In un weekend glorioso ( nel bene e nel male, più nel male che nel bene ) per le frecce d’argento, Russell ha detto la sua. Campionato chiuso? Può essere, di certo è stato ipotecato. Dall’alto dei suoi 248 punti e con l’antagonista nel mondiale sceso addirittura in terza posizione, il pupillo di Toto Wolff la domenica festeggia prima la sua sesta vittoria stagionale nella Sprint Race in F2 e successivamente la più che discutibile vittoria del suo connazionale in F1. Meritata o meno, è sempre una vittoria e come tale va festeggiata.
Non è stato fin da subito un weekend rose e fiori per il britannico che però , nel càos generale della Feature Race di F2, ancora una volta è rimasto concentrato ( al contrario del rivale che sbaglia già in partenza ) e porta a casa un dignitoso quarto posto.
Russell infatti sfrutta la partenza ‘a rallentatore’ di Norris e si porta già in curva 1 negli scarichi della Prema di De Vries, mentre il rivale al titolo perde non poche posizioni e si trova coinvolto nella bagarre tra Ghiotto e Makino. Ottima anche la partenza di chi poi questa gara la andrà a vincere, Alexander Albon. Ma vero ago della bilancia sono state le gomme; basti pensare ad un Markelov, eroe locale che avrebbe potuto portare a termine una vera e propria impresa ‘on home soil’ se solo fosse stato più fortunato. Molti dicono che la fortuna e la sfortuna nel motorsport non esistono, esiste solo chi lavora sodo e chi non. Ma il dover comunicare a gesti il numero di giri da compiere prima del pit stop sfrecciando sul rettilineo per poi entrare ai box e trovare i meccanici impreparati, io la chiamo sfortuna. Poco ci poteva fare il russo che ,dopo essere stato il migliore dei terrestri ( vicecampione ) nel 2017, ha dimostrato ancora una volta di essere in grado di gestire le gomme come nessun altro in pista ( le sue gomme soft sono durate ben 20 giri ).
Ma ritorniamo ai box e ad i pit-stop; perché è qui che Norris si è giocato il campionato. Giro 8, l’inglese viene chiamato al box dal suo ingegnere di pista e , dopo essersi erroneamente fermato sulla piazzola sbagliata, è costretto al ritiro. Anteriore destra non correttamente montata al momento della ripartenza anticipata. Qui più che sfortuna, è chiaro l’errore umano del meccanico del team Carlin che alza il lollipop prima del previsto e rischia quasi di essere trascinato per la pit-lane.
Tra i due litiganti il terzo gode, verrebbe da dire; perché sul gradino più alto del podio a fine gara ci sale uno straordinario Albon che completa così una fantastica doppietta per il team DAMS. Latifi infatti ,esperto nel gestire le gomme, nei giri conclusivi è riuscito ad insidiare la seconda posizione del pole man Nyck De Vries che si è poi dovuto accontentare di un terzo posto.
“Abbiamo fatto una buona partenza e abbiamo avuto un discreto primo stint anche se forse piloti che ci seguivano erano più veloci. Sfortunatamente il nostro pit-stop è stato un po’ lungo, e abbiamo perso una posizione nei confronti di Alex. Ho provato a spingere per cercare di vedere se ci fossero possibilità di reagire, ma ho capito che non sarebbe stato possibile. Non sembravamo avere lo stesso ritmo sia di Alex che di Nicholas. A tre passaggi dalla fine ho iniziato a subire il degrado delle gomme, stavo solo pregando che arrivasse la bandiera a scacchi. Pensavo che avremmo chiuso quarti. Abbiamo ottenuto il podio, ma onestamente non riesco a sorridere davvero.”, dirà poi l’olandese ai media.
Russell ‘solo’ quarto, ma la domenica ha dato spettacolo. Conquistata in pista la prima posizione grazie ad sorpasso nel corso del quinto giro ai danni di Fukuzumi, sotto la pioggia ha poi fatto la differenza arrivando alla bandiera a scacchi con ben 7 secondi di vantaggio sul ‘best of the rest’, Alexander Albon.
Ora, sappiamo tutti che i motori della F2 quest’anno hanno dato più di qualche problema e c’è anche chi dice abbiano falsato il campionato. I problemi della domenica russa di Norris iniziano infatti già nel giro di formazione con un mancato avvio e finiscono con la foratura della posteriore destra ( causa contatto con Maini ), passando per 10 secondi di penalità per un errato posizionamento sulla griglia di partenza. Come buttar via una stagione in due gare, Norris docet.
George Russell sempre più sulle orme di Charles Leclerc? Troppo presto per dare una risposta. D’altronde mancano ancora due gare e un sedile in F1. Ferrari è infatti riuscita subito ad assicurare un sedile a Leclerc che a Melbourne nel 2019 vestirà già di rosso, mentre Mercedes è riuscita addirittura ad appiedare Esteban Ocon, l’erede legittimo al ‘trono d’argento’. Il mercato piloti di quest’anno però ci ha insegnato ad ‘expect the unexpected‘, e con un Lando Norris in McLaren nel 2019 tutti vogliamo continuare a credere che i risultati in pista al giorno d’oggi contino ancora qualcosa.
Senza dimenticarsi che con un Hubert in GP3 ad 8 punti dal titolo, il team ART Grand Prix ribadisce il dominio francese nelle categorie propedeutiche alla Formula1 portandosi molto vicino alla conquista di entrambi i campionati costruttori e piloti. Per dirla alla francese, Chapeau!
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