Mentre Tokyo dorme

Pensieri brevi e frammentati di un’inutile caccia all’oro.

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Day 6

Rieccoci qui. Al sesto giorno si comincia a percepire un po’ di impazienza tra le truppe, una febbre dell’oro che serpeggia più o meno insistentemente. Tutti a bramare la medaglia del metallo più prezioso, che non arriva dalla giornata d’esordio con Vito Dell’Aquila. Più questa ansia sale, più sono perplesso. La chat WhatsApp di Vita Sportiva continua a essere fonte di stimoli interessanti, allora pesco a piene mani da lì, un’altra volta un pensiero della saggia Giulia Picciau (poi mandami l’IBAN): evitiamo questo stress da medaglia e godiamoci lo spettacolo, soprattutto in una edizione dei Giochi come questa, che ha rischiato davvero di non esserci. L’ultimo anno è mezzo che abbiamo vissuto spesso ha inciso pesantemente anche sull’attività degli atleti, aggiungo io, ognuno sta dando tutto quello che ha.

La sveglia che suona intorno alle 3 stavolta pesa un pochino di più, ho dormito poco e male. Dalle mie parti fa caldo, molto, troppo. Sono davvero in clima Tokyo. TV accesa, tablet pronto. Prevista scorpacciata. Ci saranno tanti eventi e si dovrà saltare da uno all’altro di continuo. Allora sarà giornata di pensieri brevi e frammentati. Gli unici consentiti dal mio stato mentale in questo momento.

Dai che sono le 3.10, c’è subito Italia. Le acque del Sea Forest Waterway riaccolgono gli equipaggi del canottaggio. Vi siete accorti che grazie alle Olimpiadi pensiamo molto meno alla situazione Covid? Finalmente una bella distrazione. E invece no. Bruno Rosetti positivo un’ora prima della finale, Marco Di Costanzo dirottato all’improvviso sul Quattro Senza. È bronzo. E alla fine pare stesse finendo pure a mani in faccia coi britannici, che in acqua quasi ci speronavano.

Aggiornare vocabolario: imbardata. Non saprei dirvi di preciso cosa significhi, ma al Quattro di Coppia azzurro è costata una medaglia, forse d’oro. La fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo.

Ma passiamo al nuoto. Con Federica Pellegrini si parte piangendo. Con Simona Quadarella si finirà un po’ tristi, ma Simona ha avuto parecchi problemi e le si vuol bene. In mezzo c’è lui. Solo con le interviste di Federico Burdisso la Gialappa’s Band ci avrebbe fatto un paio di stagioni. Personaggio clamoroso, ora che lo conoscete non perdetelo di vista.

Un salto nel judo. Ogni volta che sento “il bazzari” mi appare Ugo Tognazzi che mi dice “come se fosse antani”.

Un rapido giro dei social. Siamo tutti più agguerriti che mai, tra sfighe e voglia di cornetto e cappuccino. Ah, ci trovate pure un sacco di video di tennisti mezzi svenuti col ghiaccio intorno al collo e trasportati in sedia a rotelle. Questa decisione di farli giocare tra mattina e primo pomeriggio, con quel caldo, sembra presa da Raidue. Finalmente si sono resi conto.

Adesso linea al tg2.

A proposito. Il panico appena abbiamo collegato che la finale della sciabola iniziava alle 12.30 e alle 13.00 ogni giorno arriva il tg2, puntuale come un infortunio a Stefano Sensi. Che poi per metà telegiornale parlano comunque di Olimpiadi.

Premio anima olimpica: Meo Sacchetti sta avanzando da tempo la propria candidatura. Il popopopo durante l’inno gli fa guadagnare punti. Meo ha tirato su una squadra fantastica. Squadra vera. Seguitela che non ve ne pentirete. Al di là del risultato.

Sono 25 anni che Pantano ci dice nello stesso identico modo “ricordiamo che la sciabola è arma convenzionale, quindi l’arbitro ricostruisce l’azione… “. Secondo me se l’è registrata e ogni quattro anni schiaccia play.

La nostra squadra di sciabola ha un signore di 43 anni alla quinta Olimpiade e plurimedagliato. Oggi entra in squadra per sostituire Samele e fa alla grande la sua parte. È argento. Partito il coro dei complimenti da tutte le parti. Bellissimo, meritatissimi, certo, ma io sono abbastanza vecchio da ricordarmi pure quante ne sono state dette ad Aldo Montano quando le cose non sono andate bene, perché nello sport capita anche questo, facciamocene una ragione. Era diventato un puttaniere che ormai pensava solo a gossip e TV.

Il pubblico manca, in alcuni casi un po’ di più. Vedere il basket 3×3 col pubblico avrebbe reso tutto ancora più Street Style. Al canestro decisivo di Lasmanis che ha dato l’oro alla Lettonia l’Aomi Urban Sports Park avrebbe tremato nella notte di Tokyo.

A fine giornata vorrei trovare pure un pensiero per Maurizio Colantoni e Andrea Lucchetta, ma forse è meglio di no. Fidatevi.

Gli ori arriveranno, non state lì a pensarci troppo. E se non arrivano pazienza, godiamoci il viaggio. Che domani si riparte.

Ci ritroviamo qui, sempre Mentre Tokyo Dorme.

Linea al tg Olimpico.


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Vincenzo Bruno
Laureato in Lingue e Letterature Moderne, nato a Palermo nel 1983, vive a Isola delle Femmine, piccola località costiera alle porte del capoluogo siciliano. Aspirante insegnante e appassionato di sport, letteratura e storie, nella sua pagina Instagram “Gente di Sport” alimenta l’amore per la scrittura facendovi convergere spesso le sue più grandi passioni. Due suoi racconti brevi, Notti Bianche e La Prima Volta, sono stati inseriti nella raccolta Pausa caffè: letteratura espressa, pubblicata da Prospero Editore nel 2016.

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