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Nessuno può battere Naoya Inoue

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L’Ariake Arena di Tokyo, costruita in occasione delle Olimpiadi di Tokyo 2020, ribolle mentre Naoya Inoue, il beniamino di casa, e Stephen Fulton salgono sul ring. L’idolo locale è chiamato a una vera e propria impresa di fronte al proprio pubblico: diventare campione del mondo dei supergallo, categoria di peso nella quale è appena approdato dopo aver fatto terra bruciata nei pesi gallo, di cui è diventato campione indiscusso lo scorso dicembre. Tra lui e questo obiettivo si trova il campione WBC e WBO Stephen Fulton, un pugile dalla tecnica sopraffina capace di vincere ogni incontro che ha disputato, un fighter che in molti vedono come il naturale antidoto all’apparentemente inarrestabile ascesa del giapponese ai vertici della boxe mondiale. Ora, prendete tutte queste premesse e fatene carta straccia.

Uno scontro atteso

Naoya Inoue non ha solo dominato Stephen Fulton in ogni parametro possibile (come testimoniano le statistiche Compubox) ma ha fatto reso uno dei migliori pugili in circolazione totalmente incapace di fare qualsiasi cosa. Sopratutto, ha dato l’idea di poter rendere una vera e propria impresa come conquistare la quarta classe di peso una cosa ordinaria, poco più impegnativa di uno sparring in palestra.

Il momento del KO in tutte le sue incredibili angolazioni

Lo scontro tra Fulton e Inoue era molto atteso come banco di prova dell’effettivo valore del secondo, tacciato da alcuni di non aver ancora incontrato un avversario veramente provante, men che meno uno statunitense con il pedigree e la tecnica di Fulton. Al termine del loro match, la grande speranza americana è sembrata poco più che un pugile alle prime armi.

Con questo non si intende in alcun modo ridimensionare il valore di quello che resta un combattente d’élite come Fulton. Semplicemente, ad oggi, nessuno nelle categorie comprese tra i pesi mosca e i pesi super bantam – ma è legittimo estendere questo discorso anche ai pesi piuma – è in grado di fermare Naoya Inoue. Ormai per molti è chiaro come il giapponese sia il vero vertice della classifica pound for pound: un riconoscimento che, di fatto, si traduce nell’essere il pugile migliore del mondo.

Il capolavoro di Naoya Inoue

L’incontro si svolge tutto nel segno di Inoue, che domina 7 delle 8 riprese senza mai dare l’idea di essere in difficoltà, anche quando Fulton piazza alcuni dei rari colpi efficaci. Già dal primo round è evidente che è il giapponese a dettare il ritmo: nonostante la ridotta statura e l’allungo minore, riesce a piazzare più jab e diretti vanificando i vantaggi fisici di Fulton, il cui piano tattico prevede proprio lo sfruttamento della maggiore portata dei suoi colpi. Anche i pugni più “innocui” di Inoue danno l’idea di fare male, e la velocità con cui il giapponese torna in posizione dopo aver portato una combinazione lo rende praticamente impossibile da colpire per Fulton, che nelle prime tre riprese porta a referto solo 10 colpi contro i 44 di Inoue.

Un volgare sfoggio di potere da parte di Inoue

Il lavoro di Inoue è violento ma, allo stesso tempo, paziente: smonta le certezze di Fulton in maniera chirurgica ed entra nelle sua testa lavorando sia al corpo che al volto; Fulton non sembra in grado di reagire davvero e solo al quinto round riesce a piazzare un paio di jab che fanno indietreggiare lo sfidante. Ma è una parentesi, e di nuovo il sesto round è caratterizzato ancora da un lavoro al corpo di Inoue, che è libero di spaziare sul ring e condurre Fulton dove vuole.

Che sia al centro del quadrato o alle corde dove sferrare i colpi migliori, non fa alcuna differenza. La miglior ripresa per il campione in carica è la settima, dove riesce a evitare le combinazioni di Inoue e a restituire alcuni colpi che, sebbene non sembrino spaventare eccessivamente il giapponese, danno al pubblico e a chi guarda il match l’idea che ci possa ancora essere un combattimento. Ma non è così.

L’ottava ripresa

L’inizio dell’ottava ripresa non fa presagire in alcun modo cosa sta per succedere: i due pugili si guardano, scambiano qualche colpo senza variare troppo nella stance, quasi contano i proprio passi. Poi, di punto in bianco, al quarantesimo secondo Inoue esplode: jab sinistro al corpo seguito da un poderoso diretto destro che prende Fulton in pieno volto; l’americano barcolla e Inoue, per completare la combinazione, quasi gli si lancia contro portando un gancio sinistro al volto che scaraventa Fulton per terra.

L’arbitro inizia a contare ma arrivato all’8 Fulton si rialza: non si capisce bene da dove tiri fuori l’energia per continuare ma questo ci ricorda che, alla fine, è ancora lui il campione in carica. Nonostante la migliore delle volontà, Inoue è troppo per lui: The Monster si scaglia contro un Fulton ancora vittima del knockdown e lo porta fisicamente all’angolo scagliando tutto ciò che ha. Sinistro, destro, ganci al corpo e al volto si abbattono su Fulton, che si difende come può ma alla fine viene salvato dall’intervento dell’arbitro. Mentre si accascia, Inoue corre nell’angolo di fronte e si issa per celebrare con la folla, che festeggia il suo quattro volte campione del mondo.

Il momento del KO in tutte le sue incredibili angolazioni

Cosa c’è nel futuro di Naoya Inoue

Dopo l’incontro, come da copione è salito sul ring quello che con ogni probabilità sarà il prossimo avversario di Naoya Inoue, ossia l’altro campione unificato dei pesi supergallo Marlon Tapales. Inoue ha già lanciato il guanto di sfida per decretare il campione indiscusso della classe di peso, un match che potrebbe tenersi a novembre. Ma non è tutto: il giapponese ha già messo nel mirino quella che sarebbe la quinta categoria di peso, facendo intendere che una volta conquistate tutte le cinture dei supergallo salirebbe nei pesi piuma per tentare la stessa impresa. The Monster non ha la minima intenzione di fermarsi: sopratutto, non sembra esistere attualmente un pugile in grado di batterlo.

Nella notte tra sabato e domenica si terrà un altro scontro al vertice della boxe mondiale, quello che unificherà le cinture dei pesi welter e che vedrà protagonisti Terence Crawford e Errol Spence Jr. In molti credono che, visto lo status dei pugili coinvolti, sarà questa fight a decretare davvero chi è il pugile numero 1 al mondo. Quello che è certo è che, nei barber shop di tutto il mondo, non è più possibile fare questo discorso senza tenere conto di Naoya Inoue.

Immagine in evidenza: © news.com.au

Nicola Simonutti

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