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Osservati Speciali nel ciclismo – Elia Viviani, dopo un’annata in chiaro scuro il profeta vuole tornare sotto i riflettori

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“Osservati Speciali” sono tutti gli atleti che stanno per affrontare un bivio della loro carriera, tra chi vuole rimettersi in gioco per seguire nuovi obiettivi e chi cerca risposte definitive alle proprie perplessità.

Dopo un 2018 dove ha vinto tutto: tra i principali successi 4 tappe e maglia ciclamino al Giro, 3 alla Vuelta e il campionato italiano. Elia Viviani si era ripetuto nel 2019, portando a casa successi del calibro di 1 tappa al Tour, 1 alla Tirreno-Adriatico, 2 al Giro di Svizzera e il campionato europeo in linea. Nel 2020, però, il rendimento è calato in maniera drastica.

Il profeta, infatti, ha chiuso la travagliata stagione senza mai sollevare le braccia al cielo (per il primo da quando è professionista), fallendo nettamente tutte le volate nei grandi giri a cui ha partecipato. Per dare un dato della poca efficacia nelle grandi corse a cui ha partecipato. Viviani ha chiuso 28esimo nella classica a punti del Giro d’Italia, 33esimo nella maglia verde al Tour de France e 39esimo nella classica finale della Milano-Sanremo.

2020 annata complicata tra cambio squadra e la preparazione stravolta dal Covid

Viviani è ormai alla sua 11esima stagione da professionista, nelle quali ha cambiato 4 magliette. Dal 2010 al 2014 a corso per la Liquigas, dal 2015 al 2017 alla Sky, dal 2018 al 2020 alla Quick-Step e dal 2020 è alla Cofidis. Nella sua carriera Elia è andato a segna con ogni stagione. Ma, da quando è passato alla squadra francese, non ha ancora trovato un sigillo personale. Sicuramente la stagione stravolta dalla pandemia non ha aiutato, ma la squadra sembrava costruita proprio su di lui. Infatti, insieme al veronese, la squadra francese aveva acquistato anche il suo fidato ultimo uomo Fabio Sabatini e l’amico Simone Consonni. Ma il trenino della Cofidis non è mai sembrato uno dei più pericolosi e Viviani non ha mai chiuso nemmeno nella top 3 in un grande Giro.

Il profeta è sembrato spesso non in condizione nella scorsa stagione, ma anche le scelte effettuate della società non hanno spesso convinto. Ad esempio rimane un grande mistero la scelta fatta dalla squadra francese nelle convocazioni dell’ultimo Tour de France

La Cofidis, infatti, hanno preferito portare in Francia il doppio velocista di punta piuttosto che l’ultimo uomo delle volate (preferendo il giovane Laporte a Sabatini). In più metà squadra era composta da scalatori come Herrada, Edet o Martin (che ha addirittura provato a fare classifica). Ciò ha costretto Elia ad avere un trenino breve e disorganizzato e concludendo che l’unico podio in volata lo ha recuperato Consonni nella 14esima tappa. Vero che il 32enne italiano ai tempi della Sky faceva le volate senza nessun traghettatore. Però una volta che decidi di puntare su un velocista così non puoi lasciarlo solo o quasi.

Situazione simile si è vissuta al Giro d’Italia Viviani dove era nuovamente solo. Però, questa volta, a togliergli l’ultimo uomo non è stata una scelta tecnica, ma il Covid contratto da Sabatini qualche settimana prima della partenza.

2021 sarà l’anno della rinascita o della definitiva rottura con la Cofidis?

A difesa della squadra transalpina c’è da dire che lo scorso era il primo anno da squadra World Tour. Quindi non erano abituati a prendere parte a un numero così cospicuo e importante di corse (ad esempio era dal 2010 che non prendevano parte alla corsa rosa). Ma devono stare attenti e sbrigarsi a ottenere buoni risultati, perché il profeta è in scadenza a fine anno e per rinnovarlo non basteranno le promesse.

Passando alla nuova stagione, questo dovrà essere l’anno della rinascita per Viviani. Saltate tutte le gare in Australia con il quale si inaugura il calendario World Tour. Elia ha trovato il debutto nel 2021 all’UAE Tour, nonostante un piccolo problema cardiaco aveva messo in dubbio la sua presenza. Il velocista della Cofidis fa capire subito che quest’anno si fa sul serio, già nella prima tappa del giro degli Emirati Arabi. Dove trova un buon quinto posto dovendo fare quasi tutto da solo, visto che il solo Kenneth Vanbilsen gli ha provato a dare una mano, in quanto davanti è arrivato solo un gruppo ristretto (a causa dei ventagli che hanno spezzettato la carovana).

L’occasione di far meglio ce l’ha già nella quarta tappa, nuovamente adatta ai velocisti. Il profeta risponde ancora presente chiudendo quarto nella frazione di Isola di Al Marjan. Questa volta è una volata a ranghi completi e Bennett, Dekker e Ewan dimostrano di averne di più. Ma mette dietro gente del calibro di Ackerman, Nizzolo, Gaviria, Gripel e Bol. Ma il vero colpo lo piazza nella sesta tappa. Il profeta deve nuovamente fare tutto da solo e battezza la ruota di Bennett, chiudendo secondo e arrendendosi solo all’irlandese guidato magistralmente alla vittoria dal trenino della sua squadra.

Dopo un inizio a febbraio, il mese di marzo potrà già essere un primo bivio per il nativo di Isola della Scala. Infatti saranno 4 i grandi appuntamenti per lui. Il primo è la Tirreno-Adriatico (dal 10 al 16), corsa dove spesso a ben figurato in passato, sicuramente vorrò far bene a due classiche a cui lui tiene come: la Bruges-De Panne (il 24) e la Gent-Wevelgem (il 28). Però la data cerchiata in rosso è senza dubbio il 20 marzo, quando si correrà la Milano-Sanremo. Alla Classica Monumento per velocisti Elia ha come miglior piazzamento il nono posto del 2017, ma lui vuole assolutamente fare meglio.

Presenza al Giro quasi sicura, mentre è in dubbio il Tour. Ma l’obiettivo principale è la medaglia olimpica

Stando proprio alle parole di Viviani, con la squadra non hanno ancora deciso a quali Grandi Giri parteciperà. Quasi sicuramente prenderà il via al Giro d’Italia (dal 8 al 30 maggio). Di conseguenza anche a uno dei due tra: Tour of Alps (dal 19 al 23 aprile) e Tour de Romandie (dal 27 aprile al 2 maggio). Mentre è in forte dubbio l’idea di riproporre la doppietta come l’anno scorso Giro-Tour. Alla Grande Boucle, infatti, potrebbe essere schierato Laporte come velocista di punta, mentre il veronese andrebbe a disputare la Vuelta de Espana.

Però il grande obiettivo di quest’anno di Elia, e il vero motivo per cui potrebbe rinuncia al Tour, è l’Olimpiade. Lui è il detentore dell’oro Olimpico su pista nella categoria Omnium. Oltre a confermarsi campione nella specialità vuole puntare al podio con il suo amico Consonni nell’Americana e nel inseguimento a squadre. Ma Prima di pensare a quest’estate ci sono le corse primaverili dove vuole dimostrare di essere ancora il Viviani che conosciamo e poter tornare a sollevare la braccia al cielo.

Giovanni Oriolo

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