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La WNBA arriva nella Baia: ecco le Golden State Valkyries

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Se seguite con interesse la NBA e avete meno di 25 anni, avete sempre osservato una lega composta da 30 franchigie, perché l’ultima espansione risale al 2004, con l’ingresso degli Charlotte Bobcats. Per quanto riguarda la WNBA l’ultima espansione è invece datata 2008 e dalla nascita delle Atlanta Dream a oggi c’è stata solamente l’uscita di scena delle Sacramento Monachars nel 2009. Se avete seguito il basket americano in questo lasso di tempo, probabilmente la vostra esperienza sarà stata in buona parte segnata dalla dinastia dei Golden State Warriors, che nelle sue edizioni con anche Kevin Durant a roster può essere considerata la squadra più forte di sempre, con tutto ciò che ne è conseguito anche in termini di impatto sulle tendenze di gioco. Ebbene, la prossima franchigia che nascerà e muoverà i primi passi sotto i vostri occhi sarà proprio nella Bay Area, che avrà una squadra anche nella Women’s National Basketball Association: le Golden State Valkyries.

L’espansione della WNBA era stata invocata da diverso tempo, dato il pool di talento sempre più ampio a contendersi gli stessi 144 posti a disposizione per le migliori giocatrici di tutto il mondo. Non sarà l’ultima, perché a breve arriveranno anche Portland e le Toronto Tempo, che dal 2026 sarà la prima franchigia fuori dai confini degli Stati Uniti. La lega ha recentemente vissuto la prima gara 5 di finale decisa all’overtime nella sua storia, vinta dalle New York Liberty sulle Minnesota Lynx, e nella stessa stagione ha visto l’ingresso travolgente di una rookie class destinata a far parlare moltissimo, a partire inevitabilmente da Caitlin Clark, e ora ha celebrato il primo draft di espansione in 16 anni.

Costruire una cultura

Vincere un titolo entro 5 anni: è questo l’ambizioso progetto di Joe Lacob, proprietario degli Warriors e ora anche delle Valkyries, uno che non ha mai badato a spese pur di vincere. La direzione a breve, medio e lungo termine è già tracciata, e a confermare la volontà di costruire qualcosa di grande sono le prime decisioni strutturali. Le Valkyries giocheranno al Chase Center, casa anche della squadra di Steve Kerr, ma disporranno di una propria training facility. Potrà sembrare scontato, ma non tutte le squadre WNBA hanno a disposizione questo tipo di strutture: tra queste Atlanta e Chicago, le ultime due franchigie di espansione. Le Dream hanno raggiunto tre volte le finals nei loro primi sei anni di storia, ma senza aver ancora vinto un titolo, mentre per le Sky il primo titolo è arrivato nel 2021, quindici anni dopo l’ingresso nella lega.

Come detto, l’obiettivo di Lacob è provare a fare di meglio, e per arrivare subito a costruire una cultura vincente servono personalità vincenti al comando delle operazioni. In questo senso, le Valkyries probabilmente non potevano avere di meglio, sia dietro dietro la scrivania che in panchina. L’incarico di presidente è stato affidato a Jess Smith, che ha alle spalle diversi anni di esperienza in ruoli manageriali tra NWSL, MLS, NHL e MLB. La General Manager sarà Ohemaa Nyanin, che da assistente ha contribuito a costruire le New York Liberty campionesse in carica, con un passato anche all’interno di Team USA. Al suo fianco anche la serba Vanja Černivec, che dopo anni da scout in WNBA è diventata GM delle London Lions, vincitrici dell’Eurocup nella scorsa stagione.

Per il ruolo di head coach è stata invece scelta Natalie Nakase, che ha lasciato il ruolo da assistente di Becky Hammon alle Las Vegas Aces, con cui ha vinto il titolo nel 2022 e nel 2023. Precedentemente, nel suo curriculum ci sono esperienze da allenatrice anche nel basket maschile, prima da head coach in Giappone e poi da assistente ai Los Angeles Clippers.

Le scelte al draft di espansione

Prima di entrare nel dettaglio delle scelte, una breve spiegazione del funzionamento del draft di espansione. Ciascuna delle attuali 12 squadre ha dovuto comunicare una lista con tutte le proprie giocatrici sotto contratto, comprese quelle con contratto sospeso, i diritti delle scelte al draft senza contratto firmato e delle reserved free agent, che possono cioè negoziare solo con la franchigia di appartenenza. Da questa lista, ogni squadra ha protetto 6 giocatrici, rendendole non selezionabili per il draft, includendo anche chi diventerà unrestricted free agent questo inverno. Dal pool di giocatrici rimaste, le Valkyries hanno 12 chiamate a disposizione, con la possibilità di selezionarne al massimo una per ogni squadra di provenienza, ma senza l’obbligo di usare tutte e dodici le pick.

