“Notti intere ad aspettarti, ad aspettare te” recita così una delle più celebri, se non la più celebre canzone degli 883: Come mai. Due frasi che sono diventate un culto per l’intera scena della musica italiana e che rappresentano al meglio, al giorno d’oggi, la situazione vissuta da migliaia, se non milioni, di persone che aspettavano di vedere un Matteo Berrettini così. Perché Matteo Berrettini, tennista nato a Roma il 12 aprile 1996, è “quella roba là”: un campione.
Matteo, la Davis è TUA
Se mai un giorno Matteo Berrettini dovesse leggere questo articolo vorrei che leggesse tali parole: “Matteo, questa Coppa Davis è tua!“. E’ tua per vari motivi, perché Jannik Sinner lo scorso anno dopo la vittoria della seconda Coppa Davis ti disse: “Matteo, la rivinciamo insieme il prossimo anno”, è tua per come hai giocato, è tua per l’anima che hai messo in campo, è tua per la persona che sei (le lacrime a fine match contro l’Olanda parlano chiaro) ed è tua perché da Jannik Sinner, attualmente il giocatore di tennis più forte del pianeta, è facile aspettarsi prestazioni di un livello magistrale, mentre dal tuo punto di vista la situazione era un pochino diversa. Partiamo da un presupposto: Matteo Berrettini in Nazionale non può non essere convocato, che sia da giocatore, tifoso, maestro, allenatore; Matteo deve esserci sempre. Si merita di esserci sempre perché è un animale da gara, un agonista, uno che ha bisogno di queste situazioni per “sentirsi vivo”. Matteo aspettava le Final Eight della Coppa Davis come se fossero l’evento sportivo del 2024 e ciò alla fine ha fatto la differenza. Poi la sua forza, il suo temperamento, le sue giocate, il suo voler lottare su ogni punto han fatto il resto. Il capitano Filippo Volandri lo lascia fuori dallo schieramento del singolare contro l’Argentina nei quarti di finale, decisione che ha destato scalpore, anche vista la prestazione opaca di Lorenzo Musetti, ma chiaro che col senno di poi è facile parlare. Gioca, in coppia con Sinner, una partita fantastica in doppio contro l’Argentina e porta l’Italia in semifinale. Da lì in poi due capolavori, prima con Kokkinakis, dove ha girato una partita che in pochi avrebbero vinto dopo aver perso in quel modo il primo set (3 set point a favore). Menzione d’onore per il colpo spettacolare di polso sul 5-5 nel corso del terzo set. Colpo che, come dichiarato dallo stesso Kokkinakis in conferenza stampa, ha mandato completamente fuori giri il tennista Aussie, che da lì in poi ha sbagliato 3 dritti consecutivi che gli sono costati prima il break e poi la partita. La partita in finale contro l’olandese Botic Van De Zandschulp, se vogliamo, era ancor più complicata. Non tanto per la portata dell’avversario (l’olandese ha giocato alla grande in queste Final Eight, ma Kokkinakis è più forte) quanto per l’aspetto mentale e le energie che ti prosciuga vincere partite come quella vinta da Matteo contro Kokkinakis. Invece Matteo è un martello e a poco a poco, prendendo le misure in risposta all’olandese, riesce a mettergli sempre più pressione. Segnale chiaro che testimonia ciò è il break a 0 ottenuto da Berrettini sul 4-4 nel primo set, che ha indirizza fortemente la partita. Ne emerge dunque una vittoria comoda in 2 set per Matteo, mai realmente in pericolo al servizio, tranne qualche palla break qua e là, ma mai realmente messo in difficoltà da Van De Zandschulp. L’Italia poi, con la vittoria numero settantatré, ripeto, settantatré in stagione, di Jannik Sinner vince la terza Coppa Davis della sua storia e la seconda consecutiva. Si conclude dunque un 2024 magico per il tennis italiano, con la conquista di Coppa Davis e BJK Cup, vinta dalle azzurre capitanate da Tathiana Garbin pochi giorni prima, due Slam, le Atp Finals e un movimento sempre più in crescita. Questa vittoria è di tutti, di Matteo Arnaldi e Flavio Cobolli, presenti nel girone di Bologna a Settembre ma non a Malaga, è il trionfo di Volandri, è l’ennesimo trionfo di Jannik Sinner, ma è sopratutto il trionfo di un ritrovato Matteo Berrettini. A mio parere solo tra qualche anno riusciremo veramente a capire la portata di ciò che ha fatto il tennis azzurro nel corso degli ultimi 12 mesi, nel frattempo VIVA L’ITAL-TENNIS!
