Sedici anni e non sentirli. Haley Bugeja, attaccante maltese del Sassuolo, è arrivata in Emilia questa estate con le stigmate della predestinata. Per lei parla una media di due reti a partita con il suo vecchio club (il Mgarr United) e la sicurezza con cui ha già preso il suo posto da titolare in nazionale maggiore pur non essendo ancora maggiorenne.
Baricentro basso (171 cm di altezza), mancina, controllo felpato del pallone, rapidità di testa e di gambe e la capacità innata di riuscire a incunearsi in spazi che sembrano non esistere per poi colpire letalmente verso la porta avversaria. Le sue caratteristiche tecniche la rendono perfetta per poter occupare praticamente tutto il fronte d’attacco come trequartista, attaccante esterna o falso nove per favorire gli inserimenti delle compagne.
Haley ha mostrato questo nel suo repertorio. Le due reti di sabato sera al “Ricci”, all’esordio assoluto nel massimo campionato italiano, sono state un magnifico manifesto di ciò con vista su un potenziale ancora da esplorare: nel primo gol prende palla sulla trequarti, punta l’area e supera il portiere avversario con un preciso diagonale sul palo lungo, nel secondo fa anche meglio muovendosi dalla parte alta dell’area di rigore per poi piazzare il tiro con un giro mortifero che bacia la traversa e finisce la sua parabola in rete (https://www.youtube.com/watch?v=vpGhZUA1Lv0).
La sua voglia di arrivare va di pari passo con la serietà con cui affronta gli impegni che le vengono posti davanti. La Serie A è un trampolino importantissimo sulla strada di una crescita impressionante, le gare di qualificazione ai prossimi europei con la sua nazionale le stanno dando i primi assaggi di calcio internazionale che, se tanto ci dà tanto, presto diventeranno la sua dimensione naturale (purtroppo le maltesi hanno già avuto il loro doppio incrocio con l’Italia e quindi non potremo ammirare le sue doti nel breve).
Per potersi assicurare questo talento nascosto il Sassuolo si è mosso sotto traccia passando poi attraverso le forche caudine di FIGC e FIFA, particolarmente attente quando si parla di trasferimenti internazionali di minorenni, per poi convincere i genitori di Haley sulla bontà del progetto neroverde, non solo per quanto riguarda l’aspetto tecnico ma anche extracalcistico.
Gli emiliani alla fine l’hanno spuntata grazie all’importante lavoro proposto con il settore giovanile (che tanti risultati sta dando anche in ambito maschile) e si gode ora i frutti di un talento da valorizzare che col passare delle giornate, grazie al crescente affiatamento con la squadra e sotto le direttive di un allenatore attento come Gianpiero Piovani promette di fare sfracelli.
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