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Al via il Miami Open 2021, tutto quello che c’è da sapere sul primo Masters 1000 della stagione

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Il 22 marzo inizierà il primo Master 1000 della stagione: quello di Miami. Il torneo americano, che nella scorsa stagione era stato cancellato causa COVID-19 e mai recuperato, quest’anno si disputerà. Le belle notizie non finiscono qui perché, stando alle ultime dichiarazioni degli organizzatori, in Florida tornerà anche il pubblico sugli spalti (anche se solo al 20%). In più, rispetto a quanto successo agli Australian Open, per i giocatori e il loro staff non sarà prevista la quarantena appena arrivati. Ciò vuol dire un maggior tempo per raggiungere la Florida (ed evitare esclusione come quella di Murray allo Slam australiano).

Rimanendo sulle direttive anti-Covid sarà comunque necessario, per volare a Miami, essere in possesso dell’esito negativo di un tampone. I giocatori, inoltre, saranno sottoposti a nuovo test al momento dell’arrivo negli USA. Il quale dovranno rifare per una terza volta 4 giorni dopo il loro arrivo. Confermato il collegamento diretto e protetto tra albergo e campi, con spostamenti che saranno ridotti al minimo, ma con minore rigidità rispetto quella vista in Australia. Ovviamente ogni mancanza di rispetto delle regole costerà al giocatore l’espulsione dal torneo.

Tra le modifiche di quest’anno c’è anche una drastica riduzione del montepremi (i giocatori riceveranno il 40% in meno rispetto al 2019). Rispetto all’ultima edizione giocata, il montepremi complessivo passa da 16.7 milioni di dollari a 6.68 milioni. Il prize money è sempre lo stesso per maschile e femminile, con il mantenimento del principio della riduzione sempre maggiore a mano a mano che si avanza nel torneo. Il vincitore del Master vincerà “solo” 300 mila dollari, 1 milione (circa 80%) in meno del 2019. A chiudere le novità è la decisione di non far giocare nessun incontro all’Hard Rock Stadium. Le partite si terranno regolarmente negli altri campi del circolo di Miami Gardens.

Hard Rock Stadium non ospiterà match del Miami Open 2021

Tabellone maschile

Gli assenti:

I numeri degli assenti sembra poter non essere alto come quello a cui abbiamo assistito agli Australian Open. Però, negli ultimi giorni, sono piovute defezioni eccellenti che hanno abbassato il livello del talento presente al torneo. Proprio come a Melbourne, c’è il pesante ritiro della leggenda svizzera Roger Federer, ma questa volta in top 5 ne mancheranno ben 4. Al nativo di Basilea si aggiungono Novak Djokovic, Rafa Nadal e Dominic Thiem.

Andiamo in ordine di seeding. Il serbo ha dato fortfait nell’ultimo giorno disponibile per la sostituzione, in quanto Novak ha provato fino all’ultimo ad essere presente. Però, il problema fisico accusato già agli Australian Open, non gli permette di essere in una forma accettabile per giocare. Il torneo così perde il giocatore in attivo con il maggior numero di successi.

Anche Rafa è alle prese con un fastidioso problema alla schiena e preferisce evitare di rischiare, visto anche l’avvicinarsi della stagione sul rosso, a lui più gradita. Ecco le parole con le quali il maiorchino annuncia il ritiro dal Miami Open:

“Mi dispiace annunciare che non giocherò a Miami, una città che amo. Ho bisogno di recuperare e prepararmi per la stagione sulla terra battuta europea. Un messaggio speciale per i miei fan americani e in particolare per la fantastica comunità spagnola presente in Florida, che mi dà sempre grande supporto!”

Problemi fisici, lunga trasferta per un solo torneo e bisogno di una buona preparazione per i tornei sul rosso, sono i motivi delle assenze del n. 4 e 5 del rating. Thiem è uscito, al secondo turno e malconcio, dal torneo di Dubai e vuole tornare in Europa per recuperare energie. Federer, invece, viene da un lungo infortunio e ha fatto il suo ritorno in campo nel torneo di Doha. Roger, però, ha deciso che non è il caso di forzare e fare un lungo viaggio per un solo torneo, oltre che a due settimane fisicamente e mentalmente stressanti. Anche lo svizzero, quindi, rimarrà nel vecchio continente per preparare al meglio l’avvicinamento ai periodo di tornei su terra rossa.

