Si può parlare di crocevia della stagione riferendosi a una partita che si gioca il 21 settembre? Sì, se quella partita è il derby di Milano. Forse il termine crocevia è un po’ esagerato, ma, senza dubbio, la gara tra Milan e Inter di sabato sera può essere uno snodo importante per le stagioni di entrambe le squadre. Analizzando i momenti delle due milanesi emerge come una vittoria o una sconfitta potrebbero avere degli strascichi non indifferenti sul futuro.
Partiamo dalla squadra di “casa”: il Milan. I rossoneri, complici la sconfitta iniziale di Udine e un gioco che ancora latita, non hanno vissuto un inizio di stagione facile e intorno a Milanello si respira un’aria di pessimismo. Giampaolo deve ancora trovare l’11 titolare e la fatica nell’inserimento dei nuovi acquisti (Bennacer e Leao su tutti) e il mistero intorno alla posizione Paquetà stanno facendo piovere non poche critiche sul tecnico di Giulianova. Critiche piovute anche su Piatek, protagonista di un inizio difficile, e che, nell’esultanza dopo il rigore di Verona, ha palesato un certo nervosismo.
Non è tutto nero però a Milanello (e non solo per le righe rosse sulle maglie). Giampaolo, infatti, può contare sui sei punti in classifica e sulla difesa meno battuta del 2019. Fare gol ai rossoneri non è facile, anche perché Donnarumma sta rendendo come sa fare e come ci si aspetta da un ragazzo del suo talento. Persiste il problema dell’attacco, dove Piatek ha pochi rifornimenti e, al momento, sembra solo un parente del giocatore ammirato l’anno scorso. Il rigore del “Bentegodi”, però, potrebbe aiutare a sbloccarlo definitivamente. Di fronte ci saranno tre giganti, ma la fame del polacco potrebbe essere un’arma decisiva.
Dall’altra parte c’è l’Inter. La squadra di Conte è stata protagonista di un avvio perfetto in campionato e guida la classifica con nove punti conquistati su nove disponibili. Le squadre affrontate – Lecce, Cagliari e Udinese – non erano certo corazzate, ma in passato i nerazzurri hanno dimostrato di soffrire proprio contro le cosiddette piccole. Dal mercato ha pescato Sensi, autentica sorpresa di questo avvio e uomo in più dei nerazzurri nelle prime tre gare, e alcuni giocatori – Candreva su tutti – sembrano rigenerati dalla cura Conte.
Come, però, non è tutto da buttare sulla sponda rossonera del Naviglio, così non è tutto oro su quella nerazzurra. Il pareggio – con retrogusto di sconfitta – in Champions ha avuto strascichi sull’umore di squadra e tifosi, rimasti molto delusi dalla prova incolore contro lo Slavia Praga. In più c’è il problema legato a Lukaku. Il belga ha sì segnato due gol nelle prime due partite, ma il problema accusato contro nel riscaldamento con l’Udinese ha influito negativamente sulle sue prestazioni. Con il Milan a Conte servirà la forma migliore del suo numero 9 per sviluppare al meglio le trame di gioco.
Due momenti profondamente diversi, quindi, per Milan e Inter. Una vittoria rossonera potrebbe togliere da Milanello l’alone di pessimismo e darebbe a Giampaolo molto credito per il futuro. Una sconfitta, invece, aumenterebbe le critiche a tecnico e squadra e contribuirebbe a rendere più pesante l’aria nel club. Discorso diverso per l’Inter. I nerazzurri, che partono favoriti, con i tre punti ritroverebbero parte dell’entusiasmo perso con la Champions e potrebbero confermarsi come una delle forze del campionato. Un fallimento del secondo banco di prova, invece, ridimensionerebbe le considerazioni fatte sulle effettive possibilità dei nerazzurri.
Immagine in evidenza: milano.repubblica.it
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