“Non mi servono soldi per rappresentare la mia Nazionale”: queste non sono le parole di un veterano, di un campione che ha già guadagnato moltissimo nella sua carriera, ma quelle di Kylian Mbappè, condottiero instancabile della vittoriosa spedizione francese in terra russa.
Se la Avenue des Champs-Élysées è stata trasformata in un maestoso palcoscenico, i tifosi francesi devono assolutamente ringraziare il giovane fuoriclasse di Bondy, autore di prove così esaltanti da meritarsi il paragone con Pelè. La stella Mbappé, classe 1998, era già stata scoperta da qualche anno nel firmamento calcistico internazionale, ma nessuno poteva mai immaginare un impatto simile in una competizione così importante: è disarmante il confronto con il più esperto Giroud, importantissimo nel gioco di sponda e nel “lavoro sporco” in mezzo al campo, ma assai deludente sotto porta con zero gol in tutta la manifestazione.
Corsa da centrometrista, tecnica sopraffina e fiuto del gol sono solo alcune delle qualità che contraddistinguono l’attaccante del Paris Saint Germain, squadra cannibale della Ligue 1 che ha investito ben più di 100 milioni per assicurarsi le sue prestazioni accanto al brasiliano Neymar.
Molti addetti ai lavori pensavano che sarebbe stato l’estro del brasiliano a brillare, ma, invece, l’ex attaccante del Monaco ha dimostrato qualcosa di più, di essere già maturo, consapevole dei propri mezzi e, soprattutto, capace di camminare da solo verso i traguardi più importanti.
Se le caratteristiche tecniche del numero 10 francese sono ben note, forse non tutti conoscono davvero il teenager Mbappé; sin dall’inizio del Mondiale si diffuse la notizia che avrebbe devoluto in beneficienza l’intero bonus vittoria messo a disposizione dalla Federazione francese (si parla di una cifra che oscilla tra i 400 e i 500 mila euro) e questo già la dice lunga riguardo il giovane uomo del quale tutto il mondo oggi parla.
“Che sarà mai? Guadagnano miliardi ogni giorno, è il minimo!“, molto spesso riecheggiano queste parole nei bar sport o nelle discussioni con i nostri amici cresciuti a pane e pallone, ma se per una volta cercassimo di estrapolare la semplice essenza del gesto, potremmo comprenderne appieno il significato ed il valore. Siamo stati tutti dei teenager, innamorati di una ragazza, incuriositi dal mondo che ci circonda, liberi sognatori di un futuro in cui i soldi rappresentano il pass per la felicità. Avreste anche voi deciso di donare in beneficienza l’intero bonus guadagnato con il vostro primo lavoretto?
Quella dei calciatori è una posizione privilegiata, i soldi non sono di certo un problema, ma quanti tra questi hanno compiuto un gesto simile?. La realtà è semplice da comprendere: l’uomo ha una natura ben definita, tendente alla propria felicità e non a quella del prossimo, perciò non è una cosa così comune assistere a tanta generosità. Senza ombra di dubbio, Mbappè arriverà alla fine del mese, non gli mancheranno cibo, acqua, vestiti, numerosi nuovi sponsor saranno pronti a ricoprirlo d’oro, a nominarlo ambasciatore delle proprie campagne benefiche, ma se solo per un momento abbandonassimo l’ascia di guerra, sempre pronta a sferrare i propri colpi contro il lusso e lo sfarzo, e ci ponessimo di fronte al ragazzo Kylian, non potremmo fare altro che regalargli un caloroso abbraccio, uno di quelli che, molto probabilmente, i bambini disabili a cui ha donato quella montagna di soldi non potranno mai dargli.
“Vale la pena esser buoni e generosi. Non soltanto in Cielo uno si guadagna la ricompensa, ma anche qui sulla terra.”
Chapeau Monsieur Mbappé!
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