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Playoff NBA – La corsa al titolo inizia ora

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Inizia la rincorsa ai Playoff

Nel cuore di San Francisco, l’All-Star Weekend NBA 2025 ha regalato spettacolo ed emozioni, consacrando ancora una volta Stephen Curry come protagonista assoluto. In una serata che ha unito talento, show e competizione, il fuoriclasse dei Golden State Warriors ha incantato il pubblico con una prestazione da urlo, meritandosi il titolo di MVP dell’evento. L’All-Star Weekend della NBA segna simbolicamente l’inizio della seconda parte di stagione, un periodo cruciale per le squadre in corsa per i playoff. Con la trade deadline alle spalle e le rotazioni ormai quasi definitive, vediamo quali squadre si profilano come le principali contender per il titolo NBA 2025.

Eastern Conference: I Favoriti e le Sorprese

La Eastern Conference NBA presenta un possibile bracket intenso e avvincente.

Con Donovan Mitchell in grande forma, i Cavs stanno vivendo una stagione straordinaria. Il rientro di Darius Garland ed Evan Mobley dagli infortuni ha dato ancora più solidità alla squadra, rendendola una seria candidata per il titolo della Conference; il roster di Cleveland pecca di esperienza, ma ha le spalle larghe per farsi strada fino in fondo.

Discorso completamente diverso per i Celtics. I campioni in carica restano una delle squadre da battere. I biancoverdi continuano a macinare vittorie, per loro la regular season è definita da qualche mese a questa parte, le rotazioni sono solide e l’esperienza non manca, a differenza delle restanti squadre della Conference. Bisogna vedere se Tatum continuerà a collaborare in modo proficuo con Brown; sicuramente sono i favoriti, ma occhio alle sorprese.

@LegionHoops | X

Possibili sorprese e “Underdog”

Le squadre che devono fare un passo in avanti e cercare di migliorare su molti aspetti sono poche, perchè molte stanno attraversando fasi di transizione e ricostruzione.

Una squadra che ha passato questa fase e punta ad arrivare più avanti dello scorso anno è sicuramente Indiana. I Pacers sono una delle squadre più elettrizzanti in attacco, giocano a un ritmo frenetico e mettono costantemente sotto pressione le difese avversarie. Se riusciranno a trovare maggiore equilibrio nella metà campo difensiva, potrebbero trasformarsi in una mina vagante nei playoff. Con un roster giovane e affamato, Indiana ha scelto di scommettere sulla crescita del proprio nucleo invece di stravolgere la squadra con grandi mosse di mercato. Se la chimica tra i giocatori continuerà a migliorare, potranno sorprendere tutti e spingersi ben oltre le aspettative.

La città che non dorme mai sogna in grande, i Knicks stanno vivendo la loro miglior stagione dal 2012/13, e il merito è in gran parte di Jalen Brunson, che con la sua prima convocazione all’All-Star Game ha confermato di essere il leader indiscusso della squadra. Sotto la guida di Tom Thibodeau, New York ha trovato un’identità solida e un sistema di gioco efficace, rendendola una seria candidata a un ruolo da protagonista nei playoff. Tuttavia, il grande punto interrogativo resta la condizione di Mitchell Robinson. Il centro è un perno fondamentale per la difesa dei Knicks, dominando a rimbalzo e proteggendo il ferro con la sua presenza intimidatoria. La sua salute potrebbe fare la differenza tra una corsa profonda ai playoff o un’uscita anticipata.

Gli “Underdog” da prassi non hanno grandissimi giocatori in squadra, a Est però c’è una squadra che sta rendendo poco in termini di risultati, ma che in squadra ha un ex MVP e un All-star di tutto rispetto: i Bucks. Nonostante qualche alto e basso, la coppia Giannis Antetokounmpo-Damian Lillard resta una delle più letali della lega. La trade che ha portato in Wisconsin Kuzma al posto di un pilastro del titolo 2021 (Khris Middleton) ha sollevato qualche dubbio: fisicamente solido e versatile, somiglia a Bobby Portis, ma resta da vedere se potrà davvero fare la differenza in una stagione così lunga. Alla fine, tutto ruota attorno a Giannis. Se è in forma, Milwaukee può puntare al titolo senza troppe discussioni. Il mancato stravolgimento del roster suggerisce che i Bucks abbiano preferito puntare sulla stabilità piuttosto che rischiare mosse azzardate.

@ShamsCharania | X

Western Conference: I Favoriti e le Sorprese

La Western Conference offre uno spettacolo molto più emozionate e sicuramente competitivo, come da anni a questa parte; sicuramente ricca di colpi di scena che riempiranno le nostri notti da veri fan.