La lista delle prime giocatrici che faranno parte delle Golden State Valkyries è la seguente (l’ordine delle scelte è alfabetico per squadra di provenienza):

Dalle Atlanta Dream arriva Iliana Rupert, vista anche in maglia Virtus Bologna, attualmente in Eurolega con le turche di Mersin. Il suo contratto era sospeso, visto che nell’ultima stagione ha scelto di non prendere parte alla stagione WNBA per concentrarsi sui Giochi Olimpici. La francese, lunga tiratrice e buona rimbalzista, finora ha faticato a trovare il suo posto oltreoceano, pur vincendo l’anello con le Las Vegas Aces nel 2022. Nella sua ultima stagione ad Atlanta appena 2 punti e 2 rimbalzi di media in 8 minuti di utilizzo, mentre in Eurolega viaggia a 13 punti e 8.8 rimbalzi a partita.

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Dalle Chicago Sky la scelta è ricaduta su María Conde, di cui Golden State acquisisce quindi i diritti. La spagnola era stata scelta al terzo giro del draft 2019, ma deve ancora fare il suo esordio in WNBA. Secondo quando riporta Luis Vallejo su Relevo è di contare su di lei per la prossima stagione, ma la sua priorità rimane l’europeo con la nazionale (18-29 giugno, a stagione nel vivo). Conde è una guardia/ala con doti fisiche e di creazione dal palleggio sopra la media per il ruolo, e sarà interessante vedere quale potrà essere il suo impatto su un tipo di basket diverso da quello europeo. In questa stagione con Praga ha iniziato alla grande, con 14.8 punti, 5.5 rimbalzi e 6.7 assist di media in Eurolega.

La terza chiamata è Veronica Burton, proveniente dalle Connecticut Sun. Nel 2022 è stata draftata dalle Dallas Wings con la settima chiamata assoluta, ma dopo due annate discrete è stata tagliata alle porte del 2024. A stagione in corso la firma con Connecticut, con cui è entrata in pianta stabile in rotazione anche ai playoff, dove ha giocato quasi 19 minuti di media. Burton è una point guard che spicca principalmente per l’intensità difensiva, mentre in attacco può fungere da portatrice di palla, ma non ha lo stesso impatto che ha nell’altra metà campo. Nell’ultima stagione ha chiuso con 3.1 punti e 1.9 assist, e con le migliori percentuali al tiro in carriera (35% da tre punti).

Sorprendentemente le Dallas Wings hanno scelto di non proteggere Carla Leite e Golden State non ha esitato ad aggiungerla al proprio roster. Classe 2004, Dallas ha speso una chiamata al primo giro per sceglierla all’ultimo draft, ben sapendo che almeno per la prima stagione non avrebbe fatto parte del roster. Con il cambio di GM e il probabile arrivo di Paige Bueckers con la numero uno del prossimo draft, la franchigia texana ha scelto di non scommettere fino in fondo sul potenziale della playmaker francese, che ora diventa il principale progetto a lungo termine per le Valkyries.

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Il secondo blocco di chiamate si apre con Temi Fagbenle, non protetta dalle Indiana Fever. La lunga britannica è tornata quest’anno in WNBA per la prima volta dal 2019, e il suo impatto è stato subito molto positivo, con 6.2 punti e 4.8 rimbalzi in 19 minuti di utilizzo, tanto che la sua permanenza a Indiana dopo la free agency era data pressoché per certa. Fagbenle potrebbe anche essere il centro titolare per la prima stagione, ed è una delle poche veterane selezionate. Attualmente sta disputando la stagione europea con il Besiktas, dopo che l’anno scorso aveva vinto l’Eurocup da protagonista con le London Lions. Per lei anche un’esperienza in Italia con la Reyer Venezia, con cui ha vinto lo scudetto nel 2021.

Dalle Las Vegas Aces arriva Kate Marin, reduce da una stagione da rookie oltre le aspettative. Compagna di Clark ad Iowa, era stata scelta per sua stessa sorpresa al terzo giro dalle campionesse uscenti, e per alcuni tratti di stagione ha dimostrato di poter tenere il campo ed essere una più che valida giocatrice di rotazione. Per la nuova guardia delle Valkyries 2.3 punti e 1.5 rimbalzi in 11 minuti di media al primo anno della lega, in cui si è scoperta anche come una giocatrice particolarmente apprezzata dal pubblico.

