E voi vi aspettavate una stagione così? Certamente, molti individui hanno puntato molto su questa squadra, per l’approdo di un grande allenatore sulla panchina ed una campagna acquisti favolosa. L’Inter doveva incarnare necessariamente il ruolo di acerrima nemica della Juventus, ed in qualche modo è riuscita nell’intento. Ha dato filo da torcere ai bianconeri fino alla fine ed ha ostacolato i loro piani, riuscendo quasi a scippare il tricolare agli avversari, per un pelo. Antonio Conte ci è andato vicino, molto vicino ma un solo punto ha diviso le due compagini.
I nerazzurri hanno sciupato anche la possibilità di aggiudicarsi la Coppa Italia, stoppati in semifinale dai partenopei di Rino Gattuso. Ma il duro lavoro ripaga continuamente e le soddisfazioni prima o poi arrivano: stasera 17 agosto, i nerazzurri disputeranno la semifinale di Europa League contro lo Shakhtar Donetsk, con la speranza di giocarsi la finale e magari alzare anche la coppa, forse la più importante fra le tre competizioni disputate.
E se al termine, quindi, di una stagione maledetta, la ciliegina si chiamasse Europa League? Senza ombra di dubbio, vincere questa competizione non sarà così influente come alzare la “Coppa dalla grandi orecchie“, ma comunque è un ulteriore trofeo in bacheca, da aggiungere alla storia nerazzurra, ed è impotantissimo per un club prestigioso del calibro dell’Inter.
Il club milanese, inoltre, è rimasto solo: con l’eliminazione dell’Atalanta dalla Champions League, infatti, la squadra di Suning è ora l’unica italiana in corsa in Europa. Non capitava dal lontano 2010, anno in cui i nerazzurri firmarono una delle pagine più affascinanti ed importanti della loro storia, conquistando il memorabile ed indimenticabile “triplete“. L’Inter è in semifinale di Europa League e stasera si giocherà l’accesso alla finale contro il club ucraino. Una finale europea manca al club di Milano proprio dalla magica notte di Madrid. Un decennio fa, a guidare l’attacco nerazzurro c’era “El Principe” Milito, ora tocca invece a mister 30 gol Romelu Lukaku far sognare la tifoseria.
“Paura? Non fa parte del vocabolario mio e dei miei calciatori. Abbiamo rispetto, certo, per lo Shakhtar. Ma abbiamo voglia di dimostrare che c’è un motivo se siamo arrivati fin qui e vogliamo la finale“. Volete sapere quante possibilità ha l’Inter di vincere l’Europa? Niente paura, ci ha pensato Antonio Conte a dare la scossa alla propria squadra; dopo aver inculcato nelle menti dei propri giocatori tutta la sua filosofia, passione per il calcio ed un enorme sforzo, duro lavoro, ora suona la carica perchè è arrivato il momento di dimostare la potenza e la brama di successo di questa squadra.
La compagine nerazzurra ha onorato casciuna competizione quest’anno, giungendo fino alla fine. È stato un percorso tortuoso e cervellotico, che ha ostacolato fin dal principio il club milanese; l’indole della squadra, però, è sempre salita a galla, con tanta concentrazione e nervi saldi, senza guardare e pensare cosa facessero gli altri, hanno continuato su quella via, abbattendo ogni tipo di impedimento. Ed ora ditemi, quale altra squadra, se non il Football Club Internazionale Milano, può e deve vincere l’Europa League?
Come già detto, sono trascorsi dieci lunghi anni dall’ultima finale, quella del triplete, un decennio colmo di illusioni e delusioni. Una finale la cerca anche Antonio Conte: da allenatore, infatti, l’ha sfiorata con la Juventus, quando fu elimanato dal Benfica proprio in semifinale. L’Inter è a secco di trofei dal 2011; deve fare l’ultimo passo per accedere alla finale, che si disputerà venerdì a Colonia e per non far calare la bandiera italiana in Europa.
A Düsseldorf per la semifinale è arrivata anche la proprietà: Steven Zhang. Dopo cinque mesi e mezzo, infatti, il giovane presidente ha riabbracciato i ragazzi. Il rapporto tra lui e Conte è solido e compatto, lo testimonia lo stesso tecnico. I discorsi sul futuro, sui pesi in società, sui pensieri dell’allenatore, sono rinviati al termine dell’Europa League. Finché si gioca nulla deve distogliere e turbare la squadra dall’obiettivo di tornare a vincere.
Prima, però, va sconfitto lo Shakhtar e in una gara secca i valori tendono ad appiattirsi. La formazione è ucraina soltanto sulla carta, perché di fatto è una colonia di tredici brasiliani, pochi fantasisti e molti con il gol nel sangue, come Taison e Moraes. I nerazzurri dovranno far fronte all’assenza di Alexis Sanchez, che lascia il solo Esposito come sostituto d’attacco per la coppia Lukaku-Lautaro. Conte dovrebbe poi confermare la formazione che è scesa in campo agli ottavi e ai quarti, Eriksen sarà inserito a gara in corso per tentare di offrire ancor più qualità a centrocampo e di colpire al momento giusto; sulle corsie sarà importante anche l’ingresso sul terreno di gioco di Moses.
Stasera l’Inter e Antonio Conte si giocheranno tutto, affinché stacchino il pass per la finale ed incornicino una stagione già al di sopra delle aspettative. C’è in palio un posto in finale per cancellare dieci anni di amarezze e iniziare a scrivere un futuro del tutto diverso.
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