Roger Federer che vince il suo quarto titolo a Miami nel 2019

Il Miami Open sarà privato di entrambi i grandi tennisti svizzeri, in quanto, anche il connazionale Stan Wawrinka non prenderà parte al torneo. Il numero 21 della entry list è rientrato da poco tempo da un brutto infortunio e preferisce prendersi una settimana di pausa, per rendere al meglio nelle prossime manifestazioni. Motivazioni simile per il 36enne Gilles Simon (69 del tabellone). Il veterano francese ha deciso che è ora di prendersi un momento di stacco dal tennis giocato, senza ancora far sapere quanti tornei salterà, visto che la stagione è ancora lunga e stressante.

Sempre per motivi di non ottima condizione fisica sono arrivati i ritiri in extremis di Nick Kyrgios (n.49), Richard Gasquet (n.50), Pablo Andujar (n.56), Alejandro Davidovich (n.57) e Pablo Cuevas (n.75). Salteranno il torneo americano anche Guido Pella (n.46) e Lucas Pouille (il quale era entrato di diritto in tabellone come ripescato) a causa della stanchezza post-COVID.

La compagine francese è senza dubbio quella più dimezzata, visto che giovedì mattino sono arrivati in contemporanea i fortfait di Gael Monfils (n.12), Jo-Wilfried Tsonga (n.67) e Corentine Moutet (n.74). Mentre per il primo accusa ancora i dolori al tallone d’Achille e il secondo al polpaccio, sul più giovane non ci sono indiscrezioni sulla sua assenza. Queste ritiri si aggiungo ai due connazionali sopra citati.

In extremis sono arrivate anche i ritiri del nostro Matteo Berrettini (n.10) (che nonostante fosse già in America non parteciperà al torneo), Pablo Carreno-Busta (n.17), Casper Ruud (n.25), Borna Coric (n.27), Philip Krajinovic (n.32), John Millman (n.40), Albert Ramos-Vinolas (n.48) e Kyle Edmund (n.52).

La entry list comprendeva i primi 77 della classifica ATP (congelata al 25 febbraio), più due rating protetti che sono: Kevin Anderson e Yen-Hsun Lu. Ma i tantissimi no ricevuti hanno portato a entrare direttamente nel tabellone fino alla posizione 116 . Tra le wildcard spicca il nome di Andy Murray, l’ex n1 al mondo.

Sei gli italiani di diritto nel tabellone: Fognini, Sinner, Sonego, Travaglia e Caruso (di cui i primi 3 saranno teste di serie e Lorenzo fuori di un posto). Grazie agli ultimi ritiri Musetti riesce ad evitare il torneo di qualificazione (tra i tanti sono compresi i no degli azzurri Cecchinato, Seppi e Mager). Torneo che invece dovranno giocare gli altri azzurri (Gaio, Lorenzi, Giustino, Fabiano e Viola) per partecipare al Master 1000 americano.

i Favoriti:

Il ritiro di Roger toglie al torneo maschile il suo ultimo campione (che nel 2019 batte John Isner per 6-1 6-4) e quindi ci sarà per forza un passaggio dello scettro. Tra i partecipanti a questa edizione solo due hanno già trionfato in questo torneo: John Isner e Andy Murray. Il tennista nativo della North Carolina è stato presente ad entrambe le ultime due finali giocate, la sconfitta di due anni fa l’abbiamo ricordata sopra, mentre il successo è arrivato nel 2018 contro Zverev. Anche lo scozzese ha un bilancio in pari tra finali vinte e perse. Murray, infatti, ha trionfato nel 2009 e nel 2013 (contro David Ferrer), mentre ha perso nell’ultimo atto nel 2012 e nel 2015 sempre contro Novak.

L’assenza di Djokovic è senza dubbio la più pesante visto che il serbo ha già trionfato ben 6 volte in questa manifestazione (2007, 2011, 2012, 2014, 2015, 2016) e perso una sola finale nel 2009 contro Andy Murray. Insieme ad Agassi, Novak è il giocatore che nella storia ha più volte vinto questo torneo. Però, l’ultima volta, che il numero 1 al mondo ha sollevato il trofeo in Florida è stato 5 anni fa. Più recente l’unico successo dell’americano.

Senza i numeri 1, 3, 4 e 5 del rating ATP il giocatore con più chance di vittoria è senza dubbio il russo Daniil Medvedev. Il n.2 del mondo viene da un 2020 giocato a livelli altissimi e una finale agli Australian Open. Dove poco poteva contro un Djokovic così cinico. Proprio a Melburne si è interrotta la sua striscia di successi consecutivi e ha dovuto rinviare la vittoria del suo primo Slam, ma il nativo di Mosca non si è abbattuto. Anzi, Daniil ha comunque già trovato il suo primo successo del 2021 vincendo ATP 250 di Marsiglia. Questa per lui e la sua rincorsa alla vetta del seeding è una ghiottissima opportunità.

