La due giorni di Champions ha dimostrato che, Juve a parte, alle italiane manca ancora qualcosa per poter realmente dire la propria anche sul palcoscenico più importante del mondo.
Andando in ordine cronologico, partiamo con l’Atalanta: la squadra di Gasperini ha forse subito il fatto di debuttare in Champions in uno stadio come San Siro, che sappiamo poter dare tanto ma, quando si hanno giocatori che non sono abituati a queste partite, può anche togliere tanto.
La Dea ha giocato una buona partita, ma ha avuto il demerito di non concretizzare tutte le occasioni avute, compreso il rigore di Ilicic, pagando poi pegno a fine gara, con un rocambolesco goal in contropiede a tempo scaduto degli ucraini dello Shakhtar.
Una sconfitta che, oltre a far male a livello psicologico, complica terribilmente il passaggio del turno per i bergamaschi, che sono ancora a 0 punti e che, nelle prossime 2 giornate, affronteranno il City di Guardiola, una delle favorite alla vittoria finale.
Passando alla giornata di ieri, nelle partite delle 19 il Napoli non è andato oltre lo 0 a 0 contro i belgi del Genk.
Partenopei che hanno giocato come se avessero sottovalutato l’impegno contro un avversario oggettivamente inferiore a livello tecnico, ma che con un’ottima attenzione difensiva è riuscito a bloccare le bocche di fuoco di Ancelotti.
Se all’Atalanta è mancata un po’ di esperienza, al Napoli è mancato il cinismo necessario per vincere questo tipo di partite, dove l’approcio non è dei migliori e si tende a sottovalutare l’avversario.
In questi casi servirebbe un campionissimo in grado di fare la giocata decisiva, elemento che al momento, senza nulla togliere ai vari Mertens, Insigne e Lozano, manca alla squadra del patron De Laurentis.
In serata è arrivata poi, a chiudere il cerchio, la terza delusione su quattro partite giocate dalle italiane, visto che l’Inter si è fatta rimontare dal Barcellona.
Non sono un pazzo, la delusione non è data dal risultato, che al contrario è oro colato per la squadra di Conte, ma da come è arrivato: in vantaggio subito con Lautaro, i nerazzurri sono calati alla distanza, facendosi raggiungere a poi superare da una doppietta di Suarez, che torna a segnare in Champions dopo anni.
L’Inter deve ripartire dai primi 60 minuti, dove ha giocato alla pari contro il Barcellona del tridente Messi, Suarez e Griezmann, ma deve anche capire il motivo del calo fisico e cercare di migliorare sotto questo aspetto.
Sicuramente siamo a Ottobre e sparare sentenze sarebbe ingiusto, però queste prime 2 giornate hanno evidenziato i problemi che ognuna delle italiane impegnate in Champions ha, risolvibili solo attraverso il lavoro, visto che le idee proposte non devono essere cambiate.
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