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Olga Kharlan e la squalifica che non fa onore allo sport

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Lo sport è piacere, pace e tensione al tempo stesso, il tutto inserito in un contesto agonistico. Troppo spesso la politica ha preso il sopravvento sul “gioco” trasformando il tutto in una vera e propria “guerra” come accaduto ai Mondiali di scherma in corso a Milano.

Protagoniste dell’insolita contesa sono state l’ucraina Olga Kharlan e la russa Anna Smirnova, incontratesi nei 32esimi di finale del torneo di sciabola femminile che entreranno di diritto nei libri di storia dello sport. Il tutto per via della scelta della pluricampionessa olimpica di non “stringere la mano” all’avversaria al termine di un match dominato in lungo e in largo.

Un gesto apparentemente minuscolo per chi non solca le pedane, ma che non è passato inosservato, complice un contesto internazionale che vede l’Ucraina alle prese da oltre un anno con un tentativo di invasione da parte della Russia, il quale ha portato all’esclusione dei suoi rappresentanti dalle competizioni internazionali. 

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Olga Kharlan vince i Giochi Europei 2023

Un gesto che diventa quasi obbligatorio, considerata la storia di Kharlan, costretta non meno di un anno fa ad abbandonare il proprio paese sotto le bombe grazie all’intervento del compagno Luigi Samele. Indimenticabili sono quei momenti di concitazione in cui lo schermitore ha ricevuto la telefonata della fuoriclasse ucraina in cui l’avvisava del bombardamento in atto su Kiev. Senza nemmeno pensarci due volte il finanziere foggiano è partito con la propria auto e ha raggiunto il confine dove Olga si era rifugiata nel frattempo compiendo una vera e propria impresa al limite nel riportarla a Bologna.

Quella storia che ha commosso l’Italia e di cui il mondo intero sembra essersi dimenticato, come dimostrato dalla scelta della Federazione Internazionale di squalificare Kharlan, rea soltanto di aver salutato con l’attrezzo e non con una stretta di mano la sfidante. Una decisione a dir poco assurda, se si considera come l’oro di Tokyo 2020 abbia comunque deciso di scendere in campo, in contrasto come le indicazioni della sua federazione.

Il viaggio di Luigi Samele per condurre in Italia OIga Kharlan

Un atto di grande sportività che ha dimostrato ancora una volta come si possa metter per un momento da parte i dissidi e lasciare la politica fuori dall’agonismo. A discapito della Kharlan vi è inoltre la possibilità di evitare la contestata “stretta di mano” in favore di normative nate con il Covid e ancora in vigore. 

Lascia quindi l’amaro in bocca veder la russa Smirnova far ricorso e occupare per 45 minuti la pedana, un atteggiamento che sa molto di politica e che non aiuta un avvicinamento fra i due paesi in guerra. Lascia ancor più perplessi l’atteggiamento della Federazione, decisa a non intervenire al fine che gli atleti delle due nazionalità non si incontrino se non nella lotta per le medaglie. E soprattutto una FIE inerte a fronte della storia umana dei propri rappresentanti, trincerata dietro una “stretta di mano” che dovrebbe rappresentare il simbolo di sportività, ma che è divenuto soltanto un esempio di affronto.

Immagine in evidenza: ©Alessandro Gennari

Marco Cangelli
Giornalista presso la testata online "Bergamonews" e direttore della web radio "Radio Statale", sono un appassionato di sport a 360 gradi. Fondatore del format radiofonico "Tribuna Sport" e conduttore del programma "Goalspeaker", spazio dal ciclismo all'atletica leggera, passando per lo sci e gli sport invernali

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