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Le poche chance di salvezza del Venezia

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La nostra Serie A è tornata e, dopo tre partite, è possibile emettere alcuni piccoli verdetti. Uno di questi riguarda le poche chance di salvezza del Venezia. Il cambio allenatore (Di Francesco al posto di Vanoli), un nuovo campionato con maggiore qualità da affrontare per molti giocatori, un mercato non all’altezza e il rischio di un fallimento societario hanno contribuito a indicare il Venezia come la pecora nera della Seria A 24/25. Ma l’ultima parola spetterà sempre e comunque al campo.

Il rischio di fallimento della società

Nella passata stagione il Venezia ha conquistato la promozione in A sotto la guida tecnica di Vanoli. La ciliegina sulla torta al termine di una grande stagione. Ma, durante i festeggiamenti, aleggiava il rischio del fallimento. Per fortuna ci ha pensato il rapper miliardario canadese Drake. Ha ricevuto una telefonata dal comprietario del Venezia, ovvero Brad Katsuyama, nella quale gli spiegava come servissero 30 milioni di euro nel giro di qualche mese per salvare la società. Nel giro di due settimane ne sono stati raccolti 40 grazie al lavoro in prima linea dell’artista. Nonostante l’intervento di Drake, rimangono poche le chance di salvezza del Venezia.

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Cambio alla guida tecnica

Il precampionato è stato caratterizzato dal record di cambi in panchina, ovvero 13 allenatori diversi rispetto alla stagione precedente. Anche il condottiere della promozione Paolo Vanoli si è trasferito alla corte del Toro di Cairo. La società lagunare ha deciso di affidare la panchina vacante a Eusebio Di Francesco. Si sa benissimo che il cambio allenatore rappresenta uno stravolgimento, a maggior ragione nelle squadre piccole dove la compattezza del gruppo fa ancora di più la differenza. L’approccio alle partite, l’idea tattica e i valori tecnici saranno diversi e servirà tempo ai giocatori per farli propri. Ma, di tempo ce n’è poco per tutti, come sono poche le chance di salvezza del Venezia.

Il mercato

Dopo il rischio di bancarotta non ci si poteva certo aspettare un mercato faraonico, ma neanche così scadente. La base del Venezia è solida, con giocatori affidabili, eppure la Serie A ti impone di alzare il livello. Gli acquisti di maggior rilievo sono stati Duncan, Oristanio e Nicolussi Caviglia. Ho definito personalmente Duncan il miglior acquisto per la sua potenza fisica e lo strappo, oltre che per l’esperienza. Il centrocampista ex Juve ha molto da dimostrare e deve abituarsi a una realtà diametralmente opposta a quella di Torino. Oristanio è una giovane promessa e, proprio in un caso simile, il giocatore potrà dimostrare di poter confermare ogni aspettativa.

Ecco un’analisi completa della squadra. Il modulo di gioco è il 3-4-2-1. Il portiere Joronen è l’uomo con maggiore esperienza internazionale alle spalle. I tre difensori sono affidabili (non concentratevi sull’errore di Svoboda contro la Lazio), ma abituati alla B. Il centrocampo potrà contare anche su Busio, ma la perdita di Tessmann è difficile da colmare. I due esterni, ovvero Zampano e Candela, sono buoni giocatori. Dovranno molto migliorare per competere in Serie A. Da capire se vi potrà essere l’inserimento del giovane terzino sinistro Carboni, in prestito dall’Inter. In avanti, poca qualità e sostanza ad affiancare e aiutare il “vichingo” finlandese Pohjanpalo. Trovare la via del gol sarà l’aspetto più complicato della stagione.

Inoltre, come sottolineato precedentemente, la perdita di Vanoli è forse quella più complicata da affrontare. L’allenatore lombardo aveva impresso la sua idea di calcio moderna e aggressiva portando molti giocatori a migliorare. Le idee e i tatticismi di Di Francesco sono diversi e bisogna capire dopo quanto tempo i giocatori li apprenderanno. Tutti questi fattori sottolineano le poche chance di salvezza del Venezia.

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Lotta salvezza

L’obiettivo della società lagunare è la salvezza. Se la squadra dovesse spingersi oltre, compirebbe un autentico miracolo sportivo. La lotta salvezza sarà accesa, estenuante e drammatica. Il Venezia è la principale candidata alla retrocessione anche per i bookmakers. La lotta coinvolgerà probabilmente Empoli, Cagliari, Lecce, Verona e, più in lontananza, Como e Parma, anche se queste 3 partite ci hanno fornito alcuni segnali e spunti di riflessione.

L’Empoli faticherà e lotterà per la salvezza, ripartendo però dal cinismo di Roberto D’Aversa. Il Verona in queste prime tre uscite ha impressionato per qualità di gioco e la squadra rivoluzionata con giocatori sconosciuti ai più sembra promettere, ricordando come il campionato sia comunque molto lungo. Il Cagliari non ha fatto faville e lotterà per la salvezza. Però, la squadra sarda è abituata a lottare per rimanere in A e sa come affrontare determinate sfide.

Il Parma ha prodotto un livello di calcio altissimo in queste prime tre uscite e la squadra sembra più che pronta per confermare la Serie A. Il Como invece è un’incognita. Tantissimi acquisti, molti over 30 con una grande caratura internazionale, ma il lavoro per Fabregas è molto. Deve trovare la chimica e l’affiatamento in poco tempo. I giocatori devono abituarsi a una realtà diversa. Però, la qualità è presente e la squadra può ambire a un piazzamento di metà classifica se trova i corretti meccanismi. Il Lecce è guidato dall’esperto Luca Gotti che è abile a lasciare la sua impronta in poco tempo, ma la squadra sarà coinvolta appieno nella lotta salvezza. Le poche chance di salvezza del Venezia rimangono la certezza e la costante di questo campionato.

Immagine in evidenza di Giorgia Sapienza (@sg.studio.grafico)

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Alessandro Armani

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