Le assenze sopracitate portano quattro giovani in rampa di lancio del top 5 del 1000. Il primo è Stefanos Tsitsipas, il quale viene da un’ottima prestazione al torneo di Melburne, e ora ha vere chance di arrivare fino in fondo in un torneo di questo prestigio. Il secondo è Aleaxander Zverev, il quale arrivò in finale due anni fa, e nella sua giovane carriera ha dimostrato di avere un certo feeling con questa manifestazione (sarà l’occasione giusta per portarlo a casa?). Il terzo è Andrey Rublev, dei quattro quello arrivato dopo ad alti livelli, ma che nell’ultima stagione si è dimostrato il più continuo e solido (riuscirà a fare il grande salto?). Il quarto è Diego Schwartzman, fresco vincitore di Bueno Aires, per l’argentino non si tratta del manto preferito, ma ha dimostrato di essere un avversario ostico per tutti anche sul veloce.

Da sottolineare l’ottima forma di giocatori finiti in top 10 o subito fuori e con la grande chance di arrivare fino in fondo in un 1000. Roberto Baustista-Agut (finalista a Doha eliminando Thiem ai quarti e Rublev in semifinale), David Goffin (vittorioso a Montpellier) e Grigor Dimitrov (arrivato fino ai quarti di finale degli Australian Open) e soliti canadesi Dennis Shapovalov Milos Raonic e Félix Auger-Aliassime. Occhio anche a Fognini che sale fino al seed n.12 e che ha un ghiotta possibilità di portare a casa un Master dopo quelli di Montecarlo di due anni fa.

Tabellone femminile

Le assenti:

Nel tabellone femminile, a differenza del maschile e degli Australian Open, nessuna ritiro nelle in top 20. Però le assenze non mancano visto che, ancora prima della dichiarazione della entry list, erano ben 3 le assenti dichiarate: Donna Vekic, Dayana Yastremska e Alison Van Uytvanck. La croata n.29 al mondo ha da poco subito un intervento al ginocchio destro e non è ancora in grado di giocare. L’ucraina n.31 del rating mondiale sta ancora scontando la sospensione per doping. Mentre anche la belga n.68 sarà out causa problemi fisici.

In top 50 ci sono state altre tre defezioni: le ceche Karolína Muchová e Barbora Strýcová e la taiwanese Hsieh Su-Wei (rispettivamente n.22, 37 e 49 del tabellone). La campionessa Kim Clijsters, ormai fuori dal circuito da diverso tempo, non riesce a rientra neanche per il Miami Open, nonostante abbia ricevuto la wildcard. La belga, infatti, ha fatto sapere che non ha ancora la condizione fisica necessaria per disputare un match a livello agonistico.

Sono 78 le tenniste che entrano di diritto in tabellone e c’è solo un’azzurra. Infatti il ritiro della Muchova nell’ultimo giorno disponibile porta Giorgi nel main draw. La meglio posizionate, tra quelle rimaste fuori c’è Trevisan fuori di 11 posizioni. Oltre alla toscana prenderanno parte alle qualificazioni anche Paolini, Errani e Cocciaretto.

Le favorite

Dopo la bella e netta vittoria del primo Grande Slam della stagione Naomi Osako parte da favoritissima per il torneo che si svolgerà in Florida. La giapponese è in ottima forma e ha nel mirino la sua prima finale (e perché no il successo finale) nel 1000 americano. Con la vittoria in Australia, in più, Naomi ha accorciato la distanza dal primo posto nel rating, occupato dalla Ashley Barty. Il gap è ancora cospicuo, ma l’australiana rientra da uno stop piuttosto lungo e la giapponese dovrebbe approfittare di questi tornei in cui non è ancora nel massimo della condizione per avvicinarsi.

Proprio la n.1 al mondo è la seconda favorita. Vero la condizione fisica non è ancora delle migliori, ma è l’ultima vincitrice del Master di Miami e quindi ha un bottino di 1000 punti da difendere, oltre al trofeo finale. Quindi le motivazione non mancano a Barty per dare il massimo per arrivare fino in fondo anche quest’anno.