Embed from Getty ImagesMatteo, il 2024 rappresenta una rinascita
Questo è però, tralasciando la Coppa Davis, un approfondimento su Matteo Berrettini. Di conseguenza sarebbe logico chiedersi: “Ma come è andato il 2024 di Matteo Berrettini? A primo impatto, la risposta che mi viene da affermare in merito a questa domanda è la seguente: Il 2024 deve rappresentare per Berrettini una rinascita, ma ci arriviamo. Matteo comincia la sua stagione a marzo nel challenger di Phoenix, un torneo di categoria 175, di quelli introdotti nelle seconde settimane dei tornei Masters 1000 a 96 giocatori. Il tennista romano ha saltato dunque tutta la parte di stagione in Australia e i primi tornei indoor di febbraio per recuperare dall’infortunio che lo teneva fuori dai campi dallo US Open dello scorso anno. A Phoenix Matteo raggiunge subito la finale, sconfitto dal portoghese Borges. Il primo torneo vinto dell’anno però non tarderà molto ad arrivare, perché dopo la sconfitta al 1T nel Masters 1000 di Miami, ad inizio aprile c’è il consueto ritorno sulla terra battuta. Matteo vince il titolo nel torneo 250 di Marrakech, in Marocco. Un nuovo infortunio lo costringe però a saltare tutta la parte di stagione sulla terra battuta, Roland Garros compreso, e a tornare sui suoi amati prati verdi. Al rientro sull’erba, nel torneo 250 di Stoccarda, raggiunge la seconda finale dell’anno, sconfitto in questo caso da Jack Draper (autore di un 2024 pazzesco). A Wimbledon, dove ha giocato la finale nel 2021, ha la sfortuna di capitare nello stesso spicchio di tabellone di Jannik Sinner. I due si scontrano al 2T, in una partita che sarà vinta da Jannik in 4 set, ma che Matteo gioca alla grande vincendo l’unico set non finito con un tie-break. Una partita intensissima, con colpi di qualità assoluta, che è un peccato si sia giocata solo al 2T. Nel pieno dell’estate poi il ritorno sulla terra battuta, dove infila 10 vittorie consecutive vincendo i tornei 250 di Gstaad e Kitzbuhel. 10 partite tutte vinte per 2 set a 0 da parte di Matteo, che comincia a recuperare classifica e fiducia. Dopo lo US Open, dove viene eliminato per mano di Taylor Fritz, gioca il girone di Coppa Davis a Bologna, vincendo tutte e tre le partite giocate contro il brasiliano Fonseca, il belga Blockx e proprio Botic Van de Zanschulp. Dopo un autunno caratterizzato da qualche sconfitta inaspettata, mi vengono in mente per esempio Stricker a Stoccolma e Popyrin nel 1000 di Parigi-Bercy, arriva il trionfo di Malaga. Tutto questo per arrivare a dire cosa? Riepilogando Matteo Berrettini nel 2024 ha disputato 51 partite, vincendone 37 e perdendone 14. L’azzurro termina così il suo 2024 nella Top 5 dei giocatori con migliore percentuale di vittorie (72,7%) e viene inserito di conseguenza nelle nomination per gli Atp Awards nella voce “Comeback of the year”. Il 2024 deve rappresentare quindi una rinascita per Berrettini per tanti motivi: le partite vinte, le sensazioni ritrovate, e soprattutto perché era da qualche anno che Matteo, a causa di problemi fisici, chiudeva anticipatamente la sua stagione. Per ovviare al possibile problema infortuni Berrettini ha da poco annunciato l’assunzione di Umberto Ferrara, ex preparatore di Jannik Sinner, che comincerà a lavorare con Matteo dall’inizio dell’off-season. Con un unico obiettivo: il 2025.
Matteo, cosa ti riserverà il 2025?
Embed from Getty ImagesMolte delle fortune a livello tennistico di Matteo Berrettini passano, abbiamo detto, dal suo fisico. Perché poi, sistemato quello, non ci sono dubbi sulle capacità a livello tecnico di Matteo. Berrettini ad oggi occupa la posizione numero trentacinque nel ranking Atp. Servirà dunque una buona prima settimana di tornei, accompagnata magari da qualche ritiro, per essere testa di serie all’Australian Open a gennaio. Partire bene nella nuova stagione, senza noie di livello fisico, potrebbe essere fondamentale per Berrettini nel risalire la classifica. Tolti come detto i problemi fisici infatti, Matteo ha assolutamente il tennis per rientrare nei primi 20 e perché no, visto il livello attuale, nei primi 10 giocatori del mondo. Che sia quindi il 2025 la stagione del definitivo ritorno di Matteo Berrettini, anzi, del campione Matteo Berrettini? “Per aspera ad astra” Matteo, in bocca al lupo per il 2025!
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