Domenica 17 Gennaio. La Juventus Women batte con risultato pieno l’Inter in trasferta e respinge il possibile aggancio del Milan in vetta alla classifica conquistando l’undicesima vittoria di fila in quello che finora è stato un campionato perfetto.
La formazione di coach Rita Guarino non conosce sconfitta nella massima serie da più di un anno (sul campo del Sassuolo il 27 marzo 2019, finì 2-1 per le emiliane) e punta a prolungare la sua striscia di titoli arrivando al poker che la avvicinerebbe a mostri sacri del torneo come Torres (sette titoli), Verona e Lazio (quattro titoli ciascuna).
Dove può arrivare la formazione bianconera e perché si rischia un monopolio sulla scia di quanto successo in alcuni grandi campionati europei?
La società bianconera è entrata ufficialmente nel calcio femminile dal 2017/18, rilevando il titolo del Cuneo e creando una rosa ultra-competitiva che ha potuto contare fin dal primo momento su giocatrici di altissimo spessore tecnico.
Dal primo nucleo ad oggi il “blocco italiano” di giocatrici bianconere ha potuto contare su eccellenze quali Barbara Bonansea, Cristiana Girelli, Martina Rosucci, Sara Gama, Cecilia Salvai, Laura Giuliani, Aurora Galli e Valentina Cernoia.
Su questo primo gruppo, costituente la spina dorsale della nazionale che raggiunse la qualificazione ai Mondiali 2019 e che punta a ripetersi per gli Europei 2022, la Juventus Women ha creato la sua fortuna puntellando l’organico con giocatrici di calibro internazionale come Tujia Hyyrynen, Sofie Junge Pedersen e Linda Sembrant.
Ad ulteriore potenziamento, le bianconere hanno iniziato a investire non solo sul mercato giovanile italiano (di cui controllano il cartellino di diversi talenti fra cui Benedetta Glionna, Sofia Cantore o Asia Bragonzi) ma anche su quello internazionale arrivando a tesserare promesse del livello di Lina Hurtig, Andrea Staskova e Maria Alves.
Tutto questo, unito ad una gestione di ampio respiro che ha consentito alle atlete di vivere dal primo momento da professioniste, ha permesso alla società piemontese di avere una posizione di forza che, unito all’appannamento di alcune società storiche, si è tradotto in una striscia di vittorie in serie che non punta a vedere la fine.
La Juventus Women ha di fatto monopolizzato la competizione nazionale e, al netto di sorprese (e in tal senso tanto il Milan quanto il Sassuolo stanno cercando di tenere il ritmo delle bianconere), guarda ora con sempre maggiore interesse al campo internazionale.
La recente sfida in UEFA Women’s Champions League contro le pluricampionesse del Lione ha dimostrato come il gap contro l’elite continentale si sia in qualche modo ridotto e proprio alle inarrivabili francesi si ispirano le bianconere.
Complice il nuovo formato del massimo torneo continentale, che garantirà più gare (e quindi maggior visibilità, esperienza e incassi) potrebbero essere la molla definitiva per permettere alla Juventus Women di spiccare il volo.
In tal senso va tenuto ben presente che l’ampliamento della formula della UWCL porterà nuove risorse fin qui solo immaginate per il movimento femminile e questo potrebbe dare un altro grande vantaggio alle piemontesi.
La Juventus Women potrebbe diventare di fatto un polo di attrazione nel nostro Paese per talenti provenienti da tutto il mondo tracciando un solco molto profondo per le avversarie da riempire, così come successo negli anni passati in alcuni campionati europei dove si è visto un monopolio pressoché assoluto.
La situazione gira a pieno favore per le bianconere, starà ora alle avversarie trovare il modo per spezzare un dominio che sembra incontrastato.
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