Ashley Barty vincitrice del Miami Open 2019

Se volessimo fare un podio al terzo posto tra le favorite ci sarebbero due atlete. Simona Halep e Serena Williams. La rumena, n.3 del seeding, è una delle atlete che ha avuto la maggior costanza di risultati in questi ultimi anni. Però al Miami Open gli è sempre mancata quelle solidità per andare in fondo. Questo potrebbe essere l’anno giusto per arrivarci. Discorso inverso per l’americana. Sono ben 8 i successi in Florida per la Williams (2002, 2003, 2004, 2007, 2008, 2013, 2014 e 2015) con due sole sconfitte in finale. Però, l’ultima vittoria, risale a sei anni fa. Serena si è finalmente rivista informa in Australia dove ha battuto proprio la Halep prima di arrendersi alla Osako in semifinale. Questo potrebbe essere il torneo del riscatto.

Per il resto, come ormai spesso nel femminile, la lista delle candidate alla vittoria è molto lunga. Si passa da Elina Svitolina e Karolina Pliskova che non riesco mai a fare il salto definitivo, ma sembrano sempre lì per farlo. A Kiki Bertens, la quale torna a giocare dopo l’infortunio. Alle americane Sofia Kenin e Maddison Keys (che hanno dovuto saltare il primo slam causa positività al COVID-19). Passando per le solite veterane Gabine Muguruza e Victoria Azarenka. Da non dimenticare le mina vagante Jennifer Brady, fresca finalista dell’ultimo Slam disputato, e le giovani e talentuose ventenni Iga Swiatek e Bianca Andreescu.

Azzurri e azzurre

La banda azzurra vede, come detto prima, vede 8 italiani di diritto annessi al Masters 1000. 7 nel tabellone maschile e una sola nel femminile. Ma ci sono concrete possibilità che qualcuno trovi un posto grazie al torneo di qualificazione.

A guidare la truppa tricolore a Miami sarà ancora una volta Fabio Fognini (soprattutto dopo il ritiro di Berettini). Il ligure, nel primo Slam dell’anno, si è fermato al quarto turno, uscendo per mano di Rafa Nadal e a Miami vuole ottenere un risultato migliore. Però, viene da una doppia operazione alle caviglie effetuata in estate e non è ancora al massimo della condizione. Ma questa volta, con 4 top 5 in meno, e sempre più con il ritmo partita nelle gambe, la possibilità di far bene è c’è (anche se indubbiamente Fabio da il meglio sul rosso). Diciamo che per Fabio l’obiettivo minimo visti le tante assenze sono i quarti, ma questa volta non è sbagliato pensare in grande.

Berrettini e Fognini i due migliori azzurri nel rating ATP

Nonostante non abbiano fatto tanta strada a Melburne Jannick Sinner e Lorenzo Sonego sono entrambi in ottima forma. Il primo ha già vinto un titolo ATP a febbraio e per la prima volta prende parte a Master 1000 come testa di serie (la 31esima). Mentre Sonego non ha trovato il successo, ma nelle ultime settimane ha fatto molto bene nei tornei di preparazione. Per loro due l’obiettivo è sicuramente superare i primi due turni e puntare all’accesso agli ottavi.

Gli altri 3 italiani già sicuri di prendere parte al Miami Open hanno l’obiettivo di non sfigurare. Stefano Travaglia, Salvatore Caruso e Lorenzo Musetti (non essendo teste di serie) la loro permanenza nella manifestazione potrebbe dipendere in maniera significativa dal sorteggio. I primi due sono ormai noti per aver preso già grandi scalpi e fatto bene nei primi due turni dei grandi eventi, quindi mai dire mai. Lorenzo, invece, viene da una settimana da favola dove ha battuto Schwarztman e Dimitrov e arrivando fino alle semifinali ad Acapulco, entrando così in top 100. Per lui ora è giusto godersi ciò che viene, tanto il tempo per è a suo favore.

Per le donne Camila Giorgi sarà sicuramente quella con i maggiori riflettori addosso, anche perché l’unica sicura della partecipazione. Nelle ultime settimane si è vista poco e anche in Australia ha fatto il suo ma niente di più (uscendo al secondo turno contro la più forte Swiatek). In america ci si aspetta di più da lei. Nel tabellone di qualificazione Martina Trevisan e Jasmin Paolini avranno numeri alti e teoricamente incontri più agevoli da superare. Ma occhio a Sara Errari e Elisabetta Cocciaretto che hanno preso parte all’Australian Open proprio facendo questo percorso. Con la emiliana che è uscita al terzo turno dello Slam, risultando la migliore azzurra in Australia.

Giovanni Oriolo

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