Luca Bianchin è pezzo ormai raro nel giornalismo sportivo italiano. Con una scrittura tanto ironica quanto efficace, gestisce Rubrica Milan all’interno della Gazzetta dello Sport, e ci parla all’interno del nuovo podcast di Vita Sportiva, Area Piccola, dedicato al calcio. Ci parla di sé, del suo ruolo di giornalista e della sua esperienza col giornalismo di una volta. Non possiamo esimerci dal chiedergli anche cosa ne pensi di Tijjani Reijnders, di San Siro e della sua ristrutturazione, della nuova Champions League.
Luca risponde a tutto, in maniera esaustiva, completa, efficace. Spiega come il giornalismo vecchio stampo non sia più cosa per le nuove generazioni, o, meglio, che le nuove generazioni non riescono ad avvicinarsi al giornalismo vecchio stampo; spiega come l’imparzialità del giornalista sportivo sia ad oggi ancora qualcosa di fondamentale, ma al contempo come sia lecito issare il proprio vessillo e portare in alto la propria bandiera; spiega come la ristrutturazione di San Siro sia cosa complicata e dispendiosa e come Reijnders sia, ad oggi, una bellezza per gli occhi e un’àncora di salvezza per il Milan. Sentirlo parlare, anche per chi non è milanista, è un piacere, è formativo: in lui si racchiude un’esperienza del mondo calcistico preziosa, che non può essere in alcun modo dispersa.
Per questo si disperdono nella conversazione altre tematiche chiave come il Milan di Stefano Pioli, il carattere di Yunus Musah, la brillantezza e lo smalto perso in questi tempi da Rafael Leao ma anche il ruolo di Paulo Fonseca. Si parla di quanto la Champions League, nuova e spettacolare, possa effettivamente essere un valore aggiunto per le squadre, chi può passare il turno e con quanti punti si possa raggiungere direttamente la fase ad eliminazione diretta, e perché il Milan può raggiungerla. Una conversazione piena di spunti e preziosi punti di vista, che caldamente consigliamo, se il calcio si vuole viverlo, di ascoltare.
Immagine in evidenza: ©AllMilan.it
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