Matuidi terzino sinistro, è soltanto l’ultima delle brillanti (non sempre) creazioni di Maurizio Sarri, attuale allenatore della Juventus. L’allenatore bianconero, complice le molteplici assenze difensive, ha adattato l’atletico centrocampista francese al ruolo di terzino sinistro. Ruolo tra l’altro già ricoperto nella passata stagione dallo stesso calciatore.
Maurizio Sarri e la tattica vanno avanti a braccetto, spostando continuamente giocatori, adattandoli o semplicemente abbassando il loro raggio d’azione. Il “Sarrismo” cominciò nell’Empoli, 4-3-1-2, pressione alta e palla a terra. Uno dei maggiori interpreti del sistema del tecnico campano è il centrocampista polacco Piotr Zielinski, artefice tra l’altro di uno dei primi cambiamenti del proprio allenatore. L’attuale giocatore partenopeo ha iniziato il proprio percorso calcistico come trequartista, per poi essere spostato qualche metro più indietro, per sfruttare al meglio il suo dinamismo e la capacità di inserimento.
Di recente, nella sfida di Coppa Italia tra Napoli e Inter, abbiamo potuto vedere Hysaj giocare nel ruolo di terzino sinistro, tra le sorpresa di molti, dato il suo piede naturale. I più attenti osservatori potranno ricordarsi che non è la prima volta che il difensore albanese ha ricoperto quel ruolo.
Spostando indietro le lancette dell’orologio, tornando all’Empoli di Sarri, possiamo vedere come Elseid avesse già giocato molte partite in quel ruolo, prima dell’esplosione di Mario Rui e la propria sull’altra fascia, rilegando così in panchina Laurini.
Passando all’esperienza napoletana, Sarri aveva provato ad utilizzare il tanto amato 4-3-1-2, adattando Insigne come trequartista e Callejon come seconda punta, accanto al pipita Higuain. Il Napoli non funzionava, così l’ex tecnico empolese passò al 4-3-3, dando una svolta decisiva al suo sistema e alla squadra azzurra.
Sempre a Napoli, è nato il suo miglior prodotto, Dries Mertens centravanti. Il giocatore belga, prima esterno, si è consacrato definitivamente in Italia e non solo, realizzando ben 28, 18 e 16 goal negli ultimi tre campionati. Un cambio di ruolo fondamentale per il Napoli e il calciatore stesso, con la calda piazza campana che ha potuto trovare un nuovo beniamino, rimpiazzando il partente Higuain. Il folletto di Lovanio si adattava perfettamente alle caratteristiche del gioco di Sarri, complice una non proprio grande statura e il baricentro basso, senza dimenticare il genio, che ne fa un giocatore rapido e forte tecnicamente.
Il tecnico di Napoli non è nuovo a esperimenti di emergenza, e soprattutto di successo, come già successo con Zielinski, che complice l’assenze prima di Insigne e poi Callejon, si è ritrovato ad agire sulle fasce laterali, ricambiando alla grande il proprio allenatore. Negli scontri europei con Feyenoord e Lipsia, entrambi fatali per il Napoli, il centrocampista polacco ha messo a segno due reti, negli inediti ruoli di ala destra e sinistra nel trio offensivo, mettendo in risalto il lavoro e l’inventiva di Sarri.
Ultimo, ma non per importanza, Ross Barkley. Dopo l’onerosa spesa del Chelsea e un difficile inizio, il tecnico è riuscito ad abbassare il raggio d’azione del centrocampista inglese, originariamente trequartista, come è già successo in passato con Hamsik e Zielinski.
Maurizio Sarri è un genio della tattica, e continuerà sicuramente ad evolversi, portando al calcio nuovi giocatori e nuove abitudini tecniche.
Immagine in evidenza: Twitter @juventusfc
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