I confronti, si sa, sono alla base del dibattito sportivo. Se poi i paragoni sono sani, per far capire ai meno avvezzi la grandezza, le differenze e le affinità tra due atleti, tutto appare più chiaro. In questo caso, il parallelismo è tra due dei più grandi sciatori di tutti i tempi: Hermann Maier e Marco Odermatt.
Il periodo che vogliamo prendere come riferimento è un quadriennio per due motivi: il primo riguarda l’incidente in moto che ha diviso in due tronconi la carriera di Maier dell’estate 2001, il secondo perché, paradossalmente, a distanza di 24 l’uno dall’altro, 24 come l’età che li separa, hanno iniziato il proprio periodo d’oro nella stagione olimpica, che per Maier vale a dire l’avvicinamento a Nagano 1998, per Odermatt a Pechino 2022 (altro punto in comune, i primi Giochi Olimpici della carriera disputati in Asia). Quindi, il quadriennio da prendere in considerazione è il 1997-2001 per Maier, mentre per Odermatt è il 2021-2025.
D’ora in avanti, per comodità, utilizzeremo anche i due soprannomi che contraddistinguono i due atleti: Herminator per Hermann Maier e Wondermatt per Marco Odermatt. Il primo è una crasi tra il suo nome, Hermann, e il personaggio di “Terminator”, interpretato dall’amico e connazionale Arnold Schwarzenegger che sia la stampa che i propri tifosi hanno voluto affibbiargli. Il secondo, invece, è mutuato tra il termine inglese “wonder”, tradotto, meraviglia, e il suo cognome, Odermatt, che calza a pennello proprio perché lo svizzero, in pista, stupisce sin dagli esordi.
Il rimpianto di non poter parametrare le due carriere per più tempo ci sarà sempre, infatti il più grande what if della storia dello sci alpino maschile è legato ad un quesito che tutti, dagli addetti ai lavori ai semplici appassionati, si sono posti: quanto avrebbe vinto Herminator senza quel maledettissimo incidente? Domanda a cui, purtroppo, non avremo mai una risposta. Quantomeno, però, si può fare un parallelismo su un periodo lungo quattro stagioni intere che ha, letteralmente, cambiato la storia dello sci alpino.
Partiamo da un dato significativo: i due, in quattro stagioni, in Coppa del Mondo, hanno partecipato ad un numero di gare praticamente identico. Maier ha disputato 103 gare mentre Odermatt ha preso parte a 101 competizioni. Le tre specialità che hanno contraddistinto questo quadriennio sono state: discesa libera, supergigante e slalom gigante. Se però Herminator ha provato, con discreti risultati, a cimentarsi anche in slalom speciale e combinata (una manche di discesa libera e due di slalom speciale), Wondermatt ha preferito curare, esclusivamente, le tre discipline, in modo da poter essere un all arounder soprattutto quando si tratta di far correre gli sci.
In somma, in Coppa del Mondo nel quadriennio: 103 gare per Maier (37 discese, 22 supergiganti, 33 giganti, 6 slalom, 4 combinate, 1 parallelo) e 101 per Odermatt (35 discese, 30 supergiganti, 36 giganti).
- Herminator su 103 gare ne ha vinte 40, pari al 38.83% ed è salito sul podio in 67 occasioni, pari al 65,05%.
- Wondermatt su 101 gare ne ha vinte 41, pari al 40,59% ed è salito sul podio in 75 occasioni, pari al 74,26%.
Prendendo solo in considerazione discesa libera, supergigante e slalom gigante le percentuali per Maier variano verso l’alto: su 92 gare disputate, infatti, ne ha vinte 39, pari al 42,39% ed è salito sul podio in 63 occasioni, pari al 68,48%.
In totale, in Coppa del Mondo, da quando esiste il sistema di punteggio corrente, ovverosia dalla stagione 1992/1993, nel quadriennio Hermann Maier ha ottenuto 6625 punti che divisi per quattro stagioni significa avere una media di 1656,25 punti, mentre Marco Odermatt si è spinto fino a 7349 che divisi, anch’essi, per quattro stagioni significano 1837,25 punti annui di media.
La media punti per gara si attesta a 72,76 punti per Odermatt e a 64,32 per Maier e, inoltre, sono due dei tre atleti in grado di superare la media di 70 punti a gara in una singola stagione per almeno due stagioni:
- Herminator nel 1997/1998 (73,26%) e nel 2000/2001 (73.54%);
- Wondermatt nel 2022/2023 (78.54%) e nel 2023/2024 (77,88%).
Nella storia, in Coppa del Mondo, da quando esiste il sistema di punteggio corrente, ovverosia dalla stagione 1992/1993, Marco Odermatt detiene il primato di punti ottenuti in una singola stagione, 2042 nel 2022/2023, Hermann Maier il secondo punteggio di sempre in singola stagione, 2000 nel 1999/2000. Nessun altro sciatore maschio nella storia è riuscito ad ottenere almeno 2000 punti in una stagione di Coppa del Mondo, tranne loro due.
Questo ha fatto si che, inoltre, entrambi abbiano il record di podi conquistati in una stagione, 22, Maier proprio nel 1999/2000 e Odermatt proprio nel 2022/2023. Sono, in più, i due che hanno avuto uno scarto maggiore sul secondo classificato nella Sfera di Cristallo: Herminator nel 2000/2001 ha dato 743 al secondo, poi è arrivato Wondermatt che nel 2023/2024 ne ha dati 874 di scarto.
