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Con la MotoGP al Mugello (si torna) a non dormire

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Si torna a non dormire sulle colline fiorentine del Mugello. La MotoGP (che ancora non convince) riesce a strappare in tutto 136.000 biglietti, segnando un incremento di spettatori rispetto allo scorso anno. Nel 2022 solo in 74.000 si presentarono all’autodromo durante tutto il weekend. Ma se i record di affluenze dell’epoca Valentino sembrano ancora lontani, si guarda al futuro con ottimismo. Finalmente sono tornati i cappellini gialli del Dottore, le magliette Ducati e i fumogeni colorati. Tifosi di ogni età, giovani e non, ma soprattutto famiglie.

L’Italia al Mugello si distingue in tutte le categorie del motomondiale: da Guido Pini, giovane pilota 15enne di Scarperia, sul podio in Gara 2 della Red Bull Rookies Cup, a Riccardo Rossi e Stefano Nepa che in una Moto3 piena di colpi di scena riescono a chiudere in ottava e nona posizione. In Moto2 Tony Arbolino taglia il traguardo secondo, dopo una super rimonta, mentre Celestino Vietti conquista la quinta piazza.

Motogp Mugello 2023
La visuale dal Prato 58, Gran Premio d’Italia Oakley 2023 – Mugello

Non sono solo la lotta tutta italiana BagnaiaBezzecchi e una super Ducati, dunque, a riportare gli appassionati sui prati del Mugello, all’inizio dell’epoca del “dopo Rossi“. Ma non sembra abbastanza considerando i numeri di quei tempi d’oro. C’è chi incolpa la mancanza di concorrenza tra i costruttori, chi l’assenza di personaggi stravaganti (come Valentino) o di protagonisti spietati. Chi invece non è convinto del nuovo format Sprint introdotto quest’anno, che ha evidentemente aumentato il numero degli incidenti e dei rischi. E ancora: qualcuno accusa la MotoGP di aver inevitabilmente perso se stessa, tra l’introduzione della Rider Fan Parade, della Hero Walk, della nuova sigla pre-partenza e della Sprint stessa, cercando di seguire le orme della rinata Formula Uno.

Forse la MotoGP, ormai orfana di Valentino e in crisi, deve davvero ritrovare se stessa. La scelta sta tra l’ingegnarsi in qualche modo, cercando (e ostentando) spettacolo o rimanere uguale a se stessa, aspettando chi davvero ama così questo sport, fatto di velocità e adrenalina e non di selfie e teatrini. Che gli autodromi rimangano agli appassionati e al rombo dei motori. Nel frattempo sulle colline del Mugello si respira un’aria diversa e la passione si riaccende. L’appuntamento è segnato al 2024.

Giulia De Ieso

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