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McLaren e Norris: imparare a vincere

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Con la F1 in pausa fino al 20 ottobre è il momento di fare il punto della situazione sul campionato in corso. La stagione 2024 ha vissuto due facce ben distinte: il dominio Red Bull ad inizio anno e l’ascesa McLaren da Miami in poi. Sia il mondiale piloti che quello costruttori sembravano essere già nelle tasche del team di Milton Keynes dopo i primi successi ma poi la crisi della squadra e la crescita prestazionale di McLaren hanno rimesso tutto in discussione.

McLaren deve (ri)abituarsi a vincere

La crescita del team McLaren nell’ultimo anno e mezzo ha stupito tutti. Il team di Woking è passato dall’avere l’ultima auto in griglia in Bahrein ad inizio 2023 alla macchina più veloce quest’anno. Dopo anni difficili, passando per motori poco potenti e inaffidabili (ricorderete Alonso e il suo “GP2 engine!“) e prestazioni non all’altezza del blasone del team, la McLaren è tornata in alto. E lo ha fatto grazie al grande lavoro in fabbrica sotto la guida di Andrea Stella, team principal della squadra da fine 2022.

Quando si arriva al top però bisogna imparare a rimanerci consolidando la propria posizione e in questo tutto il team McLaren – dai piloti al muretto – deve ancora crescere molto. Dopo il GP di Singapore il team sembra il grande favorito per il mondiale costruttori viste le difficoltà della Red Bull e la poca costanza di Ferrari, ma per il mondiale piloti la storia è ben diversa.

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Da Miami in poi, GP in cui Lando Norris ha vinto la prima gara in carriera, McLaren è stata quasi sempre la macchina da battere. Dopo quella vittoria Norris si era portato a -53 punti da Max Verstappen nella classifica mondiale e nonostante da lì in avanti McLaren sia stata mediamente l’auto migliore, Norris ha recuperato solamente 1 punto su Verstappen nelle successive 12 gare, portandosi a -52 dopo la vittoria a Singapore. Certo, va detto che Verstappen sta ricavando sempre il massimo da una vettura difficile, disputando una stagione di altissimo livello, ma McLaren sta sprecando troppo.

Il distacco sarebbe potuto essere inferiore con scelte al muretto migliori e ordini di scuderia, ma le “Papaya rules” del team hanno avuto la precedenza. Oltre a questo, Lando Norris si è dimostrato un pilota velocissimo sul giro secco in qualifica, ma estremamente carente nelle partenze. A Singapore, per la prima volta in carriera, ha mantenuto la prima posizione dopo aver ottenuto la pole position (1/8 la statistica completa). Troppo poco per competere contro un animale da gara come Max Verstappen, sempre pronto a rosicchiare ogni punto lasciato per strada dal rivale.

Piastri vs Norris: ordini di scuderia o “Papaya rules”?

Il tema che riguarda i due piloti McLaren è uno dei più caldi di tutta la stagione F1 in corso. Se da un lato Lando Norris è la principale minaccia per Max Verstappen per il titolo piloti, dall’altro lato del box c’è un giovane che vuole crescere in fretta e vincere più gare possibile, Oscar Piastri.

I due hanno avuto il primo “scambio” in Ungheria, quando dopo una brutta partenza di Norris, Piastri si è preso la testa della corsa. A causa di una strategia nonsense del team le posizioni dei due piloti si sono invertite dopo le soste ai box, ma Norris è stato pressato dal suo ingegnere di pista affinché restituisse la posizione al compagno. Qui i primi malumori e le prime discussioni, non necessariamente tra loro ma da parte dei fan e della stampa. Chi sostiene che Norris vada aiutato nella corsa al titolo piloti, chi invece crede che sia stato giusto restituire la prima posizione al compagno, che si era preso la leadership in pista. McLaren ha optato per la “correttezza” nei confronti di Piastri, dicendo a Norris “Avrai bisogno di Oscar e del team per vincere il mondiale“.

