Dominio norge in Tirolo. Record di medaglie (sia d’oro che totali) battuto. Nel fondo maschile dominio assoluto, in quello femminile in parte.
Germania eccellente nelle prove tecniche, o arti nobili (combinata nordica e salto con gli sci), ma non è bastato per salire di colpi nel medagliere.
Cala il sipario sulla 41esima rassegna iridata di sci nordico. Per quasi due settimane, Seefeld in Tirol, Austria, è stata teatro di battaglie epiche vinte sul filo di lana, di salti condizionati dal maltempo e di scoppole clamorose sulle ripide rampe della pista da fondo. È stata la seconda volta che Seefeld ospitava i Mondiali dopo il 1985. Le gare del fondo si sono disputate nel Seefeld Nordic Competence Center, mentre le gare di salto a Innsbruck. Per il trampolino normale si è andati sul Toni Seelos Olympiaschanze, 109 mt e punto k a 99 mt, per quello lungo invece, sul Bergisel Ski Jump, 130 mt e punto k 120 mt.
Per tracciare un quadro generale su quanto avvenuto sulle nevi scandinave, abbiamo deciso di costruire una “classifica per nazioni”. L’abbiamo basata principalmente sui piazzamenti individuali in top10 di ogni singola specialità. Considerando il numero di medaglie vinte e non dimenticando di paragonare il tutto in corrispondenza del massimo potenziale per ogni Paese.
Classifica a punti per nazioni
(1° posto= 16 punti; 2°= 12; 3°=9; 4°= 7; 5°= 6; 6°= 5; 7°=4; 8°=3; 9°=2; 10°=1)
Posizione | Nazione | Sci di fondo | Salto con gli sci | Combinata nordica | Punteggio totale |
1 | Norvegia | 287 | 49 | 69 | 405 |
2 | Germania | 25 | 113 | 53 | 191 |
3 | Austria | 11 | 76 | 58 | 145 |
4 | Svezia | 129 | 0 | 0 | 129 |
5 | Russia | 117 | 12 | 0 | 129 |
6 | Giappone | 0 | 36 | 28 | 64 |
7 | Finlandia | 46 | 1 | 17 | 64 |
8 | Francia | 41 | 4 | 13 | 58 |
9 | Polonia | 1 | 46 | 6 | 53 |
10 | Italia | 30 | 6 | 10 | 46 |
11 | Svizzera | 30 | 14 | 0 | 44 |
12 | Slovenia | 14 | 21 | 0 | 35 |
Medagliere per nazioni
Posizione | Nazione | Oro | Argento | Bronzo | Totale | |
1 | Norvegia | 13 | 5 | 7 | 25 | |
2 | Germania | 6 | 3 | 0 | 9 | |
3 | Svezia | 2 | 2 | 1 | 5 | |
4 | Polonia | 1 | 1 | 0 | 2 | |
5 | Russia | 0 | 5 | 3 | 8 | |
6 | Austria | 0 | 4 | 5 | 9 | |
7 | Italia | 0 | 1 | 1 | 2 | |
8 | Slovenia | 0 | 1 | 0 | 1 | |
9 | Giappone | 0 | 0 | 2 | 2 | |
10 | Francia | 0 | 0 | 1 | 1 | |
10 | Svizzera | 0 | 0 | 1 | 1 | |
10 | Slovenia | 0 | 0 | 1 | 1 |
1° POSTO: NORVEGIA
Sci di fondo maschile
Inutile girarci intorno, lo squadrone Norge ha praticamente dominato in lungo e in largo. delle 25 medaglie totali, 18 le hanno conquistate nello sci di fondo. In quello maschile 6 gare vinte su 6. Nella 15 km TC, Sundby ottiene il primo alloro personale di una carriera strepitosa, nello Skiathlon, Røthe fa lo stesso. Due over 30 più in forma dei giovani nati negli anni ’90, Tønseth e Krüger, entrambi quinti nella loro gara, il primo nella 15km TC e il secondo nella 50 km TL, fa capire quanta classe abbiano i due veterani della squadra. Due ori a testa per loro, come per Iversen, sparring partner ideale di Klæbo nella sprint a squadre in alternato e primo quarto, sempre in classico, della staffetta. Staffetta completata, naturalmente, dal fenomeno con la faccia da bambino Johannes Høsflot Klæbo. 22 anni per lui e già 3 ori in un singolo mondiale, perché, oltre ai risultati di squadra, apre con il botto vincendo la sprint. Fenomeno vero. Un discorso a parte è la 50 km tecnica libera. Tutti si aspettano Krüger ed esce fuori Holund. Attacco ai 25 km e vittoria in solitaria per un eterno piazzato.