Potrebbe avere un buon minutaggio Stephanie Talbot, ala in uscita dalle Los Angeles Sparks. La trentenne australiana ha alle spalle diverse stagioni a buon livello come role player tra Phoenix, Minnesota, Seattle e Los Angeles, con cui ha disputato una sola annata da 3.5 punti e 2.7 rimbalzi in 16 minuti. Talbot è un punto fermo anche della sua nazionale, con cui ha partecipato anche all’ultimo torneo olimpico. A Parigi per lei 5.7 punti, 7.5 assist, 4.5 rimbalzi e una medaglia di bronzo al collo. Con la sua versatilità ed esperienza potrà sicuramente dare una mano.

La notizia più interessante per il pubblico italiano arriva con l’ottava chiamata, perché la scelta proveniente dalle Minnesota Lynx è ricaduta su Cecilia Zandalasini. Dopo qualche anno lontana dagli Stati Uniti, l’ala della nazionale è tornata la scorsa stagione a Minnesota, con cui ha sfiorato il secondo titolo in carriera, giocando minuti importanti anche nelle finali. Il suo ruolo è stato diverso da quello che solitamente ricopre in maglia azzurra o nei club, molto più da specialista, ma il suo impatto è stato positivo, specialmente nelle buone serate di tiro. Se dovesse tornare subito in WNBA dopo Eurobasket (in cui l’Italia giocherà il girone in casa a Bologna), il suo minutaggio potrebbe aumentare rispetto ai 12 minuti che aveva alle Lynx, e di conseguenza anche la produzione in termini numerici (4.3 punti, 1 rimbalzo e 1 assist le cifre nel ’24).

Anche Kayla Thornton ha esperienza in Europa e in Italia (Venezia nel 2021-22), ed è probabilmente la giocatrice che potrebbe avere più impatto immediato in una contender tra le selezionate. Le New York sono state costrette a lasciarla andare per confermare il quintetto che le ha portate al titolo (Sabrina Ionescu, Leonie Fiebich, Betnijah Laney, Breanna Stewart e Jonquel Jones) e Nyara Sabally, decisiva in gara 5 delle Finals e più futuribile rispetto a Thornton, che però è stata molto preziosa come gregaria per la conquista dell’anello. Con la sua presenza difensiva e la capacità di attaccare il canestro e segnare tiri pesanti sugli scarichi, l’ala ex Dallas potrebbe essere una delle chiavi per trasferire anche sul campo la mentalità vincente che le Valkyries stanno cercando di costruire.

Dalle Phoenix Mercury arriva la quarta e ultima giocatrice statunitense selezionata, la lunga Monique Billings. Dopo essere stata scelta nel 2018 da Atlanta e aver trascorso lì le sue prime sei stagioni nella lega, quest’anno si è divisa tra Dallas e Phoenix, con cui ha chiuso con 4.8 punti e 4.1 rimbalzi di media in 18 minuti. Con lei, Fagbenle e Rupert la rotazione interna inizia già a prendere forma. Nessuna scelta invece dalle Seattle Storm, che stanno attraversando un momento piuttosto travagliato, con la star Jewell Loyd che ha appena richiesto di essere tradata.

L’ultima chiamata dalla Washington Mystics è Julie Vanloo, che a 31 anni ha appena concluso la sua stagione da rookie in WNBA. La belga si è trovata ad essere la playmaker titolare per quasi tutto l’anno, chiudendo a 7.4 punti e 4.3 assist di media, mentre con la nazionale ha un ruolo più libero e da scorer pura. Con le sue doti di passatrice e il range di tiro illimitato, Vanloo si è fatta subito notare anche negli Stati Uniti, e ora la sua avventura americana proseguirà con un’altra maglia.

Dopo il draft di espansione, sarà interessante capire come e quanto le Valkyries proveranno ad aggredire la free agency, anche se per il primo anno lo sguardo sarà rivolto principalmente al draft. Quest’anno sceglieranno con la numero 5, con cui potrebbero aggiungere un altro grandissimo talento proveniente dall’Europa, la diciottenne francese Dominique Malonga. Dopo il draft, il training camp in cui prendere le ultime decisioni per capire chi saranno le dodici che apriranno la stagione. Il 17 maggio contro Los Angeles la prima palla a due; il primo capitolo di una storia ancora tutta da scrivere.

Giovanni Valenzasca

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