Calcio

La crisi del Manchester City: il periodo nero della squadra migliore del mondo

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L’immagine di Guardiola alla fine del match contro il Feyenoord: un taglio sul naso auto procurato dal nervoso, i segni rossi delle mani su una testa stretta per la disperazione e un viso visibilmente provato, preoccupato e arrabbiato. Questo è l’emblema del periodo del suo Manchester City, che sta attraversando una crisi mai vista negli ultimi anni.

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La rimonta subita con il Feyenoord in Champions League è clamorosa, ed è solo la punta dell’iceberg di un periodo che più nero non si può. All’Etihad, davanti ai propri tifosi, avanti 3-0 dopo 53 minuti, è successo l’inverosimile. Un po’ come il suo allenatore, il Manchester City si è fatto male da solo, subendo in successione i tre gol che hanno portato gli olandesi al pareggio. Nel freddo martedì sera di fine novembre si è visto un City fuori di sé, insicuro e fragile, come testimoniano gli sconsiderati movimenti difensivi che hanno permesso con relativa facilità agli ospiti di andare in rete.

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E quindi niente da fare: dopo le 5 sconfitte di fila, il Manchester City non riesce a tornare alla vittoria, nemmeno in queste condizioni. E domenica arriva il Liverpool, la squadra più in forma d’Europa…

Manchester City, ma che ti succede?

Tottenham, Bournemouth, Brighton, Sporting CP, e di nuovo Tottenham. Un filotto di 5 sfide che il Manchester City di Guardiola avrebbe dovuto superare agevolmente, secondo come ci ha abituato in passato. Invece a sorpresa no, 0 punti in cinque partite. Cinque sconfitte con 14 gol subiti, e soltanto 4 realizzati. Tutti siamo rimasti sorpresi e abbiamo provato a dare una spiegazione, ma le principali ragioni di questa crisi sono tre.

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L’infortunio al ginocchio di Rodri è senz’altro un fattore importantissimo da considerare. “Capisci il vero valore delle cose quando le perdi”: Rodri ne è l’esempio lampante. Un giocatore formidabile ma che non ruba l’occhio, nonché Pallone d’Oro contestassimo tra mille polemiche. Ma la sua importanza per il Manchester City è capitale, tant’è che da quando non c’è lui i citizens hanno iniziato a trovare molte più difficoltà nell’equilibrio di squadra e nella creazione offensiva. L’inizio delle fatiche è da attribuire all’infortunio di Rodri.

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Non solo lui però: l’infermeria del Manchester City è costantemente piena. Problemi muscolari, fastidi ai muscoli, sovraccarichi: di tutto e di più. Oltre al mediano spagnolo, gli assenti nell’ultimo match erano Doku, Kovacic, Stones e Bobb, con Ruben Dias recuperato solo per la panchina. Questi infortuni, insieme alle molteplici partite che la stagione calcistica riserva al Manchester City, hanno evidenziato il secondo fattore della crisi: la rosa corta. Avete letto bene. Sì perché, paradossalmente (per tutti i soldi spesi negli anni) l’organico che ha a disposizione Pep Guardiola è più che ristretto. 3, 4, 5 elementi della Prima Squadra in panchina non sono abbastanza, e non permettono le rotazioni indispensabili con questo calendario. Risultato: squadra stravolta dai tanti impegni e poco impatto di chi subentra.

Terzo ma non per importanza: l’aspetto mentale. Il Manchester City versione crisi appare spento, sfiduciato e disattento. Come se abbia perso tutta la fiducia nei propri mezzi. I tre gol subiti contro il Feyenoord sono imbarazzanti, soprattutto per una squadra del livello dei citizens. Gente che cammina, difesa scopertissima, uscite sconsiderate e chi più ne ha più ne metta. Il Manchester City è in tilt. Sta a Pep Guardiola tentare di ricostruire la mentalità vincente dei suoi per provare ad uscire da questa crisi nerissima.

Rialzarsi e guardare avanti

“Stop crying your heart out” cantavano gli Oasis: e non c’è frase né band più adatta al momento del Manchester City. Le parole di Liam Gallagher sembrano suonare premonitrici e calzano a pennello per la crisi di Pep & co.: “cause all of the stars are fading away, just try not worry, you’ll se them someday”, letteralmente “tutte le stelle stanno scomparendo, non preoccuparti, le rivedrai un giorno”. È il momento di reagire, il momento di tirare fuori gli attributi, di mostrare ancora una volta di che pasta sono fatti. Quale migliore occasione di incontrare la squadra più in forma d’Europa? Quale miglior occasione di provare a fermarli compiendo un’impresa che ad oggi sembra molto complicata? Quale miglior occasione per far ricredere tutti e ricominciare a macinare gol e vittorie?

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Pep dovrà ancora una volta fare gli straordinari, e lavorare moltissimo sulla testa dei suoi. Una volta tornati alla vittoria, sicuramente i suoi ragazzi saranno più sereni e leggeri, e potranno tornare ad essere la superpotenza che ha stregato il mondo negli ultimi anni.

Immagine in evidenza: X / Manchester City

Matteo Petrulli

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