Sci di fondo femminile
Il Mondiale tirolese è stato il trampolino di lancio ideale per il ritorno sul grande palcoscenico internazionale dell’atleta più forte su distanza ancora in attività: Therese Johaug. 3 allori pesanti per lei in altrettante gare, come per la Østberg, 2 argenti e un bronzo nella rassegna iridata individuale, oltre al bronzo nella team sprint con Falla, vincitrice anche della sprint individuale. Rimpianti per le prove a squadre, “solo” un terzo, appunto la team sprint, e un secondo posto in staffetta, Battute dalle rivali svedesi. Delusione totale per Heidi Weng che, tolto l’argento in staffetta, ha collezionato un settimo e un diciannovesimo posto nelle gare individuali. Troppo poco per una come lei. Delusione anche per Haga, solo decima nella 30km.
Combinata nordica
Seefeld ha procurato gioie anche ai combinasti scandinavi. Jarl Magnus Riiber vince la prova dal trampolino normale e si candida a diventare il nuovo padrone assoluto della disciplina a soli 21 anni. Spedizione più che positiva con 2 ori e 2 argenti, con la chicca della vittoria nella gara a squadre, battendo di un solo decimo la favoritissima Germania. Ottime le prove di Schmid, argento anche nel trampolino lungo e nella sprint a squadre con Riiber e degli altri due componenti del quartetto: Graabak e Bjørnstad.
Salto con gli sci
In Tirolo, l’unica spedizione poco redditizia è stato il salto con gli sci maschile. I vari Forfang, Stjernen e Johansson, complice forse l’assenza di Tande, il più talentoso del gruppo, per un infortunio al ginocchio, non sono riusciti ad andare a podio. Nella gara a squadre infatti, si sono fermati solo al quinto posto. E per i campioni olimpici in carica e i vice campioni mondiali, non è stato di certo un ottimo risultato. Discorso differente per le donne, dove il fenomeno Lundby ha stracciato la concorrenza vincendo l’oro. Grazie anche a due suoi salti da fenomeno vero, è riuscita a portare il bronzo sia alla squadra femminile che a quella mista.
2º POSTO: GERMANIA
Sci di fondo
Finita ormai da parecchi anni l’epoca dei vari Angerer, Teichmann, Filbrich e Sommerfeldt, la Germania del fondo non ha saputo creare un ricambio generazionale degno di nota. Seefeld ne è stata un’ulteriore riprova. Nessun piazzamento di rilievo tra i maschi, ma tra le donne, inizia a splendere la stellina di Victoria Carl, 23 anni e un quinto posto nella sprint che lascia presagire un buon futuro. Nota di merito alla staffetta femminile che, fino a una tornata dal termine, era in lizza per il bronzo.
Combinata nordica
Discorso a parte per la combinata nordica. 2 ori e un argento su quattro gare, poco rispetto al potenziale dello squadrone teutonico. Naturalmente a tirare la carretta il sempiterno Eric Frenzel, 2 ori e un argento per lui e palmares sempre più corposo. Un po’ di rammarico per la staffetta, persa di un solo decimo ai danni della Norvegia, padrona assoluta della rassegna.
Salto con gli sci
Erano i favoriti e non hanno deluso. Eisenbichler e Geiger oro e argento dal trampolino lungo. Oro anche nella gara a squadre maschile, femminile e mista e argento per la giovane Katharina Althaus nella gara femminile. Freitag e Leyhe oltre i sopracitati per i maschi, Seyfarth, Straub e Vogt, oltre la giovane stella per le femmine e infine nella mista, con un punteggio superiore ai mille, i due medagliati individuali maschili, la medagliata individuale femminile e Seyfarth a completare il quartetto. Delusione completa per Andreas Wellinger. Il campione olimpico in carica, sottotono per tutta la stagione, non va oltre il 32esimo posto dal trampolino lungo. Pancia già troppo piena per un 23enne dal talento cristallino. Siamo fiduciosi che tornerà a stupire.
In fin dei conti, bilancio più che positivo, con 6 ori e 3 argenti è seconda nel medagliere. Primi degli umani.
3º POSTO: AUSTRIA
Sci di fondo
Un sesto posto nella team sprint maschile è l’unico risultato di rilievo dei padroni di casa, da sempre più avvezzi agli slalom e ai giganti che al passo alternato.
Combinata nordica
Nonostante due potenze come Norvegia e Germania, l’Austria ha saputo difendersi. Quattro medaglie in quattro gare, un argento e 3 bronzi. Franz-Joseph Rehrl è l’atleta su cui si basano le aspettative per il futuro della Nazione. Bernhard Gruber a 36 anni suonati compie un capolavoro dal trampolino normale andandosi a prendere un argento insperato, oltre al bronzo di entrambi nella team sprint. Klapfer e Seidl completano il quartetto di bronzo della staffetta.