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Poi però il GP di Monza ha rimesso tutto in discussione. Norris parte dalla pole, Piastri secondo. La prima variante passa e tutto rimane invariato fino alla Variante della Roggia, in cui Piastri tenta un attacco dall’esterno e supera Lando. Norris per difendersi perde trazione e viene superato anche da Leclerc. Col senno di poi questa manovra toglierà la possibilità alla McLaren di fare doppietta e permetterà alla Ferrari di compiere l’impresa con Charles.

E allora dov’è il team? Dov’è il compagno di squadra che avrebbe dovuto aiutare a vincere il mondiale? Niente di tutto questo per il momento, ma solo “Papaya rules” per i due piloti McLaren. Queste regole interne al team McLaren sono basate sul rispetto reciproco in pista, evitando contatti che rovinerebbero la gara ad entrambi. Seguono il principio del “giocatevela in pista“, evitando il più possibile ordini di scuderia. D’altronde neppure ai piloti piace vincere o guadagnare posizioni per decisioni prese a tavolino dal team. Queste regole però dovranno essere ritoccate per le ultime 6 gare del campionato, dato che adesso è il momento di andare all-in e puntare tutto su Norris.

Lando Norris è un pilota da titolo mondiale?

La differenza di punti tra Verstappen e Norris sarebbe potuta essere minore con ordini di scuderia, ma è anche vero che se la McLaren non ha capitalizzato a pieno questo eccellente periodo di forma è anche colpa di Lando Norris, che in più di un’occasione si è dimostrato fragile e non ancora pronto a giocarsi un mondiale contro Max Verstappen. Molte partenze sbagliate (Ungheria, Spagna, Belgio…), la qualifica di Baku chiusa al 17esimo posto, il duello dell’Austria perso con Verstappen. Tutte occasioni sfumate per guadagnare punti che oggi pesano sulla classifica mondiale e rendono il titolo piloti un’impresa molto difficile per Lando.

Anche nelle vittorie Norris ha sofferto più del dovuto. In Olanda ha perso la posizione al via, per poi riprenderla durante la gara e dominare, mentre a Singapore ha rischiato più di una volta di andare a muro da solo, nonostante il vantaggio enorme sulla seconda posizione. La velocità c’è eccome per Lando, dato che sul passo gara e in qualifica molto spesso è il migliore. Ma stanno mancando quella malizia e quella freddezza che caratterizzano i grandi campioni.

Caratteristiche in cui il compagno Oscar Piastri sembra eccellere. Come ha dimostrato a Baku, nel primo giro di Monza o in Ungheria, l’australiano non soffre la pressione o cali di tensione durante i momenti chiave delle gare e questo lo rende un pilota molto diverso da Norris. Se McLaren si dimostrerà su questi livelli anche il prossimo anno non è da escludere una lotta serrata per il titolo mondiale tra i due compagni di squadra, con Piastri che vorrà prendersi il ruolo di numero 1 del team. La differenza tra i due quest’anno la stanno facendo le prime 6 gare. Poi, da Imola a Singapore, hanno raccolto lo stesso bottino, 196 punti a testa. Ad oggi i due sono “da mondiale” allo stesso modo e ognuno ha qualcosa che manca all’altro.

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Per il finale di stagione però McLaren dovrà puntare tutto su Lando Norris. Max e la Red Bull non vincono dal 23 giugno in Spagna, 8 gare fa. Se McLaren vuole avere una reale possibilità di contendere il titolo a Verstappen dovrà aiutare Lando in tutti i modi possibili, mettendo da parte le Papaya rules e applicando qualche ordine di scuderia, se necessario. 6 gare e 3 sprint alla fine, ora o mai più. Servirà un Lando Norris perfetto per spodestare Verstappen dal trono e riportare il titolo piloti alla McLaren dopo 16 anni.

Immagine in evidenza a cura di Giorgia Sapienza

Mattia Sabinos

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