Un libro con VS

Il genio e ribelle McEnroe si racconta nel suo “Sul serio”

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L’autobiografia più controversa di uno dei personaggi più amati e allo stesso tempo odiati nel mondo del tennis. Anzi è meglio definirlo come un racconto a trecentosessanta gradi descritto dal genio ribelle che ha avuto la capacità di cambiare il tennis e che ancora oggi vorrebbe cambiarlo a modo suo. Il suo libro si chiama Sul serio-la mia storia un modo per far comprendere quanto è stato duro essere nei sui panni ma allo stesso tempo quanto fosse meraviglioso vivere una vita come la sua, piena di impegni, divertimento e sentirsi al centro del mondo. Ma arriva un momento nella vita in cui conta più di tutto prenderla sul serio.

Superbrat o Mister Coppa Davis chiamatelo come preferite, lui è semplicemente John McEnroe, uno dei miglior tennisti di tutti i tempi e attuale commentatore televisivo. John, nonostante il suo carattere irascibile, con la penna lascia intravedere tutte le sue paure e le sue debolezze, e riusciamo a scoprire che il grande McEnroe prima di essere un grande tennista e padre di sei figli avuti da due relazioni è un grande uomo pieno di sentimenti sia verso la persona in quanto tale che verso uno sport che è riuscito a consacrarlo. Con una penna, spiega la sua giovinezza e il rapporto non del tutto felice con le ragazze, i primi insegnamenti sul tennis, le sue prime vittorie, l’amicizia speciale con Peter Fleming e la tristezza dell’addio allo sport di Borg, uno dei suoi avversari storici e vincenti. McEnroe si sveste e mostra tutte le sue sfaccettature raccontando la sua voglia di essere sempre il migliore e il rapporto speciale con la musica. Il libro è un’ottima analisi di tutta la sua carriera tennistica e delle sue maggiori vittorie non tralasciando le delusioni maggiori su tutte la finale persa nel Grande Slam a Parigi al Roland Garros.

John mostra senza veli anche l’amore smisurato verso la sua Nazione, come dimostrano le sue numerose partecipazioni in Coppa Davis e il numero di vittorie ottenute. Si è sempre chiesto come mai i più grandi tennisti snobbassero una competizione di questa caratura, solo perché non fruttasse denaro. John nella sua vita avrà avuto moltissimi difetti ma uno dei suoi miglior pregi è quello di fare le cose con la giusta determinazione e la giusta passione. Per lui, partecipare alla Coppa Davis rappresentando gli Stati Uniti era la cosa più bella che potesse capitare ad un tennista.

Riprendendo una frase che riporta nelle sue pagine di vita, senza dubbio il “quasi tutti sogniamo di diventare famosi ma bisogna stare attenti a ciò che si desidera” lo rappresenta. Una personalità unica con le sue perle in campo e fuori e le sue sfuriate contro gli arbitri e gli avversari (emblematici i suoi batti becchi con Connors). Di rovesci e dritti ne ha fatti molti in campo e la maggior parte di questi vincenti e di match point nella vita ne ha recuperati tantissimi così come dentro il campo da tennis. Vi consiglio questa biografia, perchè da questo momento potete capire chi è il vero McEnroe e quanto conta per questo sport.

La Redazione
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