Salto con gli sci
Stefan Kraft si inventa un numero clamoroso dal trampolino normale e risale fino alla terza posizione, in una gara però, condizionata dal maltempo. Lui, Aschenwald, Hayböck e Huber sono anche d’argento nella prova a squadre maschile. Daniela Iraschko-Stolz, a 35 anni è bronzo nella gara individuale femminile e insieme alla Pinkeling trascina le sue compagne all’argento a squadre femminile. Argento ottenuto da loro due, Aschenwald e Kraft nella mista.
Bilancio abbastanza positivo dei padroni di casa, dai quali ci si aspettava almeno un oro.
4° POSTO: SVEZIA
Sci di fondo
Hellner, Olsson, Richardsson, Peterson, Jöhnsson, Nelson, Södergren, sono tutti nomi che hanno fatto la storia del fondo maschile svedese e non solo. Hanno dominato le staffette olimpiche del 2010 e 2014, interrompendo un’egemonia norge-italiana che durava dal 1992. Nessuno dopo di loro è riuscito ad imporsi a livelli alti tra i maschi e a Seefeld gli unici risultati di rilievo sono stati il quarto posto nella team sprint e il sesto di Halfvardsson nella 50km.
Discorso totalmente opposto per le donne. 2 ori, 2 argenti e un bronzo per loro, praticamente il 100% del bottino finale. Un terzo posto nel medagliere ottenuto grazie ai due ori a squadre femminili. Team sprint e staffetta. Stina Nilsson e Maja Dahlqvist nel primo caso, Nilsson, Kalla, Andersson e Karlsson nel secondo. Per Stina argento anche nella sprint e spedizione da incorniciare nonostante una forma fisica precaria. L’altro argento e il bronzo li ottiene una diciannovenne dalla classe cristallina, Frida Karlsson appunto, che ci farà divertire da qui ai prossimi 15 anni. Argento nella 10km TC e bronzo nella 30 km TL, oltre un quinto posto all’esordio iridato nello Skiathlon.
Salto con gli sci e combinata nordica inesistenti.
5° POSTO: RUSSIA
Sci di fondo
L’anti Klæbo ha un nome, un soprannome e un cognome: Alexander “Sascha” Bolshunov. Data di nascita. 31 dicembre 1996. 4 argenti su 6 gare e il rimpianto di essere stato eliminato nella sprint in semifinale per interferenza e aver preso una scoppola negli ultimi 5km della 15km TC. Altrimenti staremmo parlando di 6 medaglie in 6 gare. Dal chilometro e mezzo della sprint ai 50, passando per i 15 e i 30 dello skiathlon. È un atleta completo. L’unico in grado di far saltare il banco in ogni occasione. A Seefeld ci ha provato sempre e ha conquistato 4 piazze d’onore: Skiathlon, per un centesimo, 50km, uscendo dal gruppo dopo l’attacco di Holund, sprint a squadre con Retivykh (bronzo nella sprint) e staffetta con Larkov, Ustiugov e Bessmertnykh (splendido argento nella 15km TC).
Natal’ja Neprjaeva bronzo nello skiathlon e la staffetta, sempre di bronzo, composta da lei, Belorukova, Sedova e Nechaevskaya, salvano la spedizione per le donne.
Salto con gli sci e combinata nordica inesistenti.
6º POSTO: GIAPPONE
Combinata nordica
Akito Watabe non va oltre il 3º posto, con conseguente bronzo, nella gara dal trampolino normale. Non riesce nell’impresa di portare i suoi a podio sia nella staffetta che nella team sprint. Bilancio comunque positivo per il nipponico, che, con un Frenzel così, un Riiber così e con gli austriaci in casa, non poteva fare di più.
Salto con gli sci
Seefeld è stata teatro di una delle gare di salto più falsate della storia. Nessuno dà la colpa al meteo, alla fine si sa, gli sport Invernali hanno questa componente aleatoria, ma all’organizzazione. Austriaci poco avvezzi a modellare e rimodulare il programma della gara dal trampolino normale. Prima manche in condizioni ottimali infatti il migliore è stato Ryōyū Kobayashi. Il talento più cristallino del circuito, dopo aver fatto Grande Slam nel Torneo dei Quattro Trampolini, si presentava a Seefeld con ambizioni di back-to-back sia dal lungo che dal normale. Ne sono usciti una medaglia di legno e un 14esimo posto senza infamia e senza lode. Troppo poco per lui che deve accontentarsi del bronzo nella gara a squadre. Bottino misero, ma a soli 22 anni ci sta steccare quando si è favoriti. Arriverà il suo momento statene certi.
Fondo non classificabile.
