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Gimbo il Piccolo Principe e la sua rosa: Tokyo 2020

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Ritratti Azzurri è il primo podcast narrativo prodotto da Vita Sportiva. Un podcast dedicato a chi rappresenta l’Italia ai Giochi Olimpici di Tokyo. Se è vero che il viaggio conta più della destinazione, vi porteremo con noi tra emozioni, difficoltà, paure, sconfitte e vittorie dei protagonisti azzurri verso il sacro fuoco di Olimpia.


Ventinove anni, marchigiano di Civitanova, talento cristallino e carattere travolgente: Gianmarco Tamberi è uno dei grandi personaggi dello sport italiano. Che sia halfshave o Legolas, ogni volta in pedana porta tutto se stesso, fino in fondo. Forse per questo la sfortuna che lo ha fermato prima di Rio 2016, quando era all’apice, l’abbiamo vissuta come fosse anche un po’ nostra. Da lì è partito un lungo viaggio per andarsi a riprendere un’opportunità che la sorte aveva deciso di negargli. Nessuno come lui ha contato i giorni e le ore che hanno separato Rio da Tokyo, un countdown lungo 5 anni. Ma ne è valsa la pena. Oggi andiamo a lezione di sogni con Gimbo.


“Tutti gli adulti sono stati dei bambini (ma pochi di loro se lo ricordano)”.

La frase, tra le più iconiche della letteratura mondiale del secolo scorso, è tratta dalla dedica de Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry. L’opera dell’autore francese racconta come sia più semplice cogliere l’essenza della vita, se la si osserva con gli occhi puri, ingenui e sognanti di un bambino. È questa un’attitudine che negli sportivi resta viva più facilmente, ed è forse anche uno dei segreti dei grandi atleti, quelli che prendono in ostaggio le nostre speranze e diventano ispirazione.

Uno che riesce a trasmettere vibrazioni da Piccolo Principe è certamente Gianmarco Tamberi. Gimbo, nomignolo che sembra anch’esso perfetto per raccontarne l’indole genuina, sorriso da fanciullo e sguardo alto e fiero, si è fatto adulto senza riporre in una cantina impolverata la faretra di emozioni e brividi con la quale contagia irrimediabilmente gli appassionati.

Eppure la realtà cinica e ingannatrice, anche quella sportiva, ci aveva provato a smorzarne gli entusiasmi. 15 luglio 2016, Principato di Monaco, Stadio Louis II. Nella pedana del salto in alto la competizione è già finita, Tamberi ha messo in riga tutti i suoi avversari volando a 2,39 m, nuovo record italiano e seconda misura mondiale stagionale, dietro al 2,40 m del suo amico e rivale Barshim. È in un periodo d’oro che va avanti da qualche mese ormai: a Marzo ha vinto i Mondiali indoor a Portland, da inizio stagione ha migliorato più volte il primato nazionale e cinque giorni prima ha conquistato anche l’oro agli Europei outdoor di Amsterdam. Tutto fa pensare che sia proiettato verso una grande gara alle imminenti Olimpiadi che si apriranno a Rio da lì a dieci giorni. Ma intanto a Montecarlo non è ancora finita, perché lo spirito del grande atleta è quello del bambino che non vuole mai lasciare il campo finché non è costretto. Il pubblico lo acclama, è lì per lui e per la sua halfshave, il caratteristico look con la barba su metà volto con cui va sempre in gara. Dagli spalti si aspettano di vederlo saltare ancora e lui si sente così bene da non poter evitare di provare a volare sopra i 2,41 m. Il primo tentativo è fallito, il secondo gli spezza le ali. La caviglia sinistra fa crack e le lacrime sono quelle di un bambino a cui hanno sfilato da sotto gli occhi il gioco più bello, quello che sognava da una vita. Quattro mesi di stop e niente viaggio a Rio, niente avventura a cinque cerchi, l’Eldorado di ogni grande atleta. Gimbo non deve soltanto fare i conti con la propria delusione, col morale che si squarcia, ma anche con chi ne critica la scelta di saltare  dopo aver già vinto la gara. Ma come insegna ancora Il Piccolo Principe: “gli adulti da soli non capiscono niente, ed è stancante per i bambini dover sempre spiegare tutto”.

Dopo lo stop forzato e la riabilitazione…

Il ritratto continua qui, clicca sul tasto play per ascoltarlo 

Vincenzo Bruno
Laureato in Lingue e Letterature Moderne, nato a Palermo nel 1983, vive a Isola delle Femmine, piccola località costiera alle porte del capoluogo siciliano. Aspirante insegnante e appassionato di sport, letteratura e storie, nella sua pagina Instagram “Gente di Sport” alimenta l’amore per la scrittura facendovi convergere spesso le sue più grandi passioni. Due suoi racconti brevi, Notti Bianche e La Prima Volta, sono stati inseriti nella raccolta Pausa caffè: letteratura espressa, pubblicata da Prospero Editore nel 2016.

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