Si torna a non dormire sulle colline fiorentine del Mugello. La MotoGP (che ancora non convince) riesce a strappare in tutto 136.000 biglietti, segnando un incremento di spettatori rispetto allo scorso anno. Nel 2022 solo in 74.000 si presentarono all’autodromo durante tutto il weekend. Ma se i record di affluenze dell’epoca Valentino sembrano ancora lontani, si guarda al futuro con ottimismo. Finalmente sono tornati i cappellini gialli del Dottore, le magliette Ducati e i fumogeni colorati. Tifosi di ogni età, giovani e non, ma soprattutto famiglie.
L’Italia al Mugello si distingue in tutte le categorie del motomondiale: da Guido Pini, giovane pilota 15enne di Scarperia, sul podio in Gara 2 della Red Bull Rookies Cup, a Riccardo Rossi e Stefano Nepa che in una Moto3 piena di colpi di scena riescono a chiudere in ottava e nona posizione. In Moto2 Tony Arbolino taglia il traguardo secondo, dopo una super rimonta, mentre Celestino Vietti conquista la quinta piazza.
Non sono solo la lotta tutta italiana Bagnaia–Bezzecchi e una super Ducati, dunque, a riportare gli appassionati sui prati del Mugello, all’inizio dell’epoca del “dopo Rossi“. Ma non sembra abbastanza considerando i numeri di quei tempi d’oro. C’è chi incolpa la mancanza di concorrenza tra i costruttori, chi l’assenza di personaggi stravaganti (come Valentino) o di protagonisti spietati. Chi invece non è convinto del nuovo format Sprint introdotto quest’anno, che ha evidentemente aumentato il numero degli incidenti e dei rischi. E ancora: qualcuno accusa la MotoGP di aver inevitabilmente perso se stessa, tra l’introduzione della Rider Fan Parade, della Hero Walk, della nuova sigla pre-partenza e della Sprint stessa, cercando di seguire le orme della rinata Formula Uno.
Forse la MotoGP, ormai orfana di Valentino e in crisi, deve davvero ritrovare se stessa. La scelta sta tra l’ingegnarsi in qualche modo, cercando (e ostentando) spettacolo o rimanere uguale a se stessa, aspettando chi davvero ama così questo sport, fatto di velocità e adrenalina e non di selfie e teatrini. Che gli autodromi rimangano agli appassionati e al rombo dei motori. Nel frattempo sulle colline del Mugello si respira un’aria diversa e la passione si riaccende. L’appuntamento è segnato al 2024.
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