Nel 6^ appuntamento con la rubrica in cui diamo spazio alle lettere scritte dagli sportivi, oggi a parlare è Kemba Walker, giocatore NBA che la notte del 30 giugno ha ufficialmente cambiato casacca per la prima volta in carriera: dopo 8 stagioni passate agli Charlotte Hornets, dal prossimo anno la point-guard da UConn vestirà la prestigiosa maglia dei Boston Celtics. Ecco il suo messaggio di saluto a Charlotte e ai futuri tifosi di Boston:
“Questa è stata una decisione estremamente difficile, e spero che le persone da ambo le parti la prenderanno nella maniera giusta.
Devo tutto a Charlotte. Tutto.
Non sono il ragazzo più grande, non sono quello più rumoroso, non sono quello più appariscente: quindi ho avuto gente che dubitava di me per tutta la vita. E tornando indietro alla notte del Draft 2011, non è stato per nulla diverso. Sentivo ogni diceria: ‘Sì, era bravo al College…ma stai per renderlo una scelta in lotteria?? Senti discorsi del genere a sufficienza, e arriveranno a te. Charlotte, tuttavia, e la franchigia degli Hornets – si sono assicurati che non arrivassero mai a me.
E il modo in cui lo hanno fatto, dopo che fui scelto alla numero 9, fu con una chiacchierata cuore a cuore con il proprietario della squadra.
Michael Jordan.
Mi chiamò…e chiaramente riconobbi la sua voce immediatamente. (mi ricordo che stavo pensando, pure in quel momento, sapete – C***o, è MIKE). E molto calmo, molto rilassato, disse solamente, ‘Kemba, noi crediamo in te. Voglio che tu lo sappia. Noi crediamo in te, e ci aspettiamo grandi cose’.
Ad alcuni probabilmente suona come qualsiasi vecchio discorso. Ma ciò che dovete capire è – è come ho detto: è MIKE. È ‘Air Jordan’! È il più grande, punto. E hai il più grande, punto, non solo che ti sta draftando con una scelta alta…ma anche che ti sta parlando della Grandezza che lui si aspetta da te?
Amico, non sto esagerando quando dico che quelle parole di MJ hanno cambiato la mia vita.
E poi non era solo MJ. Dal giorno 1, davvero – l’intera organizzazione Hornets, ha creduto in me. L’intera città di Charlotte ha creduto in me. L’intero stato.
Penso poichè gli Hornets sono una franchigia giovane in questa Lega, la gente ha l’idea che i loro fans sono forse più del tipo occasionale. Ma se avete trascorso del tempo nella Carolina, sapete che questo non è assolutamente il caso. La cultura cestistica ha radici profonde in questa zona. Lo sanno e lo rispettano. Dunque un posto come quello…quando ti prendono come uno di loro? E loro credono in te e sono sempre al tuo fianco, non importa per cosa? Questo significa tutto.
E voglio solo dire grazie a loro.
Grazie per avermi fatto essere un membro di questa Comunità.
Grazie a persone come Elizabeth e Mike Peeler. E se non lo sapete – sono questa coppia anziana super-tifosa degli Hornets, e vanno a vedere praticamente ogni partita casalinga. Li ho incontrati durante il mio anno da Rookie, e abbiamo avuto modo di parlare…..e molto presto siamo diventati buoni amici, e avremmo chiacchierato alle partite tutto il tempo. È diventata addirittura una tradizione che mi avrebbero ospitato a cena una volta all’anno. I Brownies fatti in casa di Mrs. Peeler…..mi mancheranno sicuramente.
Devo fare un ringraziamento speciale ai miei 4 ragazzi: Jaliyah, Miles, Caleb e Devyn. Sono i miei eroi, amico. E significano il mondo per me. Ciò non cambierà con la mia partenza, a proposito – sono il loro mentore per tutta la vita, e ci terremo in contatto. Ma voglio ancora ringraziarli, perchè hanno avunto un grande impatto sul fatto che io mi sentissi appartenere a questa città. Dalle nostre gite a Dave & Buster’s. all’andare all’acquisto di materiale scolastico. Se passo del tempo con loro, significa mettere il sorriso sulla mia faccia. E anche se non li metterò in imbarazzo qui vantandomi troppo delle loro pagelle…..lasciatemi dire che sono molto orgoglioso di quello che hanno realizzato.
