Da gregario di lusso, con zero apparizioni nella Top10, a icona globale nel mondo del ciclismo.
Geraint Thomas passa da semplice connazionale di Froome a star indiscussa della Grande Boucle dopo svariate tappe rigorosamente a tinte gialle.
Per tutti sarebbe stato l’ennesimo Tour de France noioso, con un gregario che passa il timone di leader al capitano indiscusso del colosso diretto da Dave Brailsford.
Quest’anno, al Tour de France 2018, non andrà esattamente così. Il trentaduenne gallese – rimasto nell’ombra – dopo aver conquistato la generale sulle Alpi decide di difenderla sui Pirenei per portarla fino ai Campi Elisi e coronando un sogno fino ad allora rimasto tale. Sull’Alpe d’Huez, montagna sacra della corsa ciclistica più famosa del mondo, eccolo Geraint Thomas che invece di passare la bici al keniota e far firmare una clamorosa doppietta dopo la corsa rosa lo vediamo Re indiscusso della montagna più bella delle Alpi francesi.
Questo Tour l’ha vinto Thomas su maglia Sky, non l’ha perso il Team Sky di Chris Froome.
Sui Pirenei consolida il primato, Col du Portet, il Tourmalet diventano strade di caccia per portare in saccoccia la sicurezza prima di passare sulla passerella finale di Parigi. Dall’Oro Olimpico di Pechino e Londra nel quartetto dell’inseguimento, ai dispiaceri dopo la perforazione della milza a Sydney nel 2008 e della clavicola rotta al prologo del Tour dello scorso anno dopo la caduta al centenario del Giro d’Italia, finalmente si riprende il trionfo giallo con gli interessi.
Ora si festeggia, Geraint… pinte e champagne dopo il ringraziamento al ciclismo: “questo Tour è un sogno che diventa realtà”.
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