In una sessione di calciomercato fin qui povera di colpi scintillanti, questa sembra proprio essere l’estate di Micheal Olise. Prima al centro di un’asta tra top club mondiali per riuscire ad accaparrarselo e ora protagonista nelle Olimpiadi parigine in cui ha trascinato la Francia in finale con le sue giocate sempre molto estetiche e ammalianti, ma anche con i fatti (due gol e cinque assist).
Ebbene sì, Micheal Akpovie Olise, fresco di trasferimento al Bayern Monaco per una cifra complessiva di 50 milioni di sterline, è ora sulla bocca di tutti. Ma ripercorrendo la sua carriera non tutto è filato sempre liscio…
Un talento che non decolla
Micheal nasce a Londra il 12 dicembre 2001 da padre nigeriano e madre franco-algerina. Il suo talento non tarda ad emergere, tanto da essere notato dal Chelsea in tenerissima età mentre sta giocando nella squadra locale. Dopo sette anni nell’accademia, la storia con i Blues non decolla e le strade si separano. Passa al Manchester City, ma dopo poco la storia si ripete: il ragazzo è bravo ma non abbastanza. In seguito viene proposto al Tottenham ma basta pochissimo tempo agli Spurs per capire che non può funzionare. Olise si presenta con un agente al suo fianco, per il Tottenham è chiaro: le altre squadre lo hanno lasciato andare per la sua attitudine, un ragazzo di quell’età che si presenta a trattare con un agente è giudicato arrogante, spocchioso.
Toccare il fondo e risalire
La carriera di Micheal è a un punto che sembra non avere ritorno, scartato da tre accademie di Premier League e aspettando una chiamata che non arriva per sei mesi. Mesi in cui il ragazzo si allena, non demorde, sicuro di sé. La pazienza e il lavoro ripagano ed ecco la chiamata tanto attesa: Brendan Flanagan, direttore dell’accademia giovanile del Reading crede che il ragazzo sia forte e una possibilità si è convinto a dargliela.
Quella chiamata è una svolta per la carriera di Olise, una di quelle sliding door che trasformano una storia. Su imposizione della madre svolge un lavoro privato con un mental coach e sin dai primi mesi tutti a Reading concordano: il ragazzo ha un potenziale enorme. A soli 17 anni debutta in prima squadra contro il Leeds United. L’anno dopo con diciannove presenze acquisisce esperienza e si prepara alla stagione che lo lancerà nel calcio dei grandi.
La stagione 2020/21 Olise diventa un titolare inamovibile, 44 presenze in Championship con il Reading condite da sette gol, dodici assist e il premio come miglior giovane del campionato.
L’occasione in Premier League
Non ha ancora venti anni, ma dopo una stagione del genere sembra quasi inevitabile: il Crystal Palace paga la clausola rescissoria di otto milioni di sterline, Micheal Olise giocherà in Premier League.
La prima stagione per Olise è una palestra di crescita importante: 34 presenze in tutte le competizioni con quattro gol e otto assist, ma è la seconda stagione (2022-23) quella in cui quasi tutti sembrano rendersi conto della portata del suo talento.
Diventa il giocatore più giovane nella storia della Premier League a fare tre assist in una partita nel 5 a 1 rifilato al Leeds. Sempre in quella stagione è impossibile non parlare del gol del pareggio su punizione segnato contro il Manchester United nel recupero. La reazione? Nulla di che, Micheal non esulta, è glaciale. “Perché non ho esultato? Sto solo facendo il mio lavoro, quando un postino fa il suo lavoro vi sembra che esulti?”. Per qualcuno è un arrogante, ma è proprio questo a renderlo unico. Quella presunzione sana che lo aiuta anche in campo.
Nell’estate 2023 molte squadre lo cercano ma lui vuole gestire la sua carriera passo dopo passo con intelligenza. Rinnova con il Palace e nonostante un infortunio che lo tiene fuori dal campo per alcuni mesi, nella stagione 23/24 gli bastano 19 presenze per siglare dieci reti e sei assist consacrandosi come un grande, grandissimo giocatore.
“Champions League? That’s the plan”
Quest’estate lo hanno cercato in tanti, soprattutto il Chelsea, la stessa squadra che qualche anno prima non lo aveva ritenuto all’altezza. Impossibile per uno con l’ego di Olise tornare lì. Micheal ha deciso di andare al Bayern Monaco e ha già fatto capire le sue intenzioni: “Champions League? That’s the plan”.
Dopo la delusione della finale olimpica persa contro la Spagna, rappresentando la sua Francia che ha preferito a tutte le altre nazionali in cui poteva giocare, è il momento di iniziare una nuova avventura. Olise dovrà dimostrare che quel suo meraviglioso estro si possa ripetere anche in un top club europeo. Seb Ewen, direttore sportivo che lo ha visto al Reading non ha dubbi: “Il Bayern ha attaccanti fortissimi ma Micheal troverà sicuramente spazio, è uno che può cambiare le partite da solo”.
Beh, nell’attesa di capire se le aspettative verranno rispettate, una cosa possiamo già dirla con certezza: con quella chiamata, Flanagan, direttore dell’accademia del Reading, ha avuto decisamente ragione.
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