Questa sera lo Stadio Olimpico di Roma ospiterà la finale della settantunesima edizione della Coppa Italia, che vedrà contendersi il trofeo la Juventus, detentrice del titolo, guidata da Massimiliano Allegri, e il Milan di Rino Gattuso, a caccia di un posto in Europa League. E’ la quinta volta che Juventus e Milan si affrontano nella finale della coppa nazionale: i precedenti vedono in vantaggio la Juventus, vincitrice di tre confronti, il più recente dei quali, nel 2016, deciso ai tempi supplementari da un gol di Alvaro Morata. Ma oltre al prestigio del trofeo, perché è importante per i due club alzare la Coppa nel cielo di Roma?
La Juventus, dopo aver (quasi) matematicamente vinto il suo trentaquattresimo scudetto, punta a regalare ai propri tifosi il quarto double negli ultimi quattro anni, cercando di alleviare la delusione e la rabbia scaturita dall’eliminazione in Champions League, subita per mano del Real Madrid, con la conquista della sua tredicesima Coppa Italia. Inoltre, quella di stasera sarebbe la prima – e forse ultima – finale di Coppa Italia giocata da Gigi Buffon, la cui unica presenza da titolare in una finale della coppa nazionale risale al 1999, quando ancora indossava la maglia del Parma.
Il Milan, dal canto suo, mira a risollevare le sorti di una stagione piuttosto fallimentare. Obiettivo primario della società, infatti, era la qualificazione diretta alla prossima edizione della Champions League; tuttavia le difficoltà emerse nel corso della stagione, che hanno portato all’esonero di Montella e alla “promozione” di Gattuso, dovute molto probabilmente al radicale cambiamento attuato sia a livello societario che a livello di rosa, hanno costretto la società a ridimensionare gli obiettivi, puntando alla qualificazione alla prossima Europa League. Vista l’agguerrita concorrenza di Atalanta e Fiorentina che i rossoneri sono costretti a fronteggiare in campionato per conquistare l’ultimo posto disponibile per l’Europa (nel prossimo turno il Milan è ospite dell’Atalanta stessa), il match di questa sera è un’occasione più unica che rara. Vietato sbagliare!
A cura di Biagio Vaira
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