa gestire il pallone, può certamente ripercorrere le orme di Mikal Bridges, Donte DiVincenzo, Eric Paschall e Josh Hart, e diventare un giocatore solido in NBA per molti anni.
DENI AVDIJA, Israele
19 anni, 2,05m
Stats: 14min 4ppg 44%FG
Il talento del Maccabi Tel Aviv è il prototipo del giocatore moderno, un’ala piccola dal fisico notevole, così versatile da poter giocare anche da 2 o da 4.
Una delle sue principali qualità è l’ottima gestione del gioco a testa alta, molto deciso, ciò gli permette di compensare la scarsa esplosività; ottimo esecutore del pick n roll che favorisce dei mismatch, anche nella metà campo difensiva le premesse sono buone: è in grado di tenere gli esterni avversari, spesso compensando con gli istinti una bassa agilità.
I punti deboli non mancano, il primo è che le sue azioni si concludono sempre a destra rendendolo prevedibile, ha difficoltà a gestire palla con la mano debole, da migliorare anche il tiro da 3, poco continuo.
Avdija è un diamante in prospettiva futura, lo staff tecnico della squadra che lo sceglierà dovrà limare i difetti del suo gioco migliorando il fisico.
NICO MANNION, Arizona
19 anni, 1,91 m
Stats: 14.0 ppg, 5.3 apg, 33% 3PT
Non potevamo non citare infine Nico Mannion, PG di Arizona dichiarato recentemente per il Draft, sarà il 4 italiano in NBA nella stagione 2021.
Purtroppo molti dubbi lo circondano, possiamo innanzitutto paragonarlo a giocatori come VanVleet e McConnell in prospettiva, nella peggiore delle ipotesi resterà in NBA a lungo come guardia di riserva grazie alla sua grande intelligenza in campo che lo rendono un ottimo passatore, a ciò si unisce un buon tiro e un’ottima esecuzione dei pick n roll; i suoi problemi risiedono principalmente nel fisico non da NBA, è un difensore di basso livello vista la limitata prestanza, è stato il leader di una Ariziona che ha perso molte più partite del previsto, vedremo come sarà il suo adattamento; tutto dipenderà dalla destinazione, in caso di arrivo in un buon sistema, collaudato, che riesce a “nascondere” un uomo in difesa stile Golden State con Curry nei primi tempi può togliersi grandi soddisfazioni.
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