LeBron James nella notte del 7 marzo ha rispettato un altro appuntamento con la storia ed ha superato Michael Jordan come punti segnati nella NBA, prendendosi la standing ovation dello Staples Center di Los Angeles. Adesso è il quarto marcatore di tutti i tempi dietro a Jabbar, Karl Malone e Kobe Bryant. Probabilmente rimarrà il momento per LeBron migliore di una stagione che quasi certamente chiuderà senza playoff, cosa che non gli capitava dalla sua prima prima stagione ai Cavs. La discussione che ha tenuto l’America in continuo fermento in questi giorni è il continuo confronto fra LeBron e Jordan, idolo giovanile.
Lo facciamo anche noi adesso, senza dover ripetere le solite istruzioni per l’uso sui campioni di epoche diverse, la pallacanestro diversa, le regole in parte diverse, eccetera.
LeBron James o Michael Jordan? La domanda non è soltanto sportiva, per quanto anche in questo caso sia difficile rispondere, ma riguarda anche la storia e la capacità di uscire dall’immaginario del proprio sport, che poi è la vera differenza fra i miti e gli altri.
James è stato James in tre contesti diversi, in due versioni dei Cavs e una degli Heat, sorvolando su questa prima stagione a Los Angeles, rovinata da un Magic Johnson che avrà carisma ma conduce le trattative mille volte peggio di Fassone e Mirabelli tanto per fare un paragone calcistico. Dal canto suo invece Jordan è stato Jordan soltanto ai Bulls, anche se dalla sua ha tre anni di carriera universitaria di primissimo livello nella North Carolina di Dean Smith.
Chi ha migliorato di più i compagni? Chi ha conquistato di più la gente non strettamente tifosa delle loro squadre? Chi è stato più forte in relazione ai suoi contemporanei? Tutte domande, insieme ad altre, che dovrebbero aiutarci a formare la risposta a quella principale. Meglio LeBron o Jordan?
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