Grazie ai miei compagni a.k.a. miei fratelli. A Biz (Bismack Biyombo), con il quale ho iniziato il mio viaggio, è stato un piacere crescere con te. A Marv (Marvin Williams), per il quale nutrirò sempre ammirazione, grazie per tutte le chiacchierate a tarda notte. A MKG (Michael Kidd-Gilchrist)…..la tua famiglia è diventata la mia famiglia. A JLamb (Jeremy Lamb), wow – da ragazzi siamo diventati uomini. Sai già come suoniamo! A Cody (Cody Zeller), grazie per avermi dato tempo aperto di volta in volta senza mai lamentarti della palla. Sei uno vero! A Frank (Frank Kaminsky), grazie per tutte le risate. A Nic (Nicolas Batum), grazie per essere sempre stato te. A Billy, grazie per aver portato il tuo atteggiamento positivo ogni singolo giorno della settimana. A Bake, Devonte, Miles e Malik, grazie per avermi permesso di diventare vostro fratello maggiore! E a TP (Tony Parker), la leggenda ….. grazie per avermi insegnato a guardare il gioco sotto una luce completamente nuova.
Grazie ai miei ex compagni di squadra che mi hanno aperto la strada: Big Al, Gerald Henderson, Sagana Diop, D.J. Augustin, Ben Gordon, Derrick Brown, Chris Douglas Roberts (CDR), Troy Daniels, Reggie Williams, Corey Higgins, Matt Carroll, Brendan Haywood, Jason Maxiell, Jannero Pargo, Ramon Sessions, Courtney Lee, Gary Neal, Corey Maggette, Jeff Adrien, Tyrus Thomas, Boris Diaw…..la lista continua.
Grazie, ancora una volta, a Mike. Il più grande in tutti i sensi.
E infine…..Voglio solo rivolgermi all’intera organizzazione Hornets, dall’inizio alla fine. Mi dispiace che non siamo riusciti ad arrivare a quel livello successivo, e fare un po’ più di quello che abbiamo fatto. Ma anche se siamo solo andati vicini a realizzare alcuni dei nostri obiettivi – ciò non cambia quanto io sia orgoglioso di ciò che abbiamo costruito qui insieme.
Questo posto è speciale. E mentre questa estate era il momento giusto per me di separarmi, e passare ad un’altra fase della mia carriera – non sta togliendo nulla dagli Hornets come tifoseria o come franchgia. Se qualcuno nella Lega chiedesse il mio consiglio? Li incoraggerei a firmare con tutti voi, senza esitazione. Direi loro che è un posto pieno non solo di grandi giocatori di basket, ma di persone fantastiche – e che le cose vanno nella direzione giusta.
Direi loro, con quel giovane gruppo di Charlotte, che il cielo è il limite.
E poi alla città di Boston, e ai fan dei Celtics in tutto il mondo, come ho detto: sono più tendente ad essere un tipo tranquillo. Sono un uomo di poche parole. Quindi lo riassumerò in un minuto. Ma principalmente volevo solo dare un rapido saluto e raccontare a tutti un po’ di me, così sapete cosa aspettarvi.
Sono un leader a modo mio. Non manderò mai qualcuno fuori dal campo, o diventerò eccessivamente negativo. Non è il mio stile. Ma quello che mi rende orgoglioso è migliorare i miei compagni di squadra – sono quello che dà l’esempio. Mi piace mantenere un contatto diretto.
Sto SEMPRE cercando di migliorare! La scorsa stagione sono entrato per la prima volta in un quintetto All-NBA, ma non sto cercando di ottenere soddisfazione da questo. Sto cercando di ottenere motivazione. Ogni anno, il mio obiettivo è semplice: migliorare e andare più lontano.
Prendo molto sul serio le mie responsabilità di professionista – ma cerco anche di non perdere di vista il motivo per cui sono qui, in primo luogo. Amo questo gioco. Quindi lavoreremo per quei canestri…..lavoreremo per quelle tappe…..ma ti dirò cos’altro: ci divertiremo un po’. E potete scommettere che saremo divertenti da guardare.
E poi un’ultima cosa su di me: sono un vincente. Sono sempre stato un vincente. È quello che sono – o almeno quello che cerco di essere – ogni volta che metto piede in campo. E quando penso al mio futuro con questa squadra, e come giocherò ora per i Celtics…..Voglio dire, è per questo che mi sento come se fosse una partita fatta in paradiso. Voglio vincere qui, tantissimo – e sono felice di poter dimostrarmi come quel tipo di giocatore in questa Lega. Voglio elevarmi a quella tradizione vincente di Boston. Voglio riportare questa squadra al vertice.
Ad ogni modo – penso che sia tutto ciò che stavo cercando di scrivere qui.
Grazie per aver dedicato del tempo a leggere questi pensieri.
Charlotte…tu sei la mia gente per sempre. Sei una famiglia, sinceramente. Ti amo.
E Boston … ci vedremo tutti a settembre. Sono pronto. Sono veramente pronto.
Facciamolo.
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