Il VAR è un sistema di supporto all’arbitro mediante l’impiego di strumenti tecnologici, sotto la supervisione di due assistenti. Il VAR è stato approvato dall’IFAB (International Football Association Board) nel giugno del 2016, e dopo una serie di verifiche, la FIFA ne ha annunciato anche l’impiego per i mondiali appena trascorsi. In Italia, l’utilizzo del VAR è stato introdotto dal giugno 2017, con conseguente abolizione degli arbitri di porta. Lo scopo di questa nuova tecnologia è quella di diminuire al minimo l’errore dell’arbitro durante la partita. Nonostante inizialmente abbia fatto un po’ discutere, a fine stagione, dopo aver tirato le somme, si è dimostrato molto utile per il mondo del calcio.
Nuova stagione, nuove polemiche.
Sono bastate poche ore di calcio giocato per accorgersi della mutazione genetica che ha subito il VAR. Tutta colpa del nuovo protocollo IFAB che ha ristretto il campo d’azione degli arbitri dietro il teleschermo, facendoli passare dall’intervenire in caso di errore “chiaro” a quello “chiaro ed evidente”. Facendo ciò, hanno fatto un passo indietro, invece di farne uno in avanti. Un’altro aspetto nuovo è il proiettare l’azione che l’arbitro osserva nello schermo a bordo campo, nei teleschermi dello stadio. Buona idea, se non fosse che non tutti gli stadi italiani hanno un maxi schermo, esempio eclatante il San Paolo.
Insomma, prepariamoci ad assistere a polemiche e veleni post partita. Non che fossero mancati l’anno scorso, ma la gente si era abituata a considerare marginale l’errore arbitrale e i mesi erano serviti per far comprendere il funzionamento del VAR e delle sue regole. Adesso si riparte quasi da capo. Un errore che non è da imputare agli arbitri ed al sistema italiano perché l’input viene da fuori. Loro possono solo applicare le direttive cercando di essere uniformi, quindi con un intervento in meno piuttosto che uno in più. Eppure basterebbe così poco per migliorare le cose, come ad esempio modificare il “chiaro ed evidente errore” in “possibile errore”, così da aprire un confronto più aperto tra direttore di gara e VAR, ed ampliare il margine d’intervento della tecnologia.
Ma da un paese, come il nostro, che pensa a copiare gli altri paesi nelle riforme “minori” (vedi riforma sulle Squadre B e poi alla fine ne viene formata solo una, oppure la fascia da capitano standard per tutti e il calciomercato che chiude prima dell’inizio della stagione ma allo stesso tempo non si sa quando inizia il campionato di serie C e se quello di serie B partirà e non si fermerà), non ci si può aspettare di meglio
“A Simo”,e te stai sempre a lamenta”! E l”anno scorso l”arbitri, e mo nun te va bene come magnano Che c”è, n”te piace più la porchetta?