Nel quadriennio in considerazione Hermann Maier ha conquistato 3 Coppe del Mondo generali alle quali ci ha aggiunto 9 Coppe di specialità: 2 Coppe di discesa libera, 4 Coppe di supergigante e 3 Coppe di slalom gigante. Di contro, Marco Odermatt ha conquistato 4 Coppe del Mondo generali alle quali ci ha aggiunto 9 Coppe di specialità: 2 Coppe di discesa libera, 3 Coppe di supergigante e 4 Coppe di slalom gigante.
Nella storia della Coppa del Mondo di sci alpino sono gli unici due atleti ad aver vinto, oltre alla classifica generale, tre coppe di specialità nella stessa stagione, per due stagione consecutive (1999/2000 e 2000/2001 Maier, 2023/2024 e 2024/2025 Odermatt), peraltro le stesse: discesa libera, supergigante e slalom gigante.
Nel quadriennio in osservazione, queste Coppe di specialità sono state conquistate grazie, soprattutto, alla costanza di rendimento nelle tre discipline:
- Herminator ha quindi ottenuto il 54,05% di podi in discesa libera (20 su 37), l’86,36% di podi in supergigante (19 su 22) e il 69,70% di podi in slalom gigante (23 su 33);
- Wondermatt risponde con il 60% di podi in discesa libera (21 su 35), il 70% dei podi in supergigante (21 su 30) e il 91,67% di podi in slalom gigante (33 su 36).
Nel quadriennio in esame Hermann Maier ha vinto almeno 10 gare a stagione in 3 stagioni: 1997/1998, 1999/2000 e 2000/2001; Marco Odermatt si è fermato a due stagioni: 2022/2023 e 2023/2024. In questi quattro anni, però, Hermann Maier ha ottenuto in una stagione, 2000/2001, il record assoluto di affermazioni in singola stagione nella storia della Coppa del Mondo, 13, Marco Odermatt, invece, ci è riuscito due volte ad eguagliare questo record, divenendo il primo atleta di sempre a conseguire questo traguardo, aggiungendo il fatto di averlo conquistato per due stagioni consecutive: 2022/2023 e 2023/2024.
Nel quadriennio a riguardo sia Hermann Maier che Marco Odermatt hanno partecipato a due edizioni dei Campionati mondiali di sci alpino e ad una dei Giochi Olimpici invernali. Hanno disputato in totale 6 gare a testa ai Mondiali (2 discese libere, 2 supergiganti e 2 slalom giganti) e 3 a testa ai Giochi Olimpici (1 discesa libera, 1 supergigante e 1 slalom gigante).
Hermann Maier ha conquistato 2 medaglie d’oro (discesa libera e supergigante), 1 d’argento (discesa libera) e 1 di bronzo (supergigante) ai Mondiali e 2 medaglie d’oro ai Giochi Olimpici (supergigante e slalom gigante), salendo sul podio quindi in 6 gare su 9 a disposizione. Marco Odermatt, invece, ha conquistato 3 medaglie d’oro ai Mondiali (discesa libera, supergigante e slalom gigante) e 1 ai Giochi Olimpici (slalom gigante), salendo sul podio in 4 occasioni su 9 gare disputate.
Siamo di fronte, probabilmente, a due quadrienni a dir poco irripetibili nella storia dello sci alpino. Quando Hermann Maier piombò con prepotenza sulla scena mondiale, infatti, non si era mai visto uno sciatore come lui. Potente ma tecnicamente eccelso, sempre alla ricerca della linea più diretta in pista, con doti di scorrevolezza fuori dal comune e con la capacità di deformare lo sci in velocità senza eguali fino ad allora.
C’è voluto un bel po’ affinché sbarcasse nel Circo Bianco un altro atleta con caratteristiche simili ed ecco, quindi, Marco Odermatt. L’elvetico, a differenza dell’austriaco, ha uno stile differente: sempre potente, ma estremamente elegante e leggero, tecnicamente sublime, capace di creare spazi dove essi non ci sono, abile a passare dritto anche sulle curve più arcuate e soprattutto primo sciatore di sempre che ha aiutato la propria marca di materiale a svilupparsi sempre di più. Infatti, il materiale che utilizza Odermatt è stato interamente sviluppato da lui, naturalmente grazie all’ausilio dei tecnici dell’azienda fornitrice, secondo la propria esperienza e sensibilità di sciata.
Dovessimo paragonarli a due artisti, Hermann Maier è Gustav Klimt, un secessionista del mondo dello sci, una mente capace di arrivare e sparigliare tutto quello che c’era fino ad allora, Marco Odermatt è Pablo Picasso, tecnicamente il più bravo, il migliore, arrivato ad un punto in cui, annoiato dall’essere ineccepibile metodologicamente ha deciso di stravolgere tutto inventando un nuovo modo di scendere in pista.
Non sapremo mai chi tra i due è il migliore perché non si possono assolutamente paragonare epoche differenti, ma una cosa è certa, almeno per chi vi parla: Hermann Maier è stato l’infanzia, Marco Odermatt la maturità, nel mezzo, l’adolescenza, è sinonimo di un altro grandissimo interprete, Aksel Lund Svindal, che però in questo racconto non è contemplato ma resta un altro grandissimo interprete delle discipline veloci più il gigante, un gradino sotto i due, numeri alla mano.
Per chi, come il sottoscritto, predilige la polivalenza sulla velocità partendo dalla base del gigante, oggettivamente la disciplina più esaltante dal punto di vista stilistico, estetico e tecnico, questi due ragazzi hanno rappresentato qualcosa più del semplice tifo. Sono stati l’anello di congiunzione tra due epoche diverse, tra due movimenti differenti. Hanno rappresentato, come ormai si abusa dire, l’evoluzione della specie dello sci alpino. Senza Hermann Maier non ci sarebbe stato Marco Odermatt e senza di loro, sai che noia le gare degli ultimi 30 anni?
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