7º POSTO: ITALIA
Sci di fondo
Difficile fare di più per il nostro Federico “Chicco” Pellegrino nella sprint individuale a tecnica libera. Argento meritatissimo dietro il semi-Dio Klæbo e bronzo nella team sprint a tecnica classica con Francesco De Fabiani, dietro ai norvegesi e ai russi. Chapeau per il duo aostano. Un De Fabiani in palla anche nella sprint individuale, ma un piccolo errore di tattica gli ha pregiudicato l’accesso alla finale, dove, si sa, tutto è possibile. Nelle gare su distanza poca roba, unico risultato degno di nota il 14esimo posto del “DeFa” nella 50km arrivato col gruppo dei migliori. Ma dalle retrovie Stefano Gardener è pronto per essere svezzato e portato al top sulla distanza.
In campo femminile calma piatta. L’Italia si affida ancora ad Elisa Brocard che pian piano va sul viale del tramonto. La 21enne Anna Comarella potrà e dovrà essere il futuro.
Combinata nordica
Spedizione tutto sommato buona per i combinasti italiani. Pittin e Costa nei 15 dal trampolino normale. Il primo sempre uno dei migliori sugli sci, il secondo ottimo nel salto. Se si combinassero i due fattori si avrebbe un atleta del valore dei primi. Atleta su cui si fondano le speranze dell’Italia è il gardenese Aaron Kostner, 19 anni e sprazzi di talento puro. Siamo certi che tra un paio di stagioni sarà lì a lottare con i primi.
Salto con gli sci
Spedizione abbastanza disastrosa invece, per quanto riguarda i saltatori. Alex Insam mai in condizione quest’anno. Un peccato per il 21enne dal talento puro. Serve anche la testa. Noi siamo fiduciosi sperando sempre che il ragazzo si farà, ma il tempo ora inizia a scarseggiare. Sebastian Colloredo invece ha fatto il suo terminando 22esimo la gara dal trampolino normale.
14esimo posto e “premio della critica” a Lara Malsiner, 18enne dalle spalle larghe su cui si baserà il salto femminile negli anni a venire. Si può solo migliorare. La ragazza ha la testa giusta e la tecnica per farlo. Nella gara a squadre mista 8º posto per i tre alfieri del salto oltre che per Elena Rungalddier.
8º POSTO: SLOVENIA
Sci di fondo
Lo spirito di Petra Majdič si è abbattuto sulle poco note Katja Višnar e Anamarija Lampič autrici della medaglia più clamorosa di questi Mondiali. Le slovene hanno battuto le molto più quotate norvegesi e si sono fermate a 0.47′ dal sogno dell’iride, beffate dalle svedesi. Argento e piazza d’onore tra le due padrone del fondo mondiale. CHAPEAU alle nostre vicine dell’est.
Salto con gli sci
La Slovenia, si sa, è terra di saltatori. Peter Prevc prima e Timi Zajc adesso. Il 18enne è il futuro mondiale della specialità e con un maestro come Prevc può solo che migliorare. Un 10º posto dal trampolino lungo è il trampolino di lancio per una carriera costellata di successi.
9º POSTO: POLONIA
Salto con gli sci
Che dire, la Polonia e il salto con gli sci vanno a braccetto da un lustro ormai. Prima il merito era tutto del fenomeno da Zakopane Kamil Stoch, a Seefeld invece è andata in scena una delle pagine più belle della storia dello sport polacco. L’eterno piazzato David Kubacki, nella gara dal trampolino normale, dopo il 27esimo posto del primo round, salta 104.5 m in una gara funestata dal maltempo e ottiene, non solo il miglior punteggio di manche, ma anche il primo posto finale. Oro insperato per lui e argento per Stoch, 18esimo dopo il primo turno. Spedizione d’oro per i polacchi che chiudono addirittura quarti nel medagliere, complici i mancati ori per Austria e Russia.
10º POSTO: FINLANDIA, FRANCIA, SVIZZERA
Sci di fondo
Un bronzo a testa a Seefeld per le Nazioni con la effe come prima lettera. Iivo Niskanen (FIN) terzo nella 15km TC, buon risultato per il campione del mondo nella stessa disciplina a Lahti 2017 e campione olimpico nella 50km TC.
Terzo gradino del podio anche per la staffetta francese: Backscheider, Manificat, Parisse e Jouve confermano il bronzo di PyeongChang e Lahti, dimostrando, ancora una volta, che quando c’è da fare gruppo, i francesi non sono secondi a nessuno.
Salto con gli sci
Se qualcuno avesse detto a Killian Peier che sarebbe tornato a casa con una medaglia dalla spedizione di Seefeld nessuno, neppure lui, ci avrebbe creduto. Anzi, si sarebbero messi tutti a ridere. E invece la seconda sorpresa della rassegna eccola qua. Bronzo dal trampolino lungo dopo essere stato in testa a fine primo giro. Gran colpo per l’elvetico che si mette dietro Kobayashi.
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