I Thunder stanno dominando la Western Conference con una continuità impressionante, candidandosi come favoriti assoluti per il titolo. Fedeli alla loro filosofia, hanno gestito con intelligenza il mercato, assorbendo il contratto di Theis solo per una seconda scelta, per poi tagliarlo e concentrarsi sul resto della stagione. La vera chiave del successo di OKC resta Shai Gilgeous-Alexander, ormai una superstar conclamata. Con numeri da MVP e una leadership silenziosa ma efficace, Shai è il motore della squadra, capace di decidere le partite nei momenti cruciali. I Thunder sono veramente così forti oppure è solo un fuoco di paglia dettato dal talento offensivo del loro leader? Solo il tempo ci saprà dare una risposta concreta.

Chi invece è stato concreto nel 2023 e vuole sicuramente ripetersi sono i Denver Nuggets, restano una delle squadre più temibili della Western Conference, grazie soprattutto a Nikola Jokić, capace di mascherare le lacune di un roster poco profondo. La dirigenza aveva pochi margini di manovra sul mercato, con Jamal Murray e Aaron Gordon non scambiabili e Michael Porter Jr. in grande forma, rendendo difficile una sua cessione. Nonostante i limiti della panchina, Denver continua a essere una forza dominante, soprattutto con il serbo che sta passeggiando per tutta la regular season con medie da MVP. Ma basterà la loro attuale profondità per una lunga corsa ai playoff o l’assenza di rinforzi si farà sentire nei momenti chiave?

I Lakers restano una presenza fissa nella corsa ai playoff, ma quest’anno hanno fatto un colpo destinato a cambiare la loro storia e l’intera NBA: l’arrivo a Los Angeles di Luka Dončić. Prendere un futuro Hall of Famer nel pieno della sua carriera a un prezzo inferiore al suo valore è un capolavoro di mercato, e il GM Rob Pelinka lo ha definito un vero e proprio “movimento sismico”. Con Dončić al fianco di LeBron James i Lakers non sono solo più competitivi, ma anche potenzialmente letali nei playoff. In definitiva, con Dončić al timone e una squadra ricca di talento ed esperienza, i Lakers tornano a essere una seria minaccia per il titolo. Resta da vedere se la loro profondità sarà sufficiente per affrontare le corazzate dell’Ovest.

Gli “underdog” per eccellenza

La vera differenza tra Western e Eastern è proprio qui, se da un lato le squadre che possono rivelarsi “underdog” a Est hanno un record ad oggi negativo, a Ovest l’aria è molto più tesa e complicata, tra le ultime 4 squadre che si giocano i play-in per entrare come 7° e 8° seed c’è veramente poca differenza a livello di risultati.

Prima dell’arrivo di Butler, i Warriors arrancavano al 10º posto, ma il suo impatto è stato immediato: sette vittorie in otto partite (con affermazioni importanti a Houston e New York) hanno rilanciato la squadra al 6º posto. Butler, con i suoi 20 punti di media, ha alleviato la pressione su Curry, che continua a sfiorare i 30 a partita, sfruttando al massimo i tiri liberi per gestire i ritmi. L’audace mossa di Golden State ha riacceso le ambizioni da titolo, ma il vero test arriverà nei playoff. E lì, attenzione: con l’Orso ballerino Draymond Green nei panni del cattivo e i due cecchini pronti a colpire, questi Warriors potrebbero fare davvero paura. Ovviamente il main-roster non è all’altezza di un titolo NBA, ma mai sottovalutare dei pluricampioni, che venderanno sempre cara la pelle.

Per i Mavs, questa deadline ha segnato l’inizio del tracollo. Senza Doncic, tutta la creazione di gioco è ricaduta immediatamente su Kyrie Irving, anche a causa dei copiosi infortuni che hanno tormentato Dallas. Il fato ha poi deciso di far piovere sul bagnato e l’ennesimo incidente è proprio il più grave: durante una penetrazione contro Sacramento, Kyrie è franato a terra, riportando una lesione al legamento crociato anteriore. Questo infortunio rappresenta la pietra tombale sulla stagione di Irving e dei Mavericks, che dovranno ricostruire un roster solido in vista dell’anno prossimo, preoccupandosi di evitare la moria avvenuta quest’anno.

Con il palcoscenico ormai pronto, le stelle si accendono e il conto alla rovescia per la seconda metà della stagione NBA 2025 è iniziato. Ogni squadra ha schierato le proprie carte, e la tensione è palpabile. I Thunder sono davvero pronti a dominare fino in fondo o sono solo una scintilla destinata a spegnersi? I Celtics hanno abbastanza forza per difendere il titolo o squadre come i Knicks e i Cavs sono pronte a scrivere una nuova storia? E con il duo Doncic-LeBron, i Lakers sono veramente l’incognita da temere per chiunque?

Le risposte arriveranno solo con il rassicurante fruscio del cotone, ma il viaggio verso il Larry O’Brien Trophy è più che mai incerto. Ogni partita conta, ogni errore pesa.

La vera domanda è: chi avrà il coraggio, la determinazione e la forza per alzare quel trofeo a giugno?

Vincenzo Del Pezzo

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