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Gran Premio di Germania F1: La magia dei Ring tedeschi

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Dopo un weekend di pausa, il campionato riparte in Germania.

Una tappa che nel corso della storia della Formula Uno ha rappresentato e rappresenta tutt’ora un classico.

Tuttavia, se precedentemente si correva annualmente in pianta stabile nel paese teutonico, attualmente si corre solo a cadenza biennale. Cosa c’è alla base di tutto?

Il Gran Premio tedesco fu disputato nei suoi primi 26 anni dal 1951 al 1976 (eccetto che nel 1955, 1959, 1960 e 1970) nel leggendario Nurburgring-Nordschleife, mentre dal 1977 al 2008 nel circuito di Hockenheim (inclusa l’edizione del 1970 ed escluse quelle del 1985 e del 2007). Dal 2008 in poi l’Hockenheimring si è alternato come sede della corsa tedesca con il Nurburgring GP-Strecke, ossia il Nordschleife ridotto, dopo il gravissimo incidente occorso all’allora pilota della Ferrari Niki Lauda nel 1976. Ma l’alternanza durò fino al 2014, quando si manifestarono enormi difficoltà economiche nel finanziamento della corsa al Nurburgring, che portò alla cancellazione della tappa tedesca non solo nel 2015, ma anche nel 2017, con l’ultima edizione che risale perciò al 2016, quando si corse all’Hockenheimring.

Circuiti magici quelli tedeschi, che vale pena di riscosprire insieme:

Nurburgring

Il Nurburgring, che si snoda intorno al Castello di Nurburg, è considerato dalla maggioranza degli appassionati come il circuito più affascinante, difficile e pericoloso al mondo.

Inaugurato il 18 giugno 1927, il tracciato si snodava attraverso i saliscendi delle alture comprese tra le città di AdenauNurburg e Mullenbach nell’Eifel. La Nordschleife era caratterizzata da 172 curve (di cui 84 a destra e 88 a sinistra) ognuna delle quali si differenziava per raggio, inclinazione e pendenza. Le prime edizioni del Gran Premio di Germania si svolsero sul tracciato completo, mentre dal 1931 venne preferita la Nordschleife. Come già accennato su questa si corse il Gran Premio di Germania dal 1951 al 1976, con le sole eccezioni del 1959 e del 1970. In quest’anno la pista fu profondamente ammodernata, con il rifacimento della sede stradale e l’aggiunta dei guard-rail lungo il percorso.

Ma la storia del Gran Premio al Ring cambiò bruscamente nel 1976. ll pilota della Ferrari e campione del mondo in carica Niki Lauda ebbe il più grave incidente della sua carriera che gli lasciò gravi danni fisici e il volto ancor oggi sfigurato.

La gara si mise subito male perché aveva appena piovuto e Lauda scelse le gomme per la pioggia, però durante il primo giro perse posizioni rispetto ai piloti con gomme slick, quindi si fermò a cambiarle e ripartì cercando di recuperare ma ebbe il grave incidente in una curva a Bergwerk anche a causa della poca aderenza fornita dalle gomme fredde, su un tratto di asfalto ancora bagnato. Lauda, dopo aver perso il controllo della propria vettura, colpì una roccia a lato del circuito e terminò la sua corsa in mezzo alla pista, privo del casco scalzatosi nell’urto. La monoposto prese fuoco per la fuoriuscita di benzina e il pilota rimase intrappolato nella vettura in fiamme, prima che alcuni colleghi sopraggiunsero cercando coraggiosamente di aiutarlo: tra questi Harald ErtlGuy Edwards e Brett Lunger, ma fu soprattutto per l’intervento di Arturo Merzario, il quale lo estrasse dall’abitacolo in fiamme, che Lauda riuscì a salvarsi; anche se le sue condizioni rimasero molto critiche nei giorni seguenti, non tanto per le pur gravi ustioni subìte, quanto per aver inalato i velenosi fumi della benzina che potevano danneggiare i polmoni e poi il sangue, con conseguenze letali. Solamente il 5 agosto venne dichiarato fuori pericolo dai medici.

Questa fu l’ultima volta in cui si svolse un Gran Premio di Formula 1 sulla Nordschleife. Da quell’anno i piloti ottennero che la corsa fosse trasferita all’Hockenheimring.

Era la fine di un’era.

Per tornare ad ospitare la massima serie, fu decisa la costruzione di una nuova pista: il Gp-Strecke, che avrebbe preso il posto della vecchia pista in tutte le competizioni di massimo livello. La si costruì lì dove sorgeva la Sudschleife, la cui porzione a ridosso dell’area del traguardo e dei box fu demolita, mentre per la restante parte (i tre quarti del tracciato) fu integrata nella rete stradale locale.

L’inaugurazione avvenne nel 1984 e da allora la nuova pista fu sede del Gran Premio del Lussemburgo (nel 1997 e 1998) e del Gran Premio d’Europa (nel 1984, 1995, 1996 e dal 1999 fino al 2007), solo de iure, ma non de facto. Fino al 2009 il Nurburgring non è stato più sede del Gran Premio di Germania (eccezione fatta per il 1985).

La Nordschleife resta a tutt’oggi ancora attiva. A livello di competizioni ufficiali, viene utilizzata annualmente per la 24 Ore del Nurburgring attraverso l’uso di due raccordi che la collegano alla pista GP (di cui sfrutta i box e tutto il tracciato a parte la porzione della Mercedes Arena), per un totale di 25,378 km di lunghezza. È inoltre accessibile al pubblico (prerogativa che ha sempre avuto sin dalla fondazione). Da alcuni anni a questa parte, il tracciato è sempre più utilizzato dalle case automobilistiche, europee e non, come pista di prova per testare e sviluppare i prototipi dei nuovi modelli di vetture da lanciare successivamente nel mercato e per scopi promozionali.

Un settore della Nordschleife

Hockenheimring

Il tracciato si trova vicino alla cittadina di Hockenheim nel nord della regione del Land Baden-Wurttember. Fu costruito nel 1932 su dei sentieri nei boschi.

Vista panoramica dell Hockenheimring

Un tempo il circuito non aveva l’aspetto attuale, che secondo molti appassionati e addetti ai lavori, è stato vittima di una forte snaturalizzazione del suo primario fascino.

Il disegno originale degli anni trenta prevedeva la partenza poco fuori del centro abitato all’altezza dell’attuale Sudkurve, la curva che immette sull’odierno rettilineo di partenza, per poi inoltrarsi nel bosco lungo strade preesistenti con un tracciato dalla forma triangolare lungo 12.045 metri e percorso in senso antiorario. Nel 1938 ebbero luogo i primi lavori per la realizzazione di quello che sarebbe diventato un vero impianto permanente, con vasti lavori di disboscamento che portarono alla realizzazione della Ostkurve, dei tratti di raccordo alle strade preesistenti e del raddoppio di tutta la sede stradale, conferendo alla pista la sua caratteristica forma ovale e conservando il senso di percorrenza antiorario. La configurazione classica del circuito era velocissima, con lunghi tratti rettilinei o con leggere curvature, raccordate da un numero molto ridotto di curve più lente e lunga 7.725 metri. Dal 1964, a causa della costruzione dell’autostrada Mannheim-Walldorf che attraversava il vecchio tracciato nella zona all’immediata periferia del centro abitato, cominciarono i lavori della sezione definita Motodrom, caratterizzata da una serie di curve piuttosto lente, e di tutta l’area del traguardo, con nuovi box e nuove tribune. Inaugurato in occasione del Gran Premio motociclistico di Germania del 1966, questo tracciato, lungo 6.768 metri e da percorrere ora in senso orario, è stato usato (con minime modifiche) per oltre trent’anni. In occasione di questi lavori di ammodernamento, fu realizzata a ridosso del Motodrom anche una bretella parallela al nuovo rettilineo dei box, denominata Querspange, che dava vita a una configurazione ridotta del tracciato denominata Kleiner Kurs e lunga soli 2,6 km. A seguito dell’incidente mortale di Jim Clark in una gara di Formula 2 nel 1968, ed in vista del Gran Premio di Germania del 1970, vennero inserite due varianti che interrompevano i lunghi tratti rettilinei, la prima delle quali fu dedicata al campione scozzese e costruita nel punto dove egli perse la vita, a circa metà del tratto che portava dalla prima curva (Nordkurve) alla Ostkurve. Nel 1982 questo circuito pose fine alla carriera del pilota della Ferrari Didier Pironi. Dopo l’incidente mortale di Patrick Depailler nel 1980 durante una sessione di test privati della scuderia Alfa Romeo, nel 1982 venne introdotta una ulteriore variante delimitata da pneumatici all’ingresso della veloce Ostkurve, il cui profilo sarebbe stato poi modificato nel 1992 sempre per motivi di sicurezza. Questa variante fu teatro dell’incomprensione (con tanto di scazzottata finale) tra Nelson Piquet ed Eliseo Salazar durante il doppiaggio del cileno avvenuto a circa metà gara, che portò al ritiro di entrambi e che costò al brasiliano la vittoria del Gran Premio di Germania 1982 fino ad allora dominato. Nel 1989 la variante Clark fu riprofilata e nel 1994 essa e quella intitolata ad Ayrton Senna subirono ancora delle modifiche per rallentare ulteriormente le vetture nei lunghi rettifili dell’autodromo.

Il Motodrom, l ultima sezione del tracciato attuale

Su pressione da parte della Formula 1, che nei tratti boscosi non poteva esporre sufficienti cartelli pubblicitari e che pensava fosse più appetibile per gli spettatori un Gran Premio su un numero di giri maggiore, ma tra le proteste degli appassionati, nel 2002 il tracciato fu completamente stravolto, con la parte di alta velocità drasticamente accorciata, furono costruite nuove tribune e alcune curve a stretto raggio per creare maggiori possibilità di sorpasso per le monoposto di Formula 1. Il Land Baden-Wurttemberg sostenne finanziariamente la ristrutturazione e da allora il nome ufficiale del circuito è Hockenheimring Baden-Wurttemberg. La pista passò dai 6.825 metri del 2001 ai 4.574 attuali. Oltre al tracciato principale fu costruito anche un centro di guida sicura all’interno dell’autodromo. Tutti questi lavori portarono al disboscamento di una vasta porzione di foresta: così, per compensare ciò, la parte non più in uso del tracciato (nel tratto compreso tra l’attuale curva 2 e la vecchia variante Senna) fu demolita, fra l’altro tra le proteste degli appassionati, per fini di rimboschimento.

Michael Schumacher detiene il record di 4 vittorie nel Gran Premio casalingo

La Germania dunque non è solo il Gran Premio di casa della Mercedes, ma soprattutto di Sebastian Vettel, in cerca di conferme dopo l’impresa di Silverstone.

Sarà interessante vedere l’evolversi della rivalità scoppiata definitivamente in Inghilterra tra Ferrari e Mercedes, e già dall’Hockenheim avremo sicuramente novità importanti.

Buona gara a tutti!

Tommaso Palazzo

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