F1

Gran Premio d’Ungheria: God save the rain

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Prima del weekend: Ferrari e Red Bull si contenderanno la vittoria all’Hungaroring.

Venerdì dopo le prime due sessioni di prove libere: arrivano le conferme, Ferrari e Red Bull inarrivabili per la Mercedes, destianata ad essere la terza forza in Ungheria.

Sabato mattina dopo la terza sessione di prove libere: Sebastian Vettel e la Ferrari si apprestano a dominare il weekend, la Mercedes però è in agguato, almeno con Valtteri Bottas, mentre Lewis Hamilton ha avuto più difficoltà del previsto rispetto al compagno finlandese, la Red Bull semmbra doversi accontentare della terza fila. Ma attenzione, in qualifica è forte il rischio della pioggia. C’è bisogno di ricordare ciò che èaccaduto in Germania all’arrivo di essa?

Post qualifica: come da previsione, Lewis Hamilton, fortemente sfavorito all’inizio del weekend, si conferma rain-master, grazie anche ad una Mercedes versione anfibio, capace di adattasi in qualunque condizione, portando pure Valtteri Bottas in prima fila, con la Ferrari che invece arranca ma limita i danni agguantando la seconda fila. Delusione Red Bull, storicamente a suo con la pioggia, non va oltre l’ottavo posto con Max Verstappen, con Ricciardo addirittura eliminato in Q2, dopo aver rischiato pure di non passare la Q1. IL MONDO ALLA ROVESCIA!

Da quello che doveva essere il weekend del riscatto e dell’orgoglio per Sebastian Vettel e la Ferrari in toto, si trasforma in una doccia gelida. E pensare che Sebastian è stato pure fortunato a non forare dopo il discussissimo contatto con Valtteri Bottas, altrimenti sarebbe stata veramente tosta la situazione nella classifica iridata.

Mentre la Ferrari dovrà rimboccarsi le maniche ed esprimere tutto il potenziale possibile della SF71-H, la Mercedes e Lewis Hamilton non potevano aspettarsi di più da queste ultime due gare.

Chiudendo il capitolo top team (Ferrari, Mercedes, Red Bull), che a breve tratteremo più profondamente attraverso un analisi dettagliata dei reali valori ed equilibri in campo, guardiamo un po’ anche la situazione delle altre squadre.

Al sesto posto, dietro la top five, nonchè l’ultimo a non essere doppiato, troviamo un gigantesco Gasly, che dopo una super qualifica sul bagnato, si conferma la domenica con una gara egregia, gestita alla perfezione, tenendo a distanza rivali disponenti di una vettura certamente molto più conpetitive rispetta alla per la verità misera Toro Rosso. Come Kevin Magnussen, comunque settimo al traguardo dopo una buonissima gara, in cui l’ha visto pure battagliare stringendo con i denti la posizione su Ricciardo: un tentatifo fallito, ma di cui ne è valsa la pena di provare.

Ottavo un grandissimo Alonso che raccoglie il quarantaquattresimo punto in campionato, un impresa vista la pochezza tecnica della Mclaren, che ha avuto pure l’opportunità di chiudere con entrambe le vetture in zona punti, sfumata con il ritiro di Stoffel Vandoorne.

Nono Carlos Sainz, che è riuscito a vincere il confronto interno con il compagno Nico Hulkenberg (dodicesimo al traguardo), e a chiudere la top ten l’altra Haas di Romain Grosjean, che invece perde di nuovo il confronto con Magnussen.

La Formula 1 va in vacanza. Allungherà la Mercedes? Reagirà la Ferrari? Oppure tornerà la Red Bull, come di solito fa nella seconda parte di stagione?

 

Tommaso Palazzo

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