L’arrivo di Gonzalo Higuain al Milan è simile ad un’oasi nel deserto. Il tifoso milanista trova ristoro dopo la lunga estate che lo aveva portato a discutere con la UEFA della propria partecipazione all’Europa League e aveva vissuto un cambio al vertice veloce quanto rivoluzionario. Elliot è arrivato con la stessa violenza di Giulio Cesare in Gallia e ha portato un cambio societario tanto repentino quanto efficace. Yonghong Li (Il misterioso proprietario di miniere invisibili) lascia il posto a Scaroni. Mirabelli svuota l’ufficio per Leonardo. Proprio lui. Il traditore che torna a Milano e mostra subito i muscoli da dirigente che ha sviluppato negli ultimi anni.
Traditori
Nell’antica Grecia vi era l’usanza di accusare i traditori (o i sovversivi) scrivendo il loro nome su un anonimo foglietto e depositandolo in un vaso di terracotta posto nell’Agorà. Si chiamava ostracismo. Quello esposto dai tifosi del Milan nel 2011 è un po’ più grande di un foglio e sopra vi è scritto “Giuda interista”. L’epiteto giusto per quella che era una leggenda e aveva osato andare ad allenare i cugini nerazzurri. Leonardo. Oggi, alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa di presentazione come direttore tecnico milanista, risponde così: “Li capisco perfettamente, li rispetto. Forse è legato anche ad un passato insieme positivo, i sentimenti ci sono stati”. Nonostante abbia indossato la casacca rossonera un solo anno, il capitano del Milan della scorsa stagione aveva fatto provare le stesse emozioni ai tifosi. Il nome è lo stesso. Il cognome identifica il difensore italiano più forte degli ultimi anni. Bonucci. Il centrale era arrivato dalla Juve lo scorso anno e aveva esaltato le vecchie anime tifose del diavolo, stanche dei troppi anni passati senza vincere. Dopo una sola stagione, Leo decide di sbiancare la fascia rossa e di tornare sull’A4 direzione Torino. Il fato ha voluto che questa sia la prima operazione da dirigente dell’altro Leo. Roba tra traditori insomma. La prima conferenza stampa di Bonucci ci farà capire le reali motivazioni del suo trasferimento. Se mai esistono.
Trattativa muscolare
Preso atto della volontà di Bonucci di tornare a vestire bianconero, Leonardo telefona a Marotta e Paratici. I dirigenti juventini stanno vivendo un momento di grazia. Hanno concluso una trattativa tanto clamorosa quanto difficile. Cristiano Ronaldo, l’uomo che aveva negato ai bianconeri la coppa dalle grandi orecchie a Cardiff, ha firmato con la Juventus. Il dirigente brasiliano chiede ai due Caldara in cambio di Bonucci. Avanzare questa richiesta è una notevole prova di forza e la pone come condizione necessaria per riportare l’ex capitano del Milan alla Juve. Per ragioni di bilancio, i bianconeri devono anche piazzare Higuain e il dt milanista coglie l’occasione al volo. Credo che entrambe le squadre ci hanno guadagnato da questa trattativa. Bonucci per me rimane un difensore di grande spessore ed è un punto in più per conquistare la Champions. Caldara è alla sua prima prova in una grande squadra e deve dimostrare il suo valore. L’arrivo di Higuain è una certezza che al Milan manca dai tempi di Ibrahimovic. Juventus e Milan, a parer mio, si sono avvicinate ancora di più al proprio obiettivo.
Buona la prima
Le vittime dell’ostracismo alcune volte tornavano dall’esilio e venivano riammesse nella comunità per il loro rinnovato comportamento. L’atteggiamento di Leonardo è stato positivo. Ha condotto una trattativa intelligente e non ha mai mollato l’obiettivo. E’ riuscito a portare al Milan un grande attaccante rispettando il Fair Play finanziario. Ha coperto il ruolo lasciato libero da Bonucci con un profilo giovane e futuribile. Potrebbe aver formato la coppia centrale della nazionale dei prossimi anni. Per i tifosi è arrivato il momento di mettere da parte gli striscioni e dargli un altra possibilità. Pur sapendo che, in caso di fallimento, il vaso di terracotta è pronto ad essere